L’intervento di Bruno Filetti, presidente della Camera di Commercio di Bologna, effettuato durante il Consiglio comunale straordinario sulle ricadute della Manovra finanziaria nell’ambito bolognese.
“Signor Sindaco, signor Presidente, signori membri della Giunta, signori Consiglieri credo che, quella di oggi, sia un’occasione fondamentale.
Veniamo da tre anni di vicende amministrative, di campagne elettorali che ovviamente non hanno giovato alla città. A queste si aggiungono le questioni finanziarie: queste manovre che stanno aggravando e di cui ancora non conosciamo esattamente l’impatto; anche perché mi pare che sia scontato che ce ne saranno altre. La connessione fra amministrazione comunale eCamera di Commercio è un fattore fondamentale e io devo ripetere quello che ho detto tante volte: per un certo periodo noi ci siamo sentiti come orfani, perché per poter sviluppare, per poter contribuire in determinante situazioni avevamo bisogno di avere un’amministrazione comunale che fossenel pieno dei suoi poteri, delle sue possibilità e delle sue funzioni.
Questo oggi è presente. Come primo punto, forse anche come punto unico, fondamentale, io dico che quello di oggi deve essere una sorta di occasione per stabilire una fase di partenza, lo possiamo chiamare patto, impegno, intesa. Dev’essere qualcosa che deve avere nel suo divenire la calendarizzazione di realizzazioni, di progetti, la calendarizzazione di programmi, la volontà di ottenere quelle che secondo me sono le indispensabilità di una città che ha un potenziale straordinario, ma che purtroppo ha avuto effetti sicuramente non semplici. Come Camera di Commercio noi prendemmo in considerazione immediatamente gli effetti negativi del Patto di Stabilità a livello politico. Non si ottenne niente, e noi cercammo, e ci siamo riusciti, di mettere a disposizione capitoli di spesa per far sì che le aziende che lavoravano, che avevano lavorato, potessero essere pagate. E’ uno dei grandi problemi, è un tema peraltro che abbiamo riproposto e che è tuttora presente. Abbiamo cercato di intervenire anche su temi che non erano propriamente nostri, ma poi ci siamo resi conto che lo dovevano diventare, come quelli della sicurezza, e l’abbiamo sostenuto con contributi, strumenti. Abbiamo sviluppato nel periodo delcommissario straordinario un impegno che è arrivato a compimento: quello del turismo. Bologna non ha mai avuto, nonostante i tentativi, le promesse, gli intendimenti, le realizzazioni, non ha mai avuto una realtà turistica.
Oggi con Bologna Welcome ha una realtà turistica. Noi siamo stati ben lieti di aver potuto consegnare all’Amministrazione uno strumento che è già nato, ma che ha bisogno di avere una grande evoluzione. Il mondo sta cambiando e le imprese si stanno impegnando per poter mantenere i posti di lavoro, per innovare, per andare altrove: andare altrove vuol dire andare fuori e andare lontano. Fortunatamente noi abbiamo un contesto economico imprenditoriale molto attivo, forte, anche se non necessariamente di dimensioni stratosferiche, ma abbiamo visto che neppure quelle sono indenni da problemi. Quindi, noi stiamo cercando – l’abbiamo fatto, lo stiamo facendo – di sostenere le imprese per quanto attiene il credito, la semplificazione, la creazione di nuove imprese, per trovare il modo di dare lavoro e nuove occupazioni ai giovani. Il lavoro dei giovani è indubbiamente uno dei problemi molto tristi del nostro Paese in questo momento e lo è anche per Bologna che molto spesso quando il Paese ha avuto delle criticità, è riuscita a emergere innovando. Ora tocca anche a noi.
Ritorno per un attimo al discorso del turismo, perché credo che sia uno di quei capitoli nei quali noi abbiamo le potenzialità, noi abbiamo la materia prima, noi abbiamo la possibilità che è data da una posizione geografica felice, da una storia straordinaria, non conosciuta – se andiamo all’estero Bologna non si sa cosa sia – ma dobbiamo lavorare e ho visto che già l’Amministrazione ha cominciato a impegnarsi su questo.
Il turismo è anche esso una possibilità di promuovere nuovi occupazioni. Io credo che ci debba essere un punto di riferimento, un punto in cui si programma, si condivide e se necessario si collabora. In questo senso, proprio in relazione a quello che ho detto prima, la Camera di commercio è il primo interlocutore dell’Amministrazione comunale, lo vuole essere perché rappresenta quella che è la parte che attiene l’economia. Teniamo conto che quando noi andiamo a programmare sostegni nei confronti del mondo delle imprese, noi pensiamo sempre a che cosa c’è all’interno delle imprese. Ci sono coloro che lavorano, che hanno delle famiglie, che devono trovare un’occupazione e questo è uno dei punti sui quali noi cerchiamo di essere presenti, così come con le connessioni che noi abbiamo con le Camere di commercio all’estero, proprio perché oggi la componente internazionale è una componente molto ampia. Quindi abbiamo la volontà e la determinazione di essere un compagno di viaggio, non mi viene di dire di avventura. Oggi tutti dobbiamo calarci in una concretezza difficile che immerge la situazione locale in una situazione economica internazionale, con la quale tutti noi dobbiamo combattere. Quindi noi abbiamo cercato di fare in modo di non togliere nessun contributo, addirittura siamo riusciti a aumentarli e in alcuni casi a raddoppiarli. Anche se siamo vittime anche noi delle manovre della finanziaria, pur non ricevendo nessun contributo statale e, per contrapposizione, lo stato, laddove ci dice di spendere meno, questo lo incamera per se. Allora, la posizione della Camera di commercio non è quella di chiedere particolari. Il mondo dell’imprenditoria, diffuso, molto capillare e molto presente, tiene in piedi una città. Qualche volta ci dimentichiamo che noi siamo una città attiva, solida, che ovviamente sente maggiormente quelle che sono le difficoltà che intervengono.
Vorrei anche dire che siamo anche un Paese solido e che le mine ci arrivano dalla politica e ci arrivano da quello che è un mondo finanziario di cui siamo spesso vittime, ma non certamente protagonisti. Grazie davvero per quest’occasione e qui io ribadisco l’impegno, ma soprattutto il piacere, la volontà da parte della Camera di commercio di far parte, per quello che possono essere le nostre competenze e il ruolo, senza intromettersi, senza interferire in quelle che sono prospezioni, di voler essere effettivamente uno di coloro che contribuiscono a rilanciare questa città in un contesto di grandissima difficoltà. Il coraggio, la determinazione, credo le capacità noi le possediamo. Non un faccio nomi ma è stato sui giornali, quindi ne è scontata l’individuazione: mi ha fatto piacere vedere che un’azienda bolognese ha acquisito un’altra azienda bolognese importante e storica, perché nel momento in cui i giornali scrivono solamente di aziende che chiudono o di quelle che hanno problemi economici, questo è un motivo di ottimismo e anche di fiducia. La fiducia non ci verrà mai meno”.