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Emergenza alluvioni, Stecco: i torrenti reggiani sono sicuri?

Qual è lo stato di sicurezza idrogeologica dei torrenti Crostolo, Secchia, Tresinaro, Enza nei diversi tratti di percorso in collina, città e pianura e, di conseguenza, qual è lo stato di sicurezza della comunità reggiana sul fronte idrogeologico? È questa la domanda principale posta in una interrogazione alla presidente della Provincia Sonia Masini dal consigliere del Pd Marcello Stecco.

“Vorrei sapere anche se tale stato di sicurezza è in grado di reggere positivamente ad eventuali forti precipitazioni temporalesche come realizzatesi in territori a noi vicini come la Liguria e la Toscana – prosegue il documento – se sono stati approntati specifici piani di emergenza nell’eventualità che anche a Reggio Emilia si determinino condizioni fortemente critiche; quale piano di comunicazione e quali indicazioni di comportamento vengono indirizzati ai cittadini reggiani nei piani di emergenza, quali sono gli interventi realizzati, in corso e in programma da parte di AIPO (Agenzia Interregionale per il PO) responsabile degli interventi sui corsi d’acqua, dal PO ai torrenti e a che punto è l’attuazione del PTCP (Piano Territoriale Coordinamento Provinciale) che ha previsto particolari tutele nelle aree a rischio idrogeologico”.

Il documento prende spunto dalle recenti alluvioni che hanno colpito la Liguria: “le esondazioni avvenute a Genova e alle Cinque Terre hanno riproposto l’assoluta emergenza della sicurezza idrogeologica dei torrenti nel nostro Paese e del suo impatto con la sicurezza dei cittadini e delle Comunità locali – scrive Stecco – gli effetti dei radicali mutamenti climatici del Pianeta stanno arrivando anche in Italia come stanno a dimostrare le intensissime e fulminee precipitazioni temporalesche verificatesi in Liguria e in Toscana. La provincia di Reggio Emilia è significativamente interessata dalla presenza di torrenti, quali il Crostolo, il Secchia, il Tresinaro e l’Enza. In particolare Reggio Emilia presenta le condizioni del suo principale torrente che attraversa centralmente quasi l’intera provincia, il Crostolo, caratterizzate da uno stato fortemente precario lungo i 55 km del suo percorso da Casina a Guastalla: dalla siccità all’inquinamento, dalla scarsa pulizia degli argini interni alla presenza di sbarramenti/dighe seguiti all’alluvione del 1973 dalle indubbie criticità. È in corso una ripresa di attenzione rivolta a “salvare il Crostolo” sia da parte dei cittadini, vedi manifestazione di sabato 15 ottobre in città attorno alla statua del Crostolo, e Forum sul Crostolo in programma sabato 10 dicembre nell’aula del Consiglio Provinciale, sia da parte delle Istituzioni, vedi la destinazione di tutte le risorse finanziarie del Piano Provinciale per l’Ambiente, 600 mila euro, al recupero integrale del Crostolo”. Alla luce di queste considerazioni il consigliere chiede chiarimenti sulla sicurezza idrogeologica di tutto il territorio.

















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