Nel tardo pomeriggio di ieri, personale della Squadra Mobile ha tratto in arresto, in esecuzione di un’ordinanza di applicazione della misura cautelare della custodia in carcere, K.I., 30enne albanese, responsabile del reato di sfruttamento della prostituzione, rintracciato presso la propria abitazione in Ravarino.
Lo scorso marzo una cittadina bulgara sporge denuncia presso la Questura di Rimini dichiarando di essere stata condotta in Italia con la promessa di un lavoro come badante e di essere stata costretta, poi, anche con atti di violenza, a prostituirsi nella città di Modena da un cittadino di nazionalità romena, poi arrestato dalla locale Squadra Mobile, il quale era intenzionato a venderla a tale K.I..
L’attività di investigazione della Squadra Mobile si concentra a questo punto su K.I., soggetto già attenzionato dalle Forze dell’Ordine nell’ambito di accertamenti volti all’identificazione di donne di nazionalità romena e bulgara solite prostituirsi nella “Zona Tempio”.
Un’intensa attività di investigazione, a mezzo anche di intercettazioni telefoniche, accredita all’albanese il ruolo di sfruttatore, in quanto il medesimo fornisce consigli, ordini e direttive ad una cittadina romena sulle modalità di espletamento dell’attività di prostituzione, si interessa dei suoi guadagni e le dà sostegno contro atteggiamenti molesti.