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Fisco: da controlli dopo accordi con Comuni E-R recuperati 4,7 mln

Il picco di segnalazioni si registra nelle province di Bologna (2.145), Modena (2.089) e Ravenna (1.590), mentre a livello comunale il municipio-leader è Bologna (1.038), davanti a Rimini, che in soli sei mesi ha portato il numero di segnalazioni da 475 a 823, e a Ponte dell?Olio (575). Le migliori performance in termini di maggiore imposta accertata sono a vantaggio della provincia di Modena, che raccoglie 5 milioni di euro superando Bologna (4,3 milioni di euro) e Reggio Emilia (2 milioni di euro).

La graduatoria per Comune vede in testa il capoluogo di regione, con 3,2 milioni di euro maggiore imposta accertata, davanti a Cesena (1,3 milioni di euro), Reggio Emilia (1 milione di euro), Mirandola (950mila euro) e Ferrara (938mila euro). Le segnalazioni dei Comuni anti-evasori si concentrano, come nelle precedenti rilevazioni, nel settore della proprietà edilizia e patrimonio immobiliare (67% del totale): tra rendite catastali e affitti in nero si annidano circa 2 milioni di euro di evasione, frutto di 1.259 accertamenti. Il vero ‘tesoretto’ dell’alleanza tra Comuni e Agenzia si trova però nel settore ‘urbanistica e territorio’: le operazioni di speculazione edilizia portate alla luce – tra le quali lo schema classico è la vendita di un terreno edificabile camuffato da cessione di rudere – hanno permesso di accertare una maggiore imposta pari a 7,5 milioni di euro (47% del totale), nonostante una percentuale di accertamenti relativamente bassa (280, pari al 15% del totale), con una maggiore imposta accertata che in media sfiora i 27mila euro per accertamento. Molto proficue risultano anche le indagini sui ‘finti poveri’, quei contribuenti che a dispetto di un tenore di vita elevato dichiarano redditi irrisori: poco più di 250 accertamenti hanno fatto scoprire un’evasione da oltre 5 milioni di euro.

Completano il mosaico dell’evasione ‘municipale’ residenti all’estero solo sulla carta e soggetti che, dietro lo schermo di un’associazione, svolgono attività commerciali, con una maggiore imposta accertata pari a 950mila euro. L’esito finale della macchina organizzativa costruita da Agenzia e Comuni sono i 4,6 milioni di euro già restituiti alle casse dell’erario, a cui si aggiungono 1,4 milioni di rate da riscuotere, già concordate con i contribuenti.

Gli ambiti più redditizi restano ‘urbanistica e territorio’ (2,1 milioni di euro, 48% del totale) e ‘beni indicativi di capacità contributiva’ (1,7 milioni di euro, 37%), mentre nella ripartizione territoriale i bolognesi si rivelano migliori pagatori rispetto ai modenesi (1,7 milioni di euro versati contro 1,2), così come la provincia di Forlì-Cesena fa registrare incassi in proporzione maggiori rispetto a Reggio Emilia (760mila euro contro 530mila euro, a fronte di una maggiore imposta sostanzialmente identica).

















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