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Spese politiche multietniche Comune Modena, Leoni (PDL)

“L’Assessore Maletti fa bene ad essere imbarazzata di fronte alle enormi cifre che il Comune di Modena spende per le proprie politiche multiculturali. Visto che è in vena di risposte, perché non dice tutta la verità? Perché non dice che gli oltre 700 mila euro spesi ogni anno per la sola gestione del centro stranieri sono frutto di una deliberata scelta della Giunta Pighi? Perché non spiega dove vanno a finire questi soldi e con quale risultato? Perché non dice che il milione e mezzo di euro con cui ha deciso di finanziare il pozzo senza fondo del Centro di solidarietà sociale di Modena anche per il progetto dei ‘Territori in rete’ sono stati decisi dal governo Prodi un mese prima che fosse rimandato a casa dagli italiani alle elezioni? Perché non dice che con i soldi pubblici dei modenesi continua a finanziare, per propria scelta e non certo per richiesta del Governo, tutti i nomadi delle microaree e a pagare l’alloggio a quelli che la vogliono cambiare? La realtà è che questo genere di spesa non solo è fuori controllo ma è anche senza controllo”.

Replica nel merito il Consigliere regionale e comunale del Popolo della Libertà, Andrea Leoni, alle dichiarazioni dell’Assessore comunale Francesca Maletti sulle ingenti spese per politiche multietniche decise dal Comune di Modena.

“Dal 2001 Modena riceve, a prescindere dall’esecutivo in carica, attraverso il progetto Sprar, circa 400 mila euro per la gestione di circa 50 profughi all’anno. Veramente patetico cercare di confondere le cose. Noi, da sempre, contestiamo altro, ovvero l’enorme flusso di denaro con il quale ogni anno, a causa della devastante legge regionale di sinistra sull’immigrazione, vengono finanziati progetti inutili, fumosi e senza controllo che il Comune di Modena, e non certo il Governo, decide deliberatamente di finanziare: dalle microaree al pagamento delle bollette, della benzina e della riparazione dei danni provocati dai nomadi. Dallo scandalo dell’Erre-nord, alle feste multietniche, alle guide in arabo, agli appartamenti acquistati a peso d’oro solo per farci stare solo extracomunitari. Questa è la realtà di privilegi che ha portato la provincia di Modena governata dalla sinistra ad avere il record di clandestini, attirati non dall’ormai lontana prospettiva di lavoro ma dal fatto di potere avere solo diritti senza nessun dovere e di avere prima di tutti quello che agli italiani, dopo una vita di lavoro, faticano ancora ad avere”.

















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