Sono 252 i bambini modenesi che il prossimo anno scolastico rischiano di non trovare posto nella scuola d’infanzia a causa della mancata assegnazione, da parte del ministero, dell’organico necessario per rispondere alla richiesta di istituzione e di integrazione delle sezioni che dovrebbero ospitarli. A evidenziare la situazione è il documento che la Conferenza provinciale di coordinamento per l’istruzione ha inviato nelle scorse settimane al direttore dell’Ufficio scolastico regionale e all’assessore regionale alla Scuola esprimendo «preoccupazione per il taglio complessivo di 121 docenti dall’organico di diritto delle scuole modenesi di ogni ordine e grado a fronte del previsto aumento di circa 1.500 iscritti», e sottolineando la situazione di grave difficoltà che si viene a creare soprattutto per la scuola d’infanzia.
Secondo i dati forniti dall’Ufficio scolastico provinciale, infatti, le scuole d’infanzia modenesi si vedranno assegnare solo due docenti in più (a Carpi e a Pavullo), come consolidamento dell’organico di fatto dell’anno in corso, a fronte dei 16 complessivamente necessari per rispondere alla richiesta di istituire sei nuove sezioni a Bomporto, Castelfranco, Medolla, Guiglia, Spilamberto e Mirandola, e di completare l’orario di altre quattro a Carpi, Medolla, Pavullo e Montese. «In una situazione di aumento costante di bambini tra i tre e i cinque anni – commenta Elena Malaguti, assessore provinciale all’Istruzione – l’incremento di sezioni statali di scuola d’infanzia nel nostro territorio è carente ormai da tempo. E questo non pesa solo sulle famiglie e sugli enti locali, completamente lasciati soli e che già sopperiscono con risorse proprie al mancato impegno del governo, ma anche sul futuro di integrazione educativa e culturale dei bambini che appartengono alle fasce più deboli».
Il documento della Conferenza provinciale richiede che sia assicurato almeno il completamento d’orario nelle sezioni che oggi sono a part-time evidenziando come i tagli dell’organico non permettano di dare attuazione ai principi contenuti nella legge dello Stato (n. 53 del 2003) nella quale si afferma che anche la scuola dell’infanzia fa parte del sistema educativo di istruzione e formazione.