Si apre tra una settimana, lunedì 17 ottobre a Bologna nella sede di Unioncamere Emilia-Romagna (viale Aldo Moro, 62) un ciclo di seminari dal titolo “Crescere e competere con il contratto di rete: creare valore attraverso economie di scala e di specializzazione”. Gli incontri sono gratuiti e dedicati alle piccole e medie imprese, ai liberi professionisti e alla Pubblica Amministrazione.
Il programma prevede appuntamenti in tutti i capoluoghi della regione: Rimini (18 ottobre), Ravenna (20 ottobre), Piacenza (24 ottobre), Forlì-Cesena (25 ottobre), Modena (28 ottobre), Parma (3 novembre), Reggio Emilia (4 novembre), Ferrara (8 novembre).
L’iniziativa rientra nell’attuazione del progetto di promozione delle reti d’impresa delle Camere di commercio dell’Emilia-Romagna e della loro Unione regionale, nell’ambito dell’Accordo di Programma tra Ministero dello Sviluppo Economico e l’Unioncamere nazionale. Il progetto è finalizzato a diffondere la conoscenza delle opportunità e dei vantaggi offerti dal contratto di rete, della normativa che lo regola e delle agevolazioni per l’accesso al credito.
“Sulla base dei dati InfoCamere, in Italia sono ben 129 i contratti di rete depositati presso il Registro Imprese – commenta Ugo Girardi, segretario generale di Unioncamere Emilia-Romagna – Sono coinvolte 74 Province e 19 Regioni. In Emilia-Romagna, risultano registrati ben 21 contratti di rete che interessano oltre 100 imprese (su 664 in Italia) di cui 52 di Bologna e 26 di Modena. Il contratto di rete è una soluzione particolarmente valida, poiché ogni impresa mantiene la sua indipendenza ma può godere di una serie di vantaggi competitivi, logistici, di know how, conciliando la flessibilità tipica delle Pmi con il potere contrattuale, la credibilità commerciale e finanziaria di una media o grande”.
Buona parte delle aggregazioni tra imprese finora costituite in Italia hanno utilizzato diverse formule (raggruppamenti temporanei di impresa, forme consortili) che solo successivamente sono state ricondotte al contratto di rete. Questa modalità del contratto di rete consente di superare aspetti critici che in passato difficilmente riuscivano ad essere risolti nell’ambito dei raggruppamenti temporanei o di altri istituti giuridici finalizzati alla messa in comune di attività imprenditoriali.
L’associazione tra realtà imprenditoriali diverse, infatti, è una leva strategica per affrontare la crisi, in quanto consente di usufruire di economie di scala e di specializzazione. Questa formula permette, inoltre, di ottenere migliori risultati in termini di esportazione, innovazione e competitività grazie allo scambio di competenze e conoscenze; di ridurre i costi interni ed esterni; di migliorare il rating; di accedere alle agevolazioni fiscali (gli utili accantonati nel fondo patrimoniale comune nel limite di un milione e mezzo all’anno per azienda, costituiscono una riserva in sospensione di imposta).
“L’articolazione e ampiezza del tessuto imprenditoriale, unite agli ostacoli che ancora si frappongono ai percorsi di crescita dimensionale delle Pmi, rendono obbligatoria la valutazione di altre modalità per crescere e competere. – dichiara Carlo Alberto Roncarati, presidente di Unioncamere Emilia-Romagna – In questo senso il legislatore prevedendo di incentivare il “contratto di rete” ha visto giusto. Come tutti i processi innovativi, anche questo all’inizio ha scontato qualche difficoltà. Soprattutto le remore che derivano da un retaggio culturale che privilegia l’individualismo. Anche gli imprenditori, in larghissima misura, preferirebbero fare da soli, ma l’evidenza dei fatti e l’impatto della crisi finanziaria internazionale hanno accresciuto la propensione a sperimentare nuove modalità di stare assieme, accanto a quelle da tempo consolidate”.
Il progetto dell’Unioncamere Emilia-Romagna non si limita alla realizzazione di un ciclo di seminari, ma prevede anche, sulla base di un’analisi in corso dei contratti di rete sottoscritti in ambito regionale, un percorso di consulenza e di assistenza personalizzato per la creazione di nuovi contratti di rete sul territorio.
“Il contratto di rete – conclude il presidente Carlo Alberto Roncarati – consente di conseguire una dimensione maggiormente competitiva senza perdere gradi di autonomia e flessibilità nella propria attività imprenditoriale. In Emilia-Romagna, i contratti di rete operativi sono già diversi e li stiamo analizzando con una specifica indagine, al fine di contribuire, insieme alle associazioni di rappresentanza delle imprese, a una loro crescita rapida e a un tempo equilibrata nei diversi settori di attività”.
Ed è per questo motivo, che i rappresentanti delle Istituzioni regionali e del mondo imprenditoriale durante il seminario di apertura del 17 ottobre approfondiranno le prospettive di intervento e di applicazione dei contratti di rete in Emilia-Romagna.
Sono aperte fino a venerdì 14 ottobre le iscrizioni al seminario di Bologna del 17 ottobre che è possibile effettuare on line e via fax (info: www.ucer.camcom.it; annamaria.nguyen@rer.camcom.it; tel. 051 63 77 016).