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Modena, Trande (PDL): “Ma per il centrodestra la partecipazione è un impiccio”

“Io mi chiedo: ma quale modello virtuoso di amministrazione ha in mente il consigliere Leoni quando accusa di “colpevole immobilismo” la giunta del Comune di Modena e auspica che gli amministratori di sinistra “si sveglino dal letargo permanente e cambino rotta una volta per tutte”?

Ha forse in mente – tanto per restare nella nostra regione – la “prolifica” giunta di centrodestra di Parma, terremotata da un’inchiesta della magistratura che ha già portato in galera 11, dico 11, collaboratori del sindaco Vignali e forse altri ne porterà?

Ha forse in mente il dinamismo di un’amministrazione – sempre quella parmense – che ha accumulato in pochissimo tempo 600 milioni di debiti?

Ha forse in mente la finanza creativa di una giunta benedetta dal Pdl che si è inventata venti società partecipate dal Comune per aggirare i vincoli di spesa imposti dal Patto di stabilità?

Faccia un salto a Parma il consigliere Leoni – magari in compagnia del suo collega Aimi – per vedere quanto sia apprezzato il “governo del fare” inaugurato dalla giunta Vignali; quali siano e quali saranno gli effetti disastrosi sulla finanza pubblica e privata (tasche dei cittadini) di una gestione spregiudicata della cosa pubblica che considera le regole del consenso e della partecipazione come inutili impicci, invece che condizioni indispensabili del buon governo.

Ma proprio qui sta la differenza di cultura tra questa destra incarnata da Berlusconi e quella di un centrosinistra responsabile che in questi anni, grazie al rigore e al consenso dei cittadini (come le ultime elezioni amministrative certificano), ha dimostrato di essere un’alternativa seria alla guida del Paese.

Solo un centrodestra sbrigativo può considerare le consultazioni degli Stati Generali delle noiose lungaggini. Per noi sono invece il sale della democrazia, ciò che consente a una città, in tutte le sue componenti, di partecipare alla costruzione del suo futuro. Nel rispetto delle regole e senza imboccare pericolose scorciatoie.

Quanto alla capacità di governo e al contributo progettuale della sempre più frantumata destra modenese (le correnti oggi sono cinque ma non disperiamo su un incremento a breve) basti pensare a quello che faranno domani (giovedì) in Consiglio comunale: pur di ostacolare l’iter della riqualificazione di Piazza Matteotti chiederanno una consultazione popolare con l’obiettivo di bloccare l’opera.

E’ così, sui giornali parlano di immobilismo poi nelle istituzioni locali sono alla mercé dell’iperattivo ex-grillino Ballestrazzi che chiede a piè sospinto istruttorie, consultazioni e referendum su qualsiasi opera o iniziativa. Nonostante questo la città, pur tra mille difficoltà per gli “effetti del federalismo” (nel 2011 ben 12 milioni di tagli del governo in cambio di 40 mila miseri euro di “benefici” grazie al federalismo comunale) è ben amministrata, non ha debiti e continua a programmare il futuro.

Infine non può sfuggire la preoccupazione di Leoni quando dice alle nuove correnti del PdL (in competizione): “Servono passione, impegno e soprattutto assenza di interessi personali”. A quale corrente si riferisce oltre la sua? Forse, come riferito dai giornali, alla ultima nata all’ombra dell’avv. Samorì?”

















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