Una settimana di formazione a Boston per confrontarsi con operatori economici internazionali, businessman e professori universitari di una delle più interessanti aree di sviluppo e di innovazione a livello mondiale e di elaborazione delle nuove linee evolutive del pensiero manageriale.Protagonista di questo “visiting tour” negli Usa è stato un selezionato gruppo di 52 tra amministratori delegati e manager nell’ambito del progetto “Management in change 2011”, ideato e realizzato da quattro scuole di formazione di altrettante associazioni territoriali e settoriali aderenti a Confindustria: Cerform per Confindustria Ceramica, Forema per Confindustria Padova, Cofimp per Unindustria Bologna e Nuova Didactica per Confindustria Modena.
La missione non ha seguito la logica del “doing business with”, ma è stato un programma di incontri, seminari e workhshop oltreoceano dedicato alla conoscenza di esperienze di innovazione, sviluppo del territorio, start up in vari settori, che ha offerto ai partecipanti spunti ed esempi di innovazione sostenibile ai quali ispirarsi nella propria realtà.
Il tour ha previsto tra l’altro: la visita a scuole di management di primissimo piano quali Harvard University, Mit, Babson College, Olin College of Engi¬nee¬ring¬-Innovation; workshop in centri di ricerca e innovazione d’avanguardia (Ibm Innovation Center, Cambridge Innovation Center e Boston Innovation District) ; case study di start up di nuove attività caratterizzate dall’innovazione declinata in tutte le sue forme e appartenenti a settori molto diversi (dalla robotica al biomedicale, dalla ristorazione collettiva ai servizi sportivi); lezioni di livello universitario, testimonianze e incontri, tra cui uno con l’Associazione degli imprenditori del Massachusetts e con il console generale italiano Giuseppe Pastorelli.
Più in generale il programma di formazione “Management in change”, finanziato da Fondirigenti, ha per obiettivo quello di aiutare dirigenti e manager a interpretare il loro ruolo in modo adeguato ai nuovi contesti, pur mantenendo un costante riferimento alle caratteristiche delle imprese operanti sul territorio. Strutturato in cinque moduli (seminari d’aula; self assessment e feedback; attività di coaching individuale; ReLab o laboratorio di sperimentazione; visting tour) lungo l’arco di cinque mesi, punta ad adeguare le competenze manageriali rispetto ad alcune priorità: lettura economico finanziaria del business, qualificazione dei comportamenti manageriali di ruolo, miglioramento della leadership, capacità di gestione di progetti di innovazione.
«Di fronte alla crisi di questi anni risulta più che mai evidente che si vince solo innovando; perciò è fondamentale confrontarsi su questo piano con le best practice del mercato globale», commenta Sandra Samoggia, consigliere delegato alla Formazione e università di Unindustria Bologna. «Il programma “Management in change” e la collegata missione a Boston vanno in questa direzione ed è significativo che vi abbiano partecipato imprenditori ed associazioni territoriali diverse, a dimostrazione di come sia importante riuscire a fare sistema su temi strategici come l’innovazione e la cultura d’impresa».
«Attraverso questo visiting tour, ma più in generale attraverso il percorso nel suo complesso, ci si pone l’obiettivo di condurre gli executive a ragionare in una prospettiva molto più allargata, cercando di porre le basi per un dialogo e un confronto internazionali», spiega Roberta Caprari, presidente di Nuova Didactica e vicepresidente di Confindustria Modena. «L’innovazione, infatti, non è solo legata a prodotti e processi, ma anche alla capacità di ripensare la propria azienda e rivedere strategie e risultati da raggiungere. L’obiettivo quindi è di “distrarre”, pure se per un breve periodo, manager e imprenditori dalle attività e dalle problematiche del quotidiano dando loro la possibilità di vedere, conoscere e confrontarsi con realtà d’eccellenza, al fine di rientrare in azienda con nuova linfa e maggiore energia utili a sostenere e vincere le sfide di questo difficile momento».
«Questa iniziativa», sottolinea Marino Malvestio, presidente di Fòrema, società per la formazione di Confindustria Padova, «nasce dalla consapevolezza della necessità di adattare le strategie imprenditoriali al nuovo scenario economico mondiale, puntando sull’innovazione. I cambiamenti in cui siamo immersi sono epocali, e radicali devono essere le risposte nel modo di fare impresa. A partire dalla formazione, leva irrinunciabile per la competitività del nostro sistema produttivo, capace di valorizzare il capitale umano, liberare risorse creative e sviluppare percorsi di innovazione. La sinergia con altre realtà associative è molto significativa, premessa per azioni di “rete” indispensabili ad accompagnare le imprese verso la trasformazione richiesta dai mercati».
“La conoscenza delle best practice in termini di innovazione, in uno dei territori più evoluti al mondo come il Massachussets», dichiara Emilio Mussini, presidente della commissione Formazione di Confindustria Ceramica, «rappresenta un importante strumento competitivo anche per quei settori tradizionali del made in Italy come la ceramica. Cogliere come questa viene organizzata tra i diversi attori pubblico–privati statunitensi è essenziale anche nella logica di costruire stabili relazioni tra le due sponde dell’oceano: una opportunità in più, anche per le nostre aziende, di introdurre crescenti dosi di qualificata innovazione all’interno delle nostre imprese».
«Un’esperienza che mi ha fatto rendere conto di alcune grandi differenze tra l’America e il nostro Paese sulla crisi corrente e l’incentivazione allo sviluppo economico», afferma Michele Campriani, ceo di Accanto Systems di Modena, tra i partecipanti al tour. «Università, investitori, aziende e pubblica amministrazione all’unisono ci hanno trasmesso il messaggio che il modo di stimolare l’economia e aumentare l’occupazione è “stimolare e facilitare l’imprenditorialità”. Si può pensare che l’economia cresca e i posti di lavoro aumentino solo aiutando, finanziando ed educando gli imprenditori affinché nuove aziende nascano in grande numero. Ci credono fermamente e stanno investendo in maniera tangibile per questo scopo. Una grande lezione di vita dal punto di vista della convergenza di obiettivi e della collaborazione fra le parti».
«Boston è un connubio di nuove tecnologie che si fondono con la cultura dei più antichi atenei; un magma di conoscenze che travolge trasversalmente accademie, aziende, istituzioni e persone; un moto proteso al cambiamento creativo di una società con lo sguardo sempre rivolto al futuro», spiega Elisa Miglianti, direttore Affari legali e risorse umane di Coswell Group di Funo (Bologna). «In me e in tutti i manager di questo visiting tour è sorta spontaneamente la volontà di partecipare attivamente all’avvio di nuovi percorsi e strategie capaci di originare progetti di business e metodi di lavoro creativi, protesi alla crescita congiunta di persone, collettività e imprese».