Un festival che ha attirato cittadini di tutte le età, con proposte diversificate, tra arte, cultura e spettacolo, culminante in un momento di riflessione sul tema “Donne e lavoro” con il Segretario Generale Cgil Susanna Camusso, intervenuta domenica 24, giornata di chiusura della kermesse.
Dal reading musicato “La governante”, anteprima realizzata alle Prigioni del Castello dei Pico il 21 luglio, che ha visti protagoniste le illustrazioni surreali della grafica Sara Gavioli e la narrazione animata da Simone Maretti, si è passati alla musica live al Bastione, con le esibizioni degli Shijo X (22 luglio) band trip-hop bolognese e gli Iori’s Eyes (23 luglio), milanesi autori di suggestivi brani dream pop, formazioni che si sono esibite al Bastione.
Ricca di appuntamenti la giornata conclusiva. Buona la partecipazione al laboratorio espressivo di Acfatamamma, che ha visto coinvolte le mamme e i loro bimbi e bimbe in attività di arte terapia e musicoterapia, anche se l’evento clou è stato quello che ha visto Susanna Camusso intervenire sul palco dell’Auditorium, davanti a una platea gremita, oltre le aspettative.
Intervistata dalle giornaliste di “Gioi”, il coordinamento modenese di giornaliste e operatrici dell’informazione di recente costituzione, il Segretario Cgil ha sviscerato diversi aspetti della questione in discussione.
Oltre a tracciare un quadro tutt’altro che roseo rispetto alle condizioni delle lavoratrici, nel quadro di tagli di servizi e iniziative a loro supporto, in cui si denota come le donne siano i soggetti più fragili, la Camusso ha messo in luce stereotipi e pregiudizi che impediscono alle lavoratrici trattamenti paritari.
“Si pensa che la mente della donna -ha spiegato il Segretario Cgil- sia focalizzata sulla famiglia. C’è una sfiducia nella sua intelligenza. Da qua si spiegano le differenze delle carriere”.
Diversi trattamenti salariali, ma anche previdenziali.
“La donna di fatto va in pensione più tardi –ha continuato la Camusso – per ragioni dettate dall’excursus lavorativo”.
Pensioni che sono di entità inferiori rispetto ai colleghi maschi.
A partire dai presupposti illustrati, arriva quindi, la proposta: una politica di genere mirata, affinché venga realizzata l’effettiva parità tra uomini e donne. Così, come esiste la maternità, introdurre la paternità obbligatoria, espediente che porterebbe gli uomini a essere impegnati su un ulteriore fronte, introducendo quindi nuove dinamiche di conciliazione.
Infine una considerazione, sul movimento “Se non ora quando”, per cui la Camusso ha notato: “Il silenzio del mondo maschile, ma anche il silenzio delle donne”.
A concludere l’intervento, alcune considerazioni sulla manovra, che secondo il Segretario Cgil: “Va cambiata, perché fa pagare i più deboli”.
Calorosi gli applausi tributati da un pubblico che ha approvato le parole della Camusso, apprezzando la sua presenza, nel contesto di un Festival che mira a valorizzare la creatività femminile, abbattendo gli stereotipi oggetto di trattazione.
E di stereotipi hanno trattato le Megliosole, sestetto toscano che è andato in scena alle 21.30, con lo spettacolo “Liete delle nostre mansioni d’amor”. Con ironia le artiste, tra danza, teatro, canto e musica, hanno dato un saggio del loro estro notevole, ironizzando proprio sui cliché legati al mondo femminile e che La fortezza delle donne vuole smentire grazie alle presenze di artiste, che con il loro talento, portano in scena, oltre che momenti creativi felici, anche il diritto alla parità e la necessità di abbattere i pregiudizi.
Della Fortezza delle donne resta ancorala mostra. Fino al 31 luglio sarà possibile visitare la mostra allestita alle Prigioni e nello spazio Attiguo in cui sono presenti opere di incisione, fotografia e grafica. Protagoniste diverse artiste, tra cui allieve dell’Accademia di Belle Arti di Bologna: Alessia Castelli, Anna Morosini, Antonella Colombo, Giorgia Tolfo (fotografia), Gisella Arlotti, Hanieh Mirrahimi, Huang Xiao Zhe (fotografia), Laura Caruso, Marzia Avallone, Nassim Hassanvandi, Nicoletta Droghetti, Noemi Bigelli, Sara Gavioli (grafica), Sarah Mazzetti (grafica), Serena Sciamanna, Silvia Cesari (fotografia), Silvia Curzi, Simona Serina. Artiste nel caso delle fotografe, reperite da Leggermente, grazie al contatto con Anna Morosini “Aria” – Associazione di Ricerca e Innovazione delle Arti.
“L’associazione Leggermente -fa sapere lo staff- ringrazia tutti i soggetti che hanno contribuito alla realizzazione della kermesse. Il Comune di Mirandola, Assessorato alla Promozione della Città e del Territorio, per il patrocinio e l’ospitalità. Grazie alla Fondazione CRM, che con il suo prezioso e principale contributo ci ha permesso di realizzare “il grosso” dell’evento. Un grazie di cuore anche alla Regione Emilia Romagna, a Concordia Revisioni, a Cose di donna, Si-mir, Centro servizi volontariato, Prink di Serena Artioli, Gianna Le Scarpe, ai volontari dell’Associazione Aquaragia.
E un grazie di cuore va ai circa quindici giovani volontari, ragazzi e ragazze che in queste settimane hanno sacrificato parte del loro tempo, dando man forte non solo durante le serate, ma anche nella fase di ideazione, progettazione e promozione dell’evento. Anche grazie al loro apporto, si è riusciti a realizzare un evento che, malgrado la riduzione di finanziamenti di ¾ rispetto alla prima edizione, ha soddisfatto agli obiettivi posti in essere: la valorizzazione delle artiste, la promozione dei principi di parità dei sessi e la valorizzazione del Castello dei Pico, monumento di pregio per la nostra città, nonché nell’occasione, fulcro di creatività e catalizzatore di socializzazione”.
L’Associazione Leggermente: obiettivi e finalità.
L’associazione Leggermente, apartitica e no-profit, nasce a Mirandola con l’obiettivo di promuovere e far conoscere forme artistiche a 360° a tutti i cittadini (dalla musica al teatro, passando per l’arte figurativa e la lettura), che rappresentino proposte nuove e alternative rispetto a quelle tradizionali e consolidate.
L’associazione mira anche a essere laboratorio per la sperimentazione artistica, valorizzando soprattutto i giovani creativi e le proposte giovani, che vogliono farsi conoscere e non trovano spazio nello scenario ultra-conformistico attuale.