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Oltre 91 mila stranieri nel modenese, le donne “sorpassano” gli uomini

La media della presenza degli stranieri nel modenese è ormai del 13,1 per cento sul totale della popolazione, ma non sono pochi i comuni dove questa quota supera il 15 o addirittura raggiunge il 17-18 per cento. Il dato, aggiornato al 1 luglio del 2011, emerge dal rapporto dell’Osservatorio statistico della Provincia di Modena, sulla base di un’elaborazione dei dati delle anagrafi comunali.

Gli stranieri sono 91.681, su di una popolazione complessiva di 702.531 persone, e nell’ultimo anno l’aumento è stato di quasi 6 mila unità (più 6,9 per cento), ma nei primi sei mesi del 2011 la crescita si è più che dimezzata: 2.335 stranieri in più con un aumento del 2,6 per cento. Nel 2010, comunque, la quota di stranieri rispetto alla popolazione era del 12,3 per cento.

La crescita nell’ultimo periodo è risultata rallentata a causa della crisi economica e occupazionale che però sembra toccare solo parzialmente il contingente straniero. Infatti, spiegano gli esperti dell’Osservatorio, a fronte di un ridimensionamento occupazionale e delle previsioni di nuove assunzioni espresse dalle imprese del settore privato, rimane «una mancata corrispondenza tra la domanda e l’offerta di lavoro locale» aprendo spazio lavorativo al flusso straniero. A questo, inoltre, si aggiunge la domanda che proviene dalle famiglie per i lavori domestici e l’assistenza di anziani e non autosufficienti.

Gli aumenti più significativi nei valori assoluti sono concentrati a Modena (più 601 stranieri in sei mesi), a Carpi (364), a Mirandola (124), a Sassuolo 117, a Pavullo (109) e a Vignola (107). Segno negativo nei primi sei mesi, invece, a Castelfranco (meno 30 stranieri da inizio anno, pur con una crescita di 293 nell’ultimo anno).

Il comune con la quota più alta di stranieri è Novi dove raggiungono il 18 per cento della popolazione residente. San Possidonio è al 17,1 per cento,Spilamberto al 16,9, Vignola e Camposanto al 16,2. Sopra la media provinciale tutte le principali città: Modena è al 15 per cento, Carpi al 13,8, Sassuolo ferma al 13,6, Mirandola al 16,1.

DONNE PIÙ DEI MASCHI UN TERZO DEGLI IMMIGRATI DAI PAESI DELLE BADANTI

La donne immigrate sono ormai più degli uomini (46.147 contro 45.534) e il sorpasso, avvenuto tra 2010 e 2011, si è consolidato nei primi sei mesi di quest’anno visto che il rallentamento del flusso migratorio causato dalla crisi ha riguardato meno i paesi dai quali provengono in gran parte le persone che come sbocco occupazionale hanno l’attività di assistenza e sostegno alle famiglie.

Oltre un terzo dell’aumento del contingente straniero nel corso del 2010, infatti, è dovuto proprio dalla crescita della rappresentatività di cittadinanze di paesi europei (la Romania, in particolare, ma anche Moldavia, Ucraina, Polonia) e dalle Filippine. Realtà dalle quali provengono gran parte delle cosiddette badanti e delle collaboratrici familiari.

Con i dati aggiornati al 1 gennaio 2011, l’Osservatorio statistico della Provincia di Modena ha approfondito l’analisi per cittadinanza della popolazione straniera con il contingente europeo (35.175 persone) che ha raggiunto quello africano (34.742 mila residenti), con un’incidenza sul complesso degli stranieri residenti che sfiora il 40 per cento.

I marocchini al 1 gennaio 2011, comunque, rappresentano ancora di gran lunga la comunità più numerosa in provincia di Modena con oltre 18 mila residenti, seguiti dai rumeni (8.460) e dagli albanesi (8.153 residenti). Al quarto posto i tunisini (5.834), poi i ghanesi (5.812) e i cinesi (5.058), quindi i cittadini provenienti dalla Moldavia (4.792) e dall’Ucraina (4.065) seguiti dai pakistani (3.585) e al decimo posto dai filippini (2.936), mentre gli indiani 2.714, i turchi 2.687, i polacchi 2.399, i nigeriani 1.973 e al 15° posto ci sono i cittadini dello Sri Lanka (1.571).

I cittadini stranieri delle comunità più numerose sono ovviamente più presenti nei centri maggiori, ma si distribuiscono con omogeneità sul territorio, a eccezione della comunità pachistana e di quella cinese, che presentano una particolare concentrazione rispettivamente nell’area di Carpi e nella bassa modenese.

















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