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I Consiglieri Aldrovandi e Bergamini sulle scuole di Medolla

“Non ci stanno le mamme dei tre alunni “affidati” all’autista dello Scuolabus a farsi dire delle bugiarde. “La reazione provocata dalla pubblicazione dei gravissimi fatti verificatisi presso le scuole elementari di Medolla”, intervengono nuovamente i consiglieri Aldrovandi e Bergamini, “da parte di un ex docente anonimo, e l’inspiegabile silenzio del preposto Assessore all’Istruzione e Cultura, sono sintomatici di quanto deboli e inefficaci siano i tentativi di minimizzare una situazione che, in realtà, non solo si è prolungata per mesi durante il precedente anno scolastico, ma ha riguardato la maggior parte delle ore di lezione di italiano, storia e geografia. A riprova della veridicità di quanto affermato dalla mamme, e da noi legittimamente denunciato, vi è il fatto che i bambini affidati all’autista dello Scuolabus non rimanevano fisicamente nell’aula con gli altri, che restavano con l’insegnante “ufficiale”, ma erano spostati nella cosiddetta aula di immagine (ossia, l’aula di disegno); oltre a questo, vi sono innumerevoli valutazioni, scritte dall’autista/insegnante improvvisata, sui libri di lettura di questi bambini. Ciò posto, risulta incredibile ritenere che possa essere vero quanto affermato dall’ex docente, ossia che i bambini restavano per pochi minuti con l’autista prima dell’arrivo dello Scuolabus, bensì è certo e inconfutabile che vi rimanevano per diverse ore alla settimana, fino alla fine dell’anno scolastico.

 Le mamme “concludono l’Aldrovandi e Bergamini “proprio perchè in assoluta buona fede, hanno recentemente scritto al Provveditore degli Studi di Modena per denunciare il fatto, e anche il Pdl di Medolla si muoverà in questo senso, chiedendo l’intervento degli Ispettori presso l’istituto scolastico, affinchè sia chiarita definitivamente la questione. Precisiamo, infine, che ricusiamo qualsiasi gratuito attacco di opportunismo politico, così come non comprendiamo la strenua difesa, a priori, avanzata nei confronti della maestra, che non è stata da noi attaccata personalmente in alcun modo. Questi atteggiamenti prevenuti rappresentano ulteriori segnali della veridicità di quanto affermato dalle mamme, peraltro non informate, a inizio anno scolastico, né di cosa significasse il metodo di insegnamento cosiddetto “cooperative learning”, né del fatto che una parte dei bambini sarebbero stati seguiti da una persona non abilitata all’insegnamento. E ancora più grave è, come si desume dalla replica della rappresentante di classe, semore che sia vero, che tutto ciò fosse stato pianificato dalla direttrice didattica in accordo con l’amministrazione”. Sulla questione intervengono altresì il consigliere provinciale Bruno Rinaldi: “Talmente singolare l’atteggiamento dell’amministrazione comunale, da meritare sul tema una specifica interpellanza in consiglio provinciale. Stupefacente anche la distrazione dell’amministrazione, tanto attenta ai “misfatti” della Gelmini ma tanto incredibilmente distratta per ciò che le accade sotto il naso”.

Anche il consigliere regionale/vice presidente dell’Assemblea Legislativa Enrico Aimi, interessato della questione, conferma: “Ho parlato con le mamme, e ho letto la documentazione in loro possesso, certamente inequivocabile: presenterò un’interrogazione in Regione, affinchè siano adottati gli opportuni provvedimenti”.

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