”Sporcizia e conseguente degrado sono il segno di un disinteresse per la propria città, di estraneità al bene comune”. E’ questo il rischio principale che l’arcivescovo di Bologna, il cardinale Carlo Caffarra, ha individuato per la città nell’omelia per la messa di San Petronio, patrono di Bologna. Caffarra ha anche invocato maggiore sussidiarietà nella vita economica e politica, con il ”superamento del pregiudizio della contrapposizione fra pubblico e privato”.
Sussidiarietà – ha spiegato – significa “che il bene comune della nostra città è raggiunto solo mettendo assieme sui contenuti essenziali del medesimo bene municipalità, imprese e la società civile organizzata nel cosiddetto terzo settore”. Nessuno di questo soggetti, per il Cardinale di Bologna, considerati separatamente “possono rispondere in modo soddisfacente alle esigenze della nostra città”.
Bologna deve riuscire a voltare pagina, perchè questo “e’ un grave dovere anche verso le giovani generazioni, che non possono essere private del loro diritto di sperare”. “La nostra città – conclude Caffarra – non può rassegnarsi a gestire l’eredità passata. Essa sarà capace di costruire il nuovo solo se vorrà veramente ripensare e riprogettare l’architettura spirituale della sua convivenza”.