Di fronte ai recenti gravissimi atti di violenza e di vandalismo messi in atto, a Roma, da un folto gruppo di teppisti e di criminali organizzati, che hanno marciato insieme agli “ indignati”, il Consigliere regionale del Pdl Fabio Filippi, ha dichiarato: “La colpa maggiore delle violenze perpetrate sabato a Roma dai black bloc, pare sia la conseguenza di un certo protezionismo da parte di frange della Magistratura di sinistra. Spesso nei suoi verdetti ella ha sempre difeso i manifestanti e condannato i poliziotti.
I teppisti da strada non c’entrano con la protesta e la critica politica? E non si dica che gli artefici del saccheggio di Roma, i neo-vandali dell’età moderna, rappresentano una minoranza nella sinistra, viste le adesioni raccolte anche in casa del Pd, di Rifondazione Comunista, del Sel, della CGIL e le protezioni negli ambienti giudiziari.
E’ solo ipocrisia o, peggio, malafede sostenere che a Roma, da una parte vi erano i buoni che protestavano e dall’altra i cattivi, i provocatori infiltrati nei cosiddetti movimenti. In verità tutti sanno che dentro tali moti vi sono organizzazioni che praticano ed esaltano la violenza come forma di protesta: vi sono molti centri sociali, i disubbidienti, i no-global, gli anarco-insurrezionalisti e tanti altri che hanno, da anni, fatto proprie le azioni di guerriglia urbana, di scontro frontale contro il sistema e dai quali i partiti della sinistra non hanno mai saputo prendere le distanze in modo definitivo. Di fronte a questi ennesimi episodi di brutale e indiscriminata violenza, mi attendo provvedimenti severi da parte della Magistratura e auspico che il Ministro degli Interni faccia sentire, senza ulteriori tentennamenti, la forza e l’autorevolezza dello Stato. Per quanto mi riguarda esprimo la mia personale solidarietà e la mia vicinanza alle forze dell’Ordine ferite nel corso degli scontri e mi dichiaro, senza incertezze, al loro fianco. Un migliaio di delinquenti, non possono aggredire impunemente le nostre forze dell’ordine, ne’ prendere d’assalto le Istituzioni dello Stato. E’ in gioco la nostra democrazia e la nostra libertà”.