Oltre a celebrare i compleanni dell’oasi di Bianello e l’oasi di Celestina, che compiono rispettivamente trenta e dieci anni, il 2011 è un anno importante per la difesa e la valorizzazione di queste due aree naturali reggiane. Oggi è stata infatti stipulata una convenzione promossa dalla Provincia di Reggio Emilia, dai Comuni di Quattro Castella e Campagnola Emilia con la Lipu, la Lega italiana di protezione degli uccelli, per la gestione in tutti suoi aspetti delle oasi di Bianello e di Celestina.
La Lipu, associazione ambientalista che svolge attività di conservazione degli uccelli, della natura e degli habitat in Italia e nel Mondo, è chiamata a garantire la protezione e a promuovere la conoscenza del patrimonio ambientale e naturale delle oasi, oltre che a offrire opportunità per fruirne al meglio e l’educazione ambientale con possibilità di visite agevolate per il pubblico.
“Il territorio reggiano è l’unico in Italia ad avere due oasi della Lipu – ha detto l’assessore all’Ambiente della Provincia di Reggio Emilia, Mirko Tutino – Tra loro sono diverse, l’una collinare, l’altra di pianura, ma con un’alta biodiversità che le rende preziose”.
Secondo Tutino, “questa convenzione, che è solo uno dei tanti strumenti di tutela del nostro territorio di cui dispone la Provincia, dà alla Lipu la possibilità di garantire una maggiore fruibilità a queste oasi come spazi aperti al pubblico, di tutelare il paesaggio e l’ambiente, ma anche di promuoverne la conoscenza attraverso iniziative di educazione ambientale e visite guidate”.
“In ottica provinciale è stato fatto un passo in avanti per sviluppare progetti insieme con i Comuni – ha concluso Tutino – Questa funzione di coordinamento emerge più forte quando si stringono queste importanti alleanze territoriali”.
Le due oasi reggiane sono tra le quattro oasi naturali della Lipu in Emilia-Romagna, che a livello nazionale diventano 31.
“L’elemento più rilevante di questa convenzione è la durata – ha detto il direttore generale della Lipu, Elena D’Andrea – Provincia e Comuni si impegnano con noi per tre anni con lo scopo di salvaguardare e valorizzare il patrimonio naturale di queste due oasi protette. È un impegno di spessore, che ci chiama a renderle il più disponibili possibili al pubblico e ad assicurarne un presidio costante. Credo che la collaborazione con gli enti pubblici sia capace di attrarre nuove risorse, come è successo per il Piano di sviluppo rurale provinciale, visto che abbiamo ottenuto finanziamenti per investire su strumenti di fruizione delle nostre aree reggiane sotto tutela”.
L’oasi di Bianello è nata nel 1981 e dal 1993 è gestita dalla Lipu. Si estende nel comune di Quattro Castella per 160 ettari che abbracciano i quattro colli, esempio di ambiente del basso Appennino Reggiano in cui si alternano prati stabili, siepi, coltivi e habitat forestali con querce miste a molte altre essenze. Sono presenti uno stagno e alcuni ruscelli. Un sentiero attraversa il bosco e porta al Castello di Bianello, un altro dal centro visite conduce ai colli Zagno e Lucio. Vi sono oltre 130 specie ornitologiche, su cui domina lo sparviero, una folta rappresentanza di mammiferi come la puzzola, l’istrice e la volpe, e tredici specie di orchidee. All’anno conta circa 5 mila visitatori accolti e guidati dalla Lipu.
“La firma di questa convenzione arriva dopo trenta anni di collaborazione con la Provincia e la Lipu: possiamo dire di aver visto crescere questa oasi insieme – ha detto l’assessore all’Ambiente di Quattro Castella, Duilio Cangiari – Ora vogliamo fare qualcosa di più per il rilancio dei quattro colli, grazie all’investimento di risorse, ai volontari della Lipu, ai tirocini scolastici, all’Università di Bologna che sta riportando in superficie reperti archeologici”.
L’oasi Celestina, invece, è più giovane e recente di quella di Bianello. Di soli 12 ettari di superficie, creata nel 2001 e inaugurata nel 2005, è un’oasi di protezione della Provincia di Reggio Emilia gestita dalla Lipu in convenzione con il Comune di Campagnola Emilia e il Consorzio di bonifica dell’Emilia centrale. Il nome è legato a Maria Celestina Freddi, che alla fine degli anni Novanta lasciò in testamento alla Lipu un fondo agricolo di sua proprietà, successivamente trasformato in un’area umida mediante lo scavo di due vasche collegate ai canali di bonifica. Dal centro visite i camminamenti conducono a un capanno di osservazione fruibile anche dai disabili e a schermature con veduta sugli stagni. Durante le migrazioni si contano 23 specie di elevato valore conservazioni stico, di cui soprattutto aironi. In tutto il territorio provinciale la pianta palustre Cyperus microiria è segnalata solo qui. All’anno conta circa mille visitatori accolti e guidati dalla Lipu.
“L’oasi, che nasce tra le valli di Novellara e la cassa di espansione del Tresinaro, è stata creata anche grazie all’intervento dell’allora Bonifica Parmigiano Moglia Secchia. Può diventare un punto di riferimento per le scuole, per dare informazioni e fare educazione ambientale – ha detto l’assessore all’Ambiente di Campagnola Emilia, Mauro Pedrazzoli – Con i contributi potremo consolidare gli interventi e puntare al rafforzamento dell’oasi grazie anche alla presenza dei visitatori”.
La convenzione prevede l’affidamento della gestione delle oasi alla Lipu per l’apertura, l’accoglienza dei visitatori, il mantenimento delle strutture presenti quali sentieri, centro visita e pannelli didattici, per l’organizzazione di attività di educazione ambientale e per la divulgazione scientifica. La Lipu svolgerà anche monitoraggi pluriennale degli uccelli e studi sulla fauna che vive nelle oasi. Inoltre, porterà avanti interventi di miglioramento ambientale.
Per l’Oasi di Bianello e Celestina, la Lipu riceverà dalla Provincia 5 mila euro per il primo anno, mentre per gli altri due lo stanziamento della somma sarà valutato in sede di bilancio. Dal Comune di Quattro Castella arriveranno 13 mila euro all’anno per l’oasi di Bianello, mentre dal Comune di Campagnola ci saranno 14 mila euro all’anno per l’oasi Celestina.