«Il Partito democratico ha sempre dimostrato piena fiducia nei confronti della magistratura. Anche quando le inchieste hanno toccato esponenti democratici. Anche ora che Stefano Bonaccini e Antonino Marino risultano iscritti nel registro degli indagati. Parliamo di persone che, come amministratori, hanno sempre agito nell’interesse della collettività e il nostro giudizio su entrambi non è minimamente in discussione: stima e fiducia sono confermate, sia per loro che per l’operato dell’amministrazione. La portata assai modesta, a ben vedere, dei fatti contestati e il fatto che si tratti di due dirigenti del nostro partito non altera in ogni caso il nostro metro di giudizio e valutazione: spetta agli inquirenti accertare la verità e noi attendiamo sereni e fiduciosi che il corretto operato di Bonaccini e Marino emerga pienamente grazie al lavoro della magistratura.
Il garantismo a corrente alternata è invece quello di chi – in questi anni Lega e Pdl ne hanno dato ampia prova – rispetta la magistratura solo quando nel mirino sono gli avversari politici, mentre si accanisce contro i giudici in tutti gli altri casi. Anche stavolta la destra non si smentisce».