Il provvedimento del Governo che introduce un ticket di 10 euro sulle prestazioni sanitarie del pronto soccorso viene considerato dalla Regione Emilia-Romagna iniquo e unilaterale, perché colpisce tutti gli utenti del servizio indistintamente, a prescindere dalla rilevanza della prestazione. Per questo la Regione lo scorso 18 luglio non ha introdotto i ticket, e sta studiando misure alternative per garantire lo stesso gettito. Così, l’assessore alla Sanità Luca Rizzo Nervo, questa mattina durante il Question time, risponde alla consigliera Mirka Cocconcelli (Lega Nord) che chiede chiarimenti in merito all’applicazione dei ticket sanitari e in particolare e ai provvedimenti previsti dalla Manovra.
La domanda della consigliera Mirka Cocconcelli (Lega Nord):
Premesso – che la stampa locale pubblica l’articolo “Ecco perché l’Emilia non paga il ticket” in una lunga intervista rilasciata a Repubblica Bologna con la quale l’Assessore alla Sanità della Regione definisce “..iniquo ed ingiusto l’aumento di 10 euro per i ticket sanitari” – provvedimento inerente l’ultima finanziaria; sempre nell’intervista si evince una probabile introduzione da parte della Regione Emilia-Romagna di “ticket dai 2 ai 4 euro sulle ricette farmaceutiche ed una differenziazione dei rincari a seconda del costo degli esami” (rincaro in aggiunta alle prestazioni già in essere).Considerato che a tutt’oggi il cittadino compartecipa alle spese sanitarie presso i pronto soccorso bolognesi anche per prestazioni aggiuntive di diagnostica, di laboratorio, strumentali ed ulteriori terapie erogate in concomitanza con la visita specialistica eseguita presso il PS tant’è che il policlinico Sant’Orsola-Malpighi applica, a tutt’oggi, un ticket di 25 euro sulle visite specialistiche e sulle prestazioni aggiuntive per valori che superano di gran lunga i ticket di 10euro arrivando ad oltrepassare i 100 euro a paziente, anche per codici gialli e verdi oltre ovviamente ai bianchi; chiede all’amministrazione: se sia al corrente di quanto sopra esposto in merito al pagamento del ticket ben oltre i dieci euro; se non sia il caso di coordinarsi con la Regione Emilia-Romagna affinché venga organizzata una campagna informativa corretta per i cittadini bolognesi relativa all’applicazione dei ticket, giacché a tutt’oggi sull’argomento vige una totale confusione; se non ritenga opportuno farsi promotore presso la Regione di un abbattimento del costo di compartecipazione alla spesa almeno per i ticket sanitari sui codici gialli; a quanto ammonta l’importo complessivo fornito dai ticket sanitari codici gialli e verdi nei pronto soccorso cittadini.
La risposta dell’assessore alla Sanità Luca Rizzo Nervo:
I ticket in questa regione, come in gran parte delle altre regioni italiane, esistono già e sono previsti per varie prestazioni mediche. In Emilia-Romagna sono stati introdotti in una modalità che fa si che questi non superino mai la cifra complessiva di 36,15 euro. Si tratta della compartecipazione dei cittadini alla spesa sanitaria introdotta con legge Finanziaria del 25 agosto 2009, e recepita dalla delibera della Giunta regionale 1035 del 2009. La razio è quella di fissare nuove regole per garantire un uso appropriato dei servizi di pronto soccorso, garantendo l’esenzione ticket di tutte le prestazioni che proprio in omaggio ai criteri di appropriatezza devono essere garantite in regime di urgenza.
Oggi in pronto soccorso si presentano molte persone con disturbi e patologie che spesso non sono afferibili al pronto soccorso stesso, c’è un’elevata situazione di inappropriatezza, per questo è stato introdotto il ticket per alcune prestazioni sanitarie. In seguito, con la delibera 389 del 2011, la Regione Emilia-Romagna ha ampliato l’elenco delle prestazioni di pronto soccorso per le quali in ticket non si paga. C’è un elenco che dà conto di tutta un serie di prestazioni mediche che attraverso questo secondo intervento sono state rese esenti. La recente Manovra di Governo prevede l’introduzione di un ticket aggiuntivo di 10 euro, rispetto a quello che lo stesso Governo, attraverso la Finanziaria 2009 aveva introdotto. Il provvedimento viene considerato iniquo e unilaterale, perché colpisce tutti indistintamente a prescindere dalla rilevanza della prestazione. Per questa ragione, tenuto conto che è possibile non applicare il ticket solo se si trovano misure equivalenti che garantiscano lo stesso gettito, la Regione Emilia-Romagna sta studiando misure alternative. Non si tratta dell’unica regione che si sta domandando come trovare misure alternative all’applicazione del ticket, a tal punto che il ministro della Salute ha aperto un tavolo tecnico con le regioni per trovare soluzioni alternative per rimodulare la compartecipazione dei cittadini, evitando che i ticket sulla specialistica siano applicati in modo lineare.
Per quanto riguarda invece l’informazione, sempre maggiore e migliore informazione ai cittadini può essere un modo per aumentare l’appropriatezza nella fruizione dei servizi e essere principio giusto. Già ora i cittadini bolognesi possono trovare le informazioni di cui necessitano telefonando al numero verde unico del servizio sanitario regionale, che fornisce tutte le informazioni necessarie per fruire dei servizi sanitari e sociosanitari erogati sul territorio regionale. Il numero verde fornisce anche informazioni molto dettagliate su tutti i servizi erogati dal servizio sanitario regionale, quindi anche sulla gratuità o l’eventuale compartecipazione alla spesa attraverso i ticket. In particolare, per quanto riguarda la compartecipazione alla spesa del pronto soccorso, già oggi sono affisse locandine nei servizi di pronto soccorso nelle quali sono elencate le prestazioni esenti da ticket. Credo anch’io che, al termine di questo percorso tra le regioni circa le modalità per modulare l’introduzione del ticket, possa essere immaginata un’ulteriore campagna di informazione che precisi come la vicenda ticket si è evoluta.
Per quanto riguarda la richiesta di farsi parte attiva per l’abbattimento del costo di compartecipazione della spesa relativamente ai ticket sanitari, la nostra regione dovrà fare i conti, è un dato di fatto, con il mancato trasferimento nel 2011 di circa 30 milioni di euro sui 482 nazionali del fondo sanitario, che diventeranno 60 milioni per ogni anno dal 2012; e più in generale, dati forniti in un interessante approfondimento svolto due giorni fa in sede di Conferenza territoriale sociosanitaria dalle Aziende Usl di Bologna e Sant’Orsola, rispetto all’incidenza della Manovra sull’intera spesa sanitaria nazione, rispetto al triennio 2012-2014 parliamo di 11 miliardi di euro in meno. La Regione Emilia-Romagna, compartecipando pro quota per il 7% a questa spesa, avrà circa 800 milioni di euro in meno sulla spesa sanitaria.
Rispetto a questo c’è un problema oggettivo di risorse, ma anche di indicazione. La Manovra appena approvata dal Governo impone alle regioni un aumento e non un abbattimento del livello di compartecipazione dei cittadini alle prestazioni sanitarie. Come noto, per cercare di limitare i disagi arrecati ai cittadini, la Regione lo scorso 18 luglio non ha fatto scattare gli aumenti. Ho chiesto all’Ausl l’importo complessivo dei ticket gialli e verdi, ma non sono stati in grado di fornirli nei tempi utili per rispondere oggi. Ho quindi chiesto loro di fornirmeli nel tempo massimo di 5 giorni.
La consigliera Cocconcelli (Lega Nord) si dichiara parzialmente soddisfatta.