Lettera della presidente del Consiglio comunale di Modena Caterina Liotti dopo la veglia ‘In memoria di me’ alla parrocchia della Beata Vergine Addolorata.
Gentile Direttore
eravamo in tanti alla veglia “In memoria di me” alla parrocchia della Beata Vergine Addolorata. Molti giovani, ragazze e ragazzi, tante cittadine e cittadini che hanno voluto esprimere con la loro presenza che sono pronti a reagire: Modena non è rimasta indifferente.
Siamo grati a quanti come don Paolo Boschini sono impegnati sul fronte della mafia e della camorra, per tenere alta l’attenzione e per fare crescere nei giovani una coscienza civile che è alla base della vita di un paese.
Siamo grati perché lavorano con noi, fanno il nostro stesso lavoro. Assieme alle scuole, alle famiglie, alle associazioni culturali, alle associazioni di volontariato, e a tutte le istituzioni democratiche. Sarebbe ben triste constatare che una parola di minaccia o un cosiddetto “avvertimento”, come si usa dire nel linguaggio mafioso, lasciasse spazio alla paura, tanto da raffreddare le passioni civili come quella del parroco Boschini e dei suoi parrocchiani.
Sarebbe la misura del nostro fallimento come persone umane e come istituzioni se ci tirassimo indietro intimiditi di fronte ad atti di vandalismo e ad atteggiamenti senza scrupoli di una criminalità che tenta di insinuarsi nel nostro tessuto sociale. Atteggiamenti violenti e subdoli, e dunque ancora più pericolosi dell’aggressività esplicita, quella che mostra apertamente la propria faccia e dalla quale, proprio perché la vedi, ti puoi difendere.
Se il timore avesse la meglio vorrebbe dire che Modena non è più Modena. Vorrebbe dire che ha perso per strada la sua proverbiale attenzione alla vita della città e alle relazioni tra le persone, la sua attitudine storica alla solidarietà, la sua attitudine ad andare in aiuto nei momenti di pericolo.
Anche in questa occasione è la storia che ce lo insegna e la tradizione contadina che ci racconta che quando arrivava la grandine il raccolto andava salvato e quando una stalla prendeva fuoco correvano tutti a portare aiuto. Anche in questa occasione è bastato intuire il pericolo e i protagonisti di questa triste storia non sono stati lasciati soli.
Un richiamo particolare però va alla politica che deve smascherare, assieme agli altri poteri sani del paese, con tutti i mezzi le connivenze, le ambiguità dei poteri occulti, il clientelismo che garantisce vantaggi, benefici personali, ricompense.
Le sole dichiarazioni altisonanti di condanna del fenomeno di certi politici incidono poco se non sono accompagnate da coerenza di comportamento e da un impegno costante e quotidiano che nella nostra città certo non manca, come abbiamo avuto modo di sentire il 7 ottobre ultimo scorso durante il Consiglio speciale sulle mafie.
Perché se si abbassa la guardia la rete del sistema parassitario avanzerebbe creando una cappa oppressiva, nemica dello sviluppo, nemica della crescita sociale e del futuro dei giovani prima di tutto.
Se le istituzioni mancassero in questo loro ruolo anche gli uomini e le donne di buona volontà, come tutti coloro che si sono mobilitati in questa situazione, potrebbero prima o poi gettare la spugna, per impotenza e per troppa stanchezza. Occorrono programmi concreti di contrasto al fenomeno mafioso. E per quanto riguarda la nostra città e la nostra Regione è sicuramente dalla nostra parte la cultura diffusa della legalità, che qui ha radici solide e profonde come dimostra la legge regionale numero 13 sulla prevenzione dei crimini mafiosi approvata pochi giorni fa.
Mai come oggi i giovani si dimostrano sensibili a questo tema. Lo dimostrano le esperienze dell’associazione Libera, di don Ciotti, il successo editoriale dello scrittore Roberto Saviano e altre forme coraggiose di aggregazione contro ogni omertà. Ne abbiamo avuto una emozionante conferma anche durante la veglia.
Abbiamo rinnovato l’invito a Davide Cerullo ad ospitare nel Palazzo municipale la mostra fotografica su Scampia perchè vogliamo favorire l’incontro dei giovani con chi sa raccontare con immagini meglio che con mille parole. Ma vorremmo che questa iniziativa non si fermasse qui e invitiamo le scuole e le Circoscrizioni a fare altrettanto.
Caterina Liotti, presidente Consiglio comunale