Organizzavano feste a cui erano invitati esclusivamente loro connazionali provenienti da varie citta’ di’Italia. E durante quelle serate offrivano loro ecstasy e un nuovo tipo di sostanza che spacciavano per Ketamina. La squadra mobile di Bologna ha arrestato per spaccio sei giovani cittadini cinesi, tra cui la donna del capo, al termine dell’indagine denominata ”Seven 2011”.
Due sono finiti in manette in flagranza di reato, mentre gli altri quattro componenti del gruppo sono stati sottoposti a fermo del pm Lorenzo Gestri che ha coordinato il lavoro degli investigatori. Si tratta di gente che solitamente gestisce un bar nel capoluogo emiliano. Alcuni sono gia’ noti alle forze dell’ordine per rissa e per tentato omicidio. Proprio perche’ le zuffe qualche volta sono sfociate in sanguinose aggressioni.
In questa operazione e’ emersa, per la prima volta in Europa, la Metossietamina, un nuovo principio attivo non ancora inserito nell’apposita tabella delle sostanze stupefacenti del Ministero della Salute e dagli effetti sconosciuti. I cinesi la vendevano come Ketamina definendola ”zucchero” quando era tagliata bene. Ogni serata fruttava, secondo gli investigatori, circa 6.000 euro di cui la meta’ serviva per l’affitto del locale a Sasso Marconi dove si svolgevano le serate a base di alcol e droga.
Dalle intercettazioni e’ emerso che le feste erano particolarmente frequentate dai cinesi proprio per la possibilita’ di poter acquistare le droghe che le ragazze usavano parecchio per dimagrire. Ad attirare l’attenzione degli investigatori sono state anche le frequenti risse che caratterizzavano le serate in discoteca e che vedevano contrapposta la banda dei bolognesi con quelle provenienti da altre citta’ e da Prato in particolare. In molti, infatti, ambivano a spacciare nelle serate organizzate sull’Appennino bolognese. Qualcuno, per evitare scontri, dava una parte dei propri guadagni al capo della banda bolognese che in tal modo dava il suo beneplacito.