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Potenziare il lavoro di “rete” per dare una risposta contro la violenza alle donne: quattro giornate di formazione a Mirandola

“Una risposta contro la violenza alle donne: potenziare il lavoro di rete a livello territoriale”, questo il titolo del ciclo di incontri di formazione, interdisciplinari e interdistrettuali, che si apriranno giovedì 8 settembre (ore 9.00-13.30) presso la Sala Grande del Municipio di Mirandola. Coordinato da Monica Dotti, sociologa sanitaria dell’Azienda USL di Modena, in sinergia con la Direzione di Distretto di Modena, il corso prevede, oltre alla giornata d’inizio, altri tre appuntamenti: il 4 ottobre, il 13 ottobre e l’8 novembre.

Purtroppo la violenza sulle donne si impone costantemente tra i principali episodi di cronaca, con evidenti e importanti conseguenze anche sotto il profilo sociosanitario. Lo confermano i dati ISTAT: nel 2006 si contano 7 milioni di donne, tra i 16 e i 70 anni, che hanno subito, almeno una volta in vita loro, una violenza fisica o sessuale, di cui la prima è avvenuta a opera del partner. Il 93% delle violenze non sono state denunciate, il 34% delle donne non ne ha parlato con nessuno, il 34,5% ha ritenuto che la violenza sia stata “molto grave” e spesso è avvenuta in presenza dei figli. Vista la preoccupante dimensione del fenomeno, diventa allora fondamentale mettere in atto azioni che garantiscano un significativo progresso nella capacità di sostegno psico-fisico offerta.

A fronte di questo quadro, il corso – attraverso workshop, esposizione e analisi di case studies – si propone di agevolare una capacità trasversale di accoglienza dei servizi, costruendo una rete che sia in grado di affiancare e sostenere le donne che hanno subito violenza dal punto di vista psicologico, sociale, sanitario e giuridico.

Punto fermo è la necessità di sviluppare, da parte delle istituzioni e organizzazioni coinvolte, un processo più adeguato della loro presa in carico, creando un raccordo interistituzionale tra associazioni e professionisti per la definizione di percorsi integrati e la realizzazione di protocolli operativi interdistrettuali. Tutto questo con il presupposto di favorire il miglioramento di aspetti già critici per la tenuta delle rete dei servizi, sia nei singoli distretti che per tutta l’area interdistrettuale.

















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