L’Università degli studi di Modena e Reggio Emilia ancora una volta si conferma nelle posizioni di vertice per quanto riguarda la qualità del sistema universitario italiano. Lo attesta la rivista Campus – “Guida all’Università 2012”, uscita in edicola in questi giorni, che ha assegnato all’Ateneo emiliano il sesto posto tra i 35 Atenei di medio/grandi dimensioni (da 10.000 a 50.000 studenti) e nono se si estende il ranking anche agli 11 megatenei (oltre 50.000 iscritti), nonché il primo posto assoluto ex-aequo tra tutti i 74 atenei considerati nella classifica nella sezione “Web: usability, presenza nei social network, censimento webometrics Csic Spagna”.
“Desidero esprimere un caloroso e sentito apprezzamento – ha affermato il Delegato del Rettore per la Didattica prof. Tommaso Minerva, che ha seguito da vicino negli ultimi mesi la Commissione incaricata per la Comunicazione – a tutti coloro che hanno permesso di conseguire tale risultato. E’ stato un lavoro (e continua quotidianamente a esserlo) articolato e faticoso ma anche entusiasmante e costruttivo con una pluralità di visioni e competenze che hanno trovato una ottima sintesi (non lo dico io… lo dice Campus) in ciò che è stato realizzato. A questo traguardo hanno concorso in egual misura sistemisti, web-designer, chi ha ideato e progettato lo stile comunicativo e chi ha curato e realizzato i sistemi, i gestori di contenuti e chi ha curato con puntualità l’aggiornamento delle notizie, chi cura i calendari a chi cura i social networks. E’ stata una operazione corale che ha visto concorrere costruttivamente diverse strutture dell’Ateneo e ci ha fatto diventare un punto di riferimento nazionale. Partendo dalla realizzazione del nuovo sito web di Ateneo si è via via costruito un approccio globale, un sistema coordinato, ai servizi e alla comunicazione centrato sulle nuove tecnologie e sui cosiddetti sistemi 2.0. Ma l’aspetto più entusiasmante è il fatto che sia stato realizzato investendo molto in conoscenza e competenze dei docenti e del personale di UNIMORE e nulla in risorse finanziarie”.
E’ col conforto di questo “libretto” messo assieme confrontando una grande quantità di dati (una cinquantina i parametri in gioco per ciascun Ateneo), tutti numeri pubblici, forniti dal MIUR, dai Nuclei di Valutazione degli Atenei, da Consorzi come AlmaLaurea o Stella, che si occupano dell’inserimento lavorativo dei laureati, che ora l’Università degli studi di Modena e Reggio Emilia si accinge ad intraprendere l’avventura del nuovo anno accademico, strappando lusinghiere valutazioni anche in riferimento alle performance degli studenti, col terzo posto assoluto tra tutti gli Atenei pubblici generalisti (dietro la Cattolica di Milano e Pavia) al di sopra di diecimila studenti, ancora il terzo posto quanto ad adeguatezza delle strutture (immediatamente dietro Siena e Trento), ed il settimo invece per la qualità della docenza.
All’Ateneo modenese-reggiano è assegnato un punteggio complessivo di 95,81/100 che migliora il 95,80 attribuitogli l’anno scorso, che gli era valso il quarto assoluto tra i 46 Atenei con più di 10mila studenti.
La posizione raggiunta dall’Università degli studi di Modena e Reggio Emilia – anche in questo caso – non tiene conto dei punteggi ottenuti dai piccoli Atenei, ovvero con meno di 10mila studenti, dagli Atenei specialistici e dalle Università private, con un ridotto numero di facoltà. Restano distanziate le altre università emiliano-romagnole con Bologna che racimola 95,37 punti, Ferrara con 92,14 e Parma con 88,43.
Per stilare questa classifica relativa ad un panorama di 74 Atenei italiani la rivista Campus ha utilizzato solo dati provenienti da fonti ufficiali, dal MIUR al Comitato Nazionale per la Valutazione, da ISTAT ad AlmaLaurea, inserendo massicciamente i risultati che emergono dai questionari di rilevamento-qualità raccolti da nuclei di valutazione degli Atenei. I giudizi degli iscritti diventano un’area a sé nella classifica ed incidono sulle voci strutture e docenti.
Sono 9 le aree di parametro prese in esame (Studenti, Docenti, Strutture, Ricerca, Internazionalizzazione, Tasse, Lavoro, Valutazione degli studenti, Web), cui si aggiunge un altro singolare parametro, il Value/Money, che è una specie di rapporto qualità/prezzo che correla il punteggio finale con il costo delle tasse pro-capite sostenuto dagli studenti), per complessive 38 sottovoci e 2.849 dati considerati.
“Al voto finale, espresso in 110/110, come il voto alle tesi di laurea – precisano dalla rivista Campus – concorrono i voti delle varie sottovoci, ciascuno con un suo peso specifico, un po’ come i crediti degli esami. La posizione in classifica è un indicatore sintetico, e come tale ha dei limiti e va preso con le molle, dovendo racchiuder in un numero secco un organismo complesso e multiforme come un’università”.
Posizioni di assoluta eccellenza l’Università degli studi di Modena e Reggio Emilia le raggiunge (sempre tra gli Atenei con più di 10mila studenti) a livello delle performance dei propri studenti, che combina la quota di studenti in corso, la loro produttività ed il numero di laureati in corso, che le valgono il terzo posto assoluto, preceduta solo dalla Cattolica di Milano e dalla Università di Pavia.
E così pure il terzo posto assoluto (sempre considerando solo gli Atenei con più 10.000 studenti) relativo dalla dotazione infrastrutturale, riflesso dai posti aula/studente, del giudizio degli studenti sulla adeguatezza delle aule, dei posti per lo studio nelle biblioteche e della disponibilità delle postazioni informatiche. Fanno meglio solamente Siena e Trento.
Altro punto di forza che rassicura le prossime matricole è la settima posizione conquistata per la qualità dei docenti, misurata in base al rapporto studenti/docenti, al rapporto docenti/corsi ed al giudizio espresso dagli stessi studenti. Solo Padova, Trieste, la Cattolica di Milano, Pavia, Siena e Perugia riescono a fare meglio, soprattutto perché Unimore risulta “zavorrata” da docenti che tengono più corsi rispetto ai propri colleghi.
Con riferimento agli altri parametri presi in considerazione l’Università degli studi di Modena e Reggio Emilia si piazza al 14esimo posto per il lavoro, al 15esimo per la valutazione complessiva espressa dagli studenti, al 16esimo per il grado di internazionalizzazione, al 23esimo posto per la ricerca ed al 40esimo per la onerosità delle tasse.
“Pur nella sua relatività questa indagine – dice il Rettore prof. Aldo Tomasi – ha il pregio di rifarsi a criteri documentabili, scelti con un criterio che pone al centro della vita universitaria lo studente. Proprio per questo debbo commentare in modo lusinghiero il giudizio che si ricava per il nostro Ateneo dalla classifica di Campus, poiché prodotto di una serie di indicatori che si potranno rivelare molto utili per orientare le matricole nelle loro scelte. La nostra mission, come Università, oltre al fatto di saper condurre buona ricerca, è quella di trasmettere delle conoscenze, di fornire delle competenze agli studenti che si iscrivono. Da questo punto di vista il nostro Ateneo dimostra di essere in grado di rispondere pienamente alle attese e di avere nulla da invidiare agli altri. Soprattutto il lavoro fatto nell’ultimo anno dal gruppo comunicazione dell’Ateneo, che a costo zero ha messo mano al sito web e ai servizi web-based nell’ambito della comunicazione e della didattica e ne ha esteso fruibilità e funzioni, dimostra la nostra ferma volontà di rendere più partecipi gli studenti alla vita dell’Ateneo. Lo abbiamo fatto in passato adeguando le strutture, rivedendo l’offerta formativa al fine di salvaguardare la qualità della didattica. Continueremo a farlo impegnandoci di più per migliorare dove riveliamo ancora una certa debolezza. Ci penalizza certamente il discorso tasse, anche se nel rapporto value/money, che mette in correlazione la qualità complessiva dell’Ateneo col costo delle tasse scaliamo dal 40esimo al 21esimo posto, perché la politica che stiamo perseguendo, anche se onerosa, è quella di impiegare le risorse della tassazione universitaria per mantenere e migliorare i servizi agli studenti e più ancora per incoraggiare tra gli studenti il merito. Non si può dire guardando ai diversi indicatori qualitativi di questa classifica, che non stiamo tenendo fede a questo impegno!”.