I risultati inattesi e sorprendenti relativi alla velocità dei neutrini, ottenuti analizzando i dati dell’esperimento OPERA che ha coinvolto il CERN di Ginevra (Svizzera) ed i Laboratori Nazionali del Gran Sasso dell’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (INFN) saranno presentati e sottoposti al vaglio critico della comunità scientifica modenese nel corso di un incontro promosso dal Dipartimento di Fisica dell’Università degli studi di Modena e Reggio Emilia.
L’appuntamento dal titolo “Più veloci della luce? Come potrebbe cambiare la nostra descrizione del mondo fisico” si terrà venerdì 28 ottobre alle ore 15.30 nell’Aula G del Dipartimento di Fisica (via Campi 213/a) a Modena sarà introdotta dal Preside della Facoltà di Scienze Matematiche, Fisiche Naturali prof. Carlo Maria Bertoni, docente di Fisica Teorica, e dal collega prof. Andrea Bizzeti, docente di Fisica Nucleare che dal 1998 che da anni si occupa di fisica sperimentale delle particelle elementari, un’attività che conduce in stretta collaborazione con l’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare, a cui `e associato con incarico di ricerca.
“Neutrini <sparati> dal CERN – spiega il prof. Sergio Valeri, Direttore del Dipartimento di Fisica dell’Ateneo emiliano – sono stati rivelati con un anticipo di 60 miliardesimi di secondo rispetto a quanto avrebbe fatto la luce percorrendo la stessa distanza di 732 km. La distanza tra l’origine del fascio di neutrini e il rivelatore Opera al Gran Sasso è stata misurata con un’incertezza di 20 centimetri e il tempo di volo dei neutrini è stato determinato con una precisione di meno di 10 miliardesimi di secondo, utilizzando strumenti molto sofisticati. Nei giorni immediatamente seguenti l’annuncio dei risultati, decine di ipotesi sono state avanzate per tentare di demolire la misurazione, oppure di rivedere la teoria della relatività”.
Nell’incontro al Dipartimento di Fisica saranno quindi discusse le possibili rilevanti implicazioni di questi risultati per una revisione dei – fin qui – consolidati fondamenti della fisica moderna.
L’incontro si rivolge ad un pubblico non necessariamente di esperti o specialisti, ma comunque fornito di qualche curiosità e competenza sulle cose della scienza e interessato al loro impatto sul quadro culturale complessivo.
ANDREA BIZZETI. E’ stato allievo della Scuola Normale Superiore di Pisa, dove si è laureato in Fisica. Successivamente ha conseguito il titolo di Dottore di Ricerca. E’ stato ricercatore universitario presso la Facoltà di Scienze MMFFNN dell’Università di Firenze, e dal 1998 è professore associato in Fisica nucleare e subnucleare presso la Facoltà di Scienze MMFFNN dell’Università di Modena e Reggio Emilia. L’attività di ricerca del prof. Andrea Bizzeti riguarda la fisica sperimentale delle particelle elementari e si svolge in stretta collaborazione con l’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare, a cui è associato con incarico di ricerca. Attualmente partecipa ad esperimenti al CERN.
CARLO MARIA BERTONI. Laureato in Fisica a Modena nel 1970. Professore ordinario in Fisica Teorica dal 1987 presso l’Università di Roma Tor Vergata e dal 1994 presso l’Università degli studi di Modena e Reggio Emilia. La sua attività di ricerca riguarda la fisica teorica con particolare riferimento alla Fisica della Materia.