Se il 20% delle famiglie dell’Emilia-Romagna compilasse il questionario del censimento on line, il risparmio sarebbe quantificabile in quasi due milioni di euro. Una cifra tutt’altro che irrilevante, a cui si accompagnerebbe anche un risparmio in termini di tempo per i diretti interessati, e cioè i cittadini. Ad oggi sono già 119mila gli emiliano-romagnoli che hanno scelto di utilizzare il web: circa il 6% delle famiglie in anagrafe, con un risparmio di 595mila euro. Regione Emilia-Romagna, Legautonomie, Upi, Anci e Uncem, in collaborazione con Istat, hanno deciso di dare un contributo attraverso un’iniziativa comune per pubblicizzare il censimento 2011 e, in particolare, per sostenere la sua compilazione on line. In parallelo alla diffusione di un’apposita locandina, hanno attivato infatti un canale con il sistema regionale delle biblioteche per favorire e diffondere tra gli utenti la compilazione via web nelle diverse sedi. Sono stati informati i centri interculturali – per garantire il supporto necessario nella compilazione ai cittadini stranieri – e gli operatori sociali delle diverse provincie, per evitare che persone in condizione di debolezza e fragilità non rispondano al questionario: questo comporta infatti, oltre alla sanzione amministrativa, la cancellazione dall’anagrafe. Un altro target specifico, a cui dedicare maggiore attenzione, è quello degli anziani: per loro, si sta collaborando con l’Auser. La Regione inoltre, come richiesto dal ministero per la Pubblica Amministrazione e l’Innovazione, dà la possibilità ai propri dipendenti di compilare, durante l’orario di lavoro e con strumenti dell’amministrazione, i questionari via web.
“Ci sembra utile descrivere ciò che è oggi il nostro Paese. E abbiamo l’occasione di farlo attraverso il censimento – sottolinea l’assessore regionale all’Organizzazione Donatella Bortolazzi – . Oltre al valore statistico, di estrema rilevanza, credo ci sia l’esigenza di definire meglio la realtà delle famiglie italiane, specialmente in questo momento di particolare difficoltà. Anche per questo – prosegue l’assessore – è importante rinnovare l’invito a tutti i cittadini a compilare il questionario e a farlo utilizzando il sito internet. Una modalità che come Regione, insieme con il sistema della autonomie locali, sosteniamo in un’ottica di sviluppo e rafforzamento della società dell’informazione, e di risparmio di risorse e di tempo”.
Un calcolo fatto dal Comune di Bologna, basato sui possibili risparmi sulle attività di back office (presa in carico dei questionari, movimentazione, revisione quantitativa e qualitativa, confronto censimento-anagrafe, confezionamento e spedizione) stima un risparmio di cinque euro per l’Ufficio Comunale di censimento che deriva dalla compilazione via web del modello da parte dei cittadini. Se, per esempio, a Bologna il 25% dei questionari (50.000 modelli su oltre 200.000) venisse compilato on line dalle famiglie, le risorse risparmiate ammonterebbero complessivamente a circa 250.000 euro. E poiché il censimento coinvolge circa due milioni di famiglie in Emilia-Romagna, i risparmi potrebbero essere non irrilevanti: se si raggiungesse una percentuale del 10% i risparmi – queste le stime – potrebbero sfiorare il milione di euro, un milione e mezzo se si raggiungesse il 15% e quasi due milioni se addirittura si potesse arrivare al 20%.
Il sistema di finanziamento ai Comuni definito da Istat prevede inoltre una premialità per gli enti dove è maggiore la compilazione on-line. Il questionario on line, peraltro, risulta semplice, “amichevole” e contiene tutti i controlli necessari per rispondere in modo corretto ai quesiti.