Il dibattito che si è sviluppato sul ruolo delle Province impone una riflessione seria e responsabile. Personalmente non ho nessuna posizione da difendere, ho soltanto un dovere da compiere.
Abbiamo estremo bisogno di recuperare il senso del dovere, di svolgere il ruolo di servitori dello Stato, così come abbiamo la necessità di un urgente riordino istituzionale. In realtà la sensazione è che sia partito un pericoloso effetto domino, dove tutti puntano il dito contro tutti, alimentando un pericoloso rimpallo tra istituzioni, con reciproche accuse di sprechi e di privilegi.
La Provincia rischia di essere il capro espiatorio, ma da questa gigantesca macchina del fango nessuno si salva, è proprio di questi giorni l’attacco di un giornale al Quirinale. D’altronde, se vale il principio che tutti sono utili, ma nessuno è indispensabile, tutto può essere messo in discussione, ma si deve evitare il rischio che nulla cambi, in un contesto di delegittimazione generale.
E sarà bene ricordare che non è una novità nella storia, anzi è un preciso orientamento quello che vuole lo smantellamento dello Stato per lasciar spazio al “laissez faire”.
Io sono convinto che l’architettura statale necessiti di revisioni profonde, ma è altrettanto vero che il riordino istituzionale è compito del Parlamento che deve approvare un’organica riforma al più presto. Non c’è riuscito da decenni, ma ora è urgente che ciò avvenga, perché non è sostenibile una situazione di tutti contro tutti che finirà per favorire gli interessi delle élite più forti e garantite.
Personalmente credo che risparmi immediati ed efficaci si otterrebbero vincolando gli enti locali ad alcuni parametri e, senza alcun dubbio, la Provincia di Reggio potrebbe essere un riferimento per l’incidenza del costo del personale, dei dirigenti e degli amministratori in rapporto alla popolazione. L’introduzione di parametri oggettivi è un metodo efficace ed in sanità ha consentito di identificare le regioni virtuose rispetto a quelle che hanno gestioni deficitarie.
E comunque, confrontiamoci pure sulle soluzioni migliori, purché non inganniamo i cittadini con dati falsi e fuorvianti, e con facili illusioni.
In un momento di grave crisi, credo proprio che l’unica cosa da fare sia compiere al meglio il proprio dovere e avere attenzione e rispetto per chi è effettivamente al servizio dei cittadini anche in settori molto importanti e delicati per tutti.
(Marco Fantini, Assessore provinciale alla Sicurezza sociale)