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Reggio, Filippi (PDL): l’Istituto Cervi di parte, con i soldi di tutti

Tutti i cittadini reggiani contribuiscono, volenti o nolenti, a finanziare la gestione dell’Istituto Cervi e dell’annesso Museo.

L’Istituto “Alcide Cervi” è stato costituito il 24 aprile del 1972 a Reggio Emilia, per iniziativa dell’Alleanza Nazionale dei Contadini (oggi Confederazione Italiana Agricoltori), dell’Associazione Nazionale Partigiani d’Italia, della Provincia di Reggio Emilia e del Comune di Gattatico. L’Istituto Cervi ha conseguito il riconoscimento di Personalità Giuridica di valenza nazionale dalla Presidenza della Repubblica, con D.P.R. n.533 del 18 luglio 1975.

La Regione Emilia Romagna versa all’Istituto Cervi un contributo annuale di 60.000 Euro, al quale si aggiungono i contributi per i singoli progetti presentati dall’Istituto stesso.

La Provincia di Reggio Emilia, in quanto socio fondatore dell’Istituto Cervi, eroga un contributo annuale di 8.676 Euro, al quale si aggiunge, sempre annualmente, un versamento di 36.152 Euro, ridotto a 32.000 Euro nel 2010, finalizzato a sostenere i costi di gestione del Museo Cervi.

Il Comune di Reggio Emilia, in quanto socio, eroga a favore dell’Istituto Cervi, un contributo annuale di 8.676 Euro, a cui si aggiunge un versamento, anch’esso annuale, di 17.000 Euro; nel biennio 2009-2010, il Comune di Reggio Emilia ha inoltre versato un contributo straordinario di 20.000 Euro.

A questi contributi di Regione, Provincia e Comune di Reggio Emilia, si sommano quelli dei restanti quarantaquattro Comuni reggiani, che contribuiscono sulla base del numero dei residenti di ciascuno.

Se si considera che Comune di Guastalla, di dimensione medie, in termini di numero di residenti, paga, come quota associativa, un contributo annuale di 723 Euro all’anno e che, ad esempio, il Comune di Casina, Comune di piccole dimensioni, paga un contributo di 300 Euro, facendo una media si ricava che i 44 Comuni reggiani, escluso Reggio Emilia, pagano complessivamente all’Istituto Cervi un contributo annuale di circa 22.600 Euro.

Assumendo come riferimento il periodo 2000-2010, si ricava che la Regione Emilia Romagna ha erogato, all’Istituto Cervi e all’omonimo Museo, contributi per un valore complessivo di 629.937,04 Euro, senza considerare i contributi destinati a finanziare i singoli progetti presentati dall’Istituto stesso.

La Provincia di Reggio Emilia, nello stesso periodo, ha erogato, fra quota associativa e sostegno ai costi di gestione del Museo Cervi, contributi per un importo totale di 488.956 Euro.

Il Comune di Reggio Emilia, nello stesso periodo, ha erogato contributi, fra quota associativa e contributo annuale, pari ad un valore di 282.436 Euro, a cui vanno aggiunti i contributi straordinari, che, solo nel biennio 2009-2010, sono stati pari a 20.000 Euro.

I quarantaquattro Comuni Reggiani, nello stesso periodo, hanno erogato all’Istituto Cervi e al Museo omonimo contributi per un importo complessivo di 247.566 Euro.

Riassumendo, si può asserire che nel periodo 2000-2010, i contributi erogati dalla Regione Emilia Romagna, dalla Provincia di Reggio Emilia, dal Comune di Reggio Emilia e dagli altri quarantaquattro Comuni, a favore dell’Istituto Cervi e all’omonimo Museo, ammontano a 1.698.958 Euro.

Ai contributi locali vanno aggiunti poi quelli erogati dallo Stato Italiano e da altri enti e amministrazioni.

Una quantità enorme di risorse pubbliche, dunque, quelle erogate all’Istituto Cervi e all’omonimo Museo, per svolgere un’attività di scarso rilievo culturale e sociale.

La domanda che sorge spontanea è questa: come è possibile che l’Istituto Cervi e l’omonimo Museo ricevano tanti contributi pubblici se sono gestiti come fossero un soggetto privato o, addirittura, di partito?

Non è la prima volta infatti che l’Istituto Cervi, sfruttando la propria posizione, agisce come se fosse uno strumento di propaganda politica a favore dei partiti della sinistra ed in particolare del Pd.

Stante così le cose, è mio intendimento presentare una interrogazione in Consiglio regionale per chiedere, in coerenza con i provvedimenti assunti dalla Regione per contenere le spese, di ridurre il contributo che la Regione Emilia Romagna versa annualmente all’Istituto Cervi.

Il Presidente Errani, che si è fatto vanto di aver abbattuto i costi riducendo il numero dei caffè offerti ai visitatori della Regione, dovrebbe cominciare ad agire seriamente anche attraverso la riduzione del contributo versato all’Istituto Cervi.

(Fabio Filippi)

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