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Bernardini (LN) su proposta Merola ritorno all’ICI su prima casa

«Se la ricetta di Merola per trovare risorse al fine di fronteggiare i tagli sono il ritorno all’ICI sulla prima casa e un possibile ritocco all’IRPEF, – dichiara Manes Bernardini, capogruppo Lega Nord a Bologna – diciamo semplicemente che così non va proprio. Colpire la prima casa e, di conseguenza, il settore immobiliare, già in profonda crisi, la dice lunga sulla fantasia creativa di chi ci amministra Bologna. Si chieda Merola quanti bolognesi sentono la mancanza della tassa sulla prima casa! Prima di mettere tasse sulla prima casa si veda, invece, come e dove tagliare i costi improduttivi, gli sprechi e le spese inutili. Partire subito con uno STOP ad ogni tipo di consulenza e collaborazione esterna alla macchina comunale (il capo di gabinetto non poteva essere trovato, come il direttore generale, tra i numerosi gia’ dirigenti comunali?), per esempio; non rinnovare nessun contratto con personale in scadenza, utilizzando di più e meglio gli attuali dirigenti, da impiegare diversamente rispetto a posizioni cristallizzate, per esempio; ridurre la Giunta ad 8 assessori (vedi Firenze), per esempio; lavorare sul patrimonio immobilare pubblico e sulle quote di importanti partecipate; procedere ad una impostazione della città metropolitana che veda la creazione di un organo di secondo livello a costo zero per la collettvità e che sostituisca la provincia, garantendo peró pluralismo politico-istituzionale. Dove ci sono le città metropolitane le province devono passare la mano senza più’ ripensamenti di sorta e spese inutili (vedi nuova sede pensata dalla Provincia). Rivedere certi contratti (es. global service) che strozzano il mercato e chiudono la porta in faccia a tante piccole realtà produttive ed artigianali che, oggi, hanno bisogno di lavoro anche per creare occupazione, specie giovanile, per esempio. Iniziare in settori importanti, anche del welfare, dove esistono sacche di monopolio gestionali, una reale sinergia pubblico privato, lasciando da parte vecchi freni ideologici, e puntando su una sana conorrenza che riduca, pur garantendo qualita’, i prezzi dei servizi.

Caro sindaco, come richiesto dalla UE e in meno di 48 ore, un decreto del Governo, controfirmato dal Presidente della Repubblica, esiste. Penso che in Parlamento la manovra dovrà essere adeguatamente rivista, fermo restando il saldo finale, producendo miglioramenti proprio nella direzione degli enti locali virtuosi. In tutto ció il tuo contributo mi pare scontato e ragionieristico: con la manovra mi mancano tot milioni? Dove li prendo? Aumento le tasse! E i risparmi alla spesa? A Bologna sono tabú? Sono materia solo per il governo centrale?

Proprio vero! – conclude Bernardini – Anche dai neo sindaci di sinistra, di proposte nuove se ne sentono veramente poche».

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