Il consigliere del PD Romano Drusiani è uscito dal suo partito non esattamente in punta di piedi, bensì con il fair play che lo contraddistingue, un modo di fare particolarmente scorretto, dacché tale partito ha disatteso le sue aspettative di ricoprire un incarico in giunta in questa legislatura.
Drusiani, che non può appellarsi all’ingenuità politica essendo consigliere da anni, ha voluto l’effetto dirompente concedendosi ai giornalisti, esordendo con dichiarazioni pesanti all’indirizzo di una maggioranza di cui lui stesso ancora fa parte. Stando alle dichiarazioni dello stesso PD, sulla stampa di giovedì 29 settembre, troppo facilmente si dimentica di essere corresponsabile di scelte effettuate nelle precedenti legislature da cui oggi vorrebbe prendere le distanze scaricandone completamente la responsabilità sulla giunta attuale, come peraltro stanno provando a fare saltuariamente altri partiti che pensano di essere tornati vergini solo per il fatto di essere usciti dalla maggioranza. Scelte che, a quanto pare, hanno ripercussioni sul presente come quella che ha acconsentito ad un’eccessiva edificabilità e che oggi imporrebbe, secondo Drusiani, l’azzeramento delle aree edificabili nel nuovo PSC a garanzia del non superamento dei 36.000 ab. E’ impensabile che un’Amministrazione, pur consapevole di tale esigenza, precluda a sé stessa e ad altri che seguiranno la possibilità di qualsiasi manovra in tal senso per i prossimi venti anni. Lasciare aperta la possibilità non significa autorizzare la cementificazione selvaggia, al contrario sarà il controllo sui futuri POC a regolamentarla. L’attuale amministrazione crediamo stia adoperandosi al meglio per cercare di risolvere i problemi, con lo spauracchio di continui tagli governativi che fanno temere per l’erogazione dei servizi nel prossimo futuro. Alla situazione già di per sé complicata, non occorre si aggiunga l’insipienza politica di qualcuno a complicare le cose. E’ pertanto insopportabile constatare come, (il maldestro?) Drusiani, sembri invece godere dell’esito della sua manovra, che getta scompiglio in entrambi i partiti, quello di provenienza e quello in cui attualmente è confluito, cioè l’I.d.V. con chiari propositi di vendetta. Le sue esternazioni, condite con giudizi etico, morali, amministrativi, devono per forza di cose essere considerazioni di tipo personale, si vuole sperare non condivise dal partito cui è approdato in quanto mettono sicuramente in imbarazzo i nostri rappresentanti in Consiglio e in Giunta, i nostri elettori e noi che, da ex iscritti, ci spendemmo in nome di questo partito.
Quali ex iscritti, fedeli alle linea originale Italia dei Valori, quella pre ultimo congresso cittadino, siamo oggi lieti di esserci dissociati dall’attuale linea e siamo rammaricati nel constatare la leggerezza con cui gli attuali rappresentanti politici I.d.V., hanno spalancato le porte a transfughi, animati dal rancore e non da seri obiettivi politici e la facilità con cui sono disposti ad affidare dichiarazioni attribuibili al partito al primo venuto. I primi a sollevarsi dovrebbero essere proprio costoro, che oggi si trovano a dover accettare posizioni e decisioni già prese, senza nemmeno aver avuto la possibilità di scegliere se condividerle oppure no.
Ex iscritti Italia dei Valori di Formigine.
Antonio Fulgido – Enrico Pinelli – Sabato Di Muro
