Sono accusati di essere stati parte attiva nel sequestro di persona a scopo di estorsione messo a segno lo scorso 23 maggio a San Giovanni in Persiceto da una banda di spacciatori marocchini che pensavano di regolare un affare di droga non andato a buon fine, tenendo in ostaggio un loro connazionale. Si tratta di 3 marocchini e un tunisino, tra i 24 e 27 anni, pregiudicati ma regolari sul territorio italiano, che sono stati fermati lo scorso 19 luglio dai Carabinieri di Bologna in collaborazione con i militari di San Giovanni in Persiceto.
I 4 sono gravemente indiziati del reato di rapina, sequestro di persona a scopo di estorsione, lesioni personali aggravate e porto ingiustificato di armi. Praticamente le stesse accuse con cui a maggio finirino in manette altri 6 nordafricani ai quali i Carabinieri sequestrarono anche quasi 5 chili di hashish. Molto probabilmente progetto criminale della banda, ora del tutto sgominata, era quello di usare l’ostaggio per ottenere il denaro di una partita di droga. I tre marocchini sono stati rintracciati nella provincia di Bologna, mentre il tunisino era detenuto nel carcere di Reggio Emilia.