Un disagio latente e marcato manifestato da un numero rilevante di operatori del Centro Storico di Modena: è quanto emerge, sia pure con sfumature più o meno marcate, dall’indagine realizzata nel mese di febbraio da Confesercenti Modena. Un’operazione di ascolto “a tappeto” che ha coinvolto 360 imprenditori che lavorano nel cuore della città. Oltre 5000 risposte raccolte attraverso un questionario e colloqui individuali con l’obiettivo di misurare, “senza filtri”, il giudizio sul luogo in cui svolgono la propria attività. Piccole e piccolissime imprese del commercio, dei servizi e dell’artigianato chiamate a esprimere una valutazione su alcuni argomenti caldi che interessano il cuore della città e il suo futuro sviluppo. Tre le aree principali esplorate, riconducibili al tema dell’accessibilità, della qualità strutturale e della sua attrattività e infine alla governance e alla promozione.
“Non mancano alcuni spunti stimolanti, soprattutto con riferimento alla possibile ricaduta positiva derivante dalla prossima apertura del Museo casa natale Enzo Ferrari, ma dall’indagine emerge comunque in modo chiaro un malessere diffuso che si catalizza in primo luogo attorno al tema dell’accessibilità. Gli operatori, che attribuiscono all’argomento un’importanza cruciale per la vitalità del Centro, sono complessivamente insoddisfatti e considerano le decisioni che stanno per essere varate – l’allargamento dell’area con parcheggi a tempo e a pagamento e l’ampliamento della ZTL – elementi che peggioreranno la situazione. Sicuramente pesano nel giudizio alcuni fattori esterni come il calo dei consumi legato alla crisi economica, un dibattito pubblico ed un confronto politico che non sempre appare incisivo. Pur avendo noi per primi la consapevolezza che la severità di alcuni giudizi è condizionata anche dalla congiuntura economica poco favorevole, riteniamo tuttavia che emergano segnali che debbono essere considerati attentamente, ovviamente da parte nostra, ma soprattutto da parte degli amministratori. C’è da rivedere, insieme, i temi del governo e della promozione. Si tratta di argomenti che catturano l’attenzione degli operatori e che sono sottoposti a diverse osservazioni critiche” evidenzia Fulgenzio Brevini, coordinatore sindacale di Confesercenti Modena nonché segretario cittadino, presentando l’esito della ricerca.
Il campione: intervistate oltre la metà delle aziende presenti in Centro Storico
L’indagine ha interessato oltre la metà delle attività presenti in Centro Storico (quelle censite sono circa 600) ed anche per questo è particolarmente probante. A essere contattate sono state 360 imprese, 255 delle quali hanno risposto al questionario. Si tratta d’imprese che operano prevalentemente nel commercio, 81%, quindi i pubblici esercizi, 10%, l’artigianato, 6% e, infine, i servizi, con il 3%. Rispetto alla natura giuridica, la ditta individuale (41,6%) è la più presente. Subito dopo le Società in nome collettivo (23,9%); le Srl, le società di capitale più snelle, arrivano al 20,4% del totale; assolutamente marginale è la presenza di Società per Azioni, pari al 2% e di Società in accomandita semplice (1,6%). Sul fronte del numero degli occupati, prevalgono le piccole e piccolissime aziende: il 26% non ha nessun dipendente, il 17% arriva a un collaboratore, l’11% a due, l’8% a tre, il 6% a quattro, solo il 5% va dai 5 ai 7 dipendenti.
“La ricerca s’inserisce in un più ampio progetto di Confesercenti Modena volto a dar voce agli imprenditori modenesi sulle questioni che animano il dibattito nella città, nonché a registrarne il sentiment sul loro contesto di lavoro. È stato un lavoro lungo e meticoloso che proseguiremo anche in futuro” ha spiegato Rosanna Spinelli, curatrice dell’indagine e responsabile dell’elaborazione dei dati.
Tre, come ricordato, i principali argomenti approfonditi: accessibilità, qualità strutturale e sua attrattività, e infine la governance e la promozione del Centro Storico.
Accessibilità
I dati appaiono inequivocabili: chi nel cuore cittadino ci lavora considera difficile l’accesso al Centro nel 67,5%, percentuale alla quale si aggiunge un 22,7% che afferma che è addirittura impossibile. Analogo è il risultato anche quando la valutazione è riferita a chi intende frequentare il Centro per fare acquisti. Forte è lo scetticismo rispetto alle scelte di allargare la zona a traffico limitato – è contrario l’86% – e di ampliare le aree di parcheggio soggette a tariffazione (esprime un parere negativo l’89%). L’unica leggera apertura arriva di fronte all’eventuale allargamento dell’area pedonalizzata in Centro Storico: un imprenditore su tre, 36%, accetterebbe di buon grado una soluzione che va in questa direzione.
“L’indagine ci consegna una situazione di sofferenza della quale dobbiamo tenere conto. Occorre una maggiore gradualità nelle scelte. A parere di Confesercenti l’entrata in funzione del Novi Park non può coincidere con l’allargamento della zona regolamentata da parchimetri. Quest’ultimo dovrebbe avvenire in un secondo momento e per gradi, dopo avere valutato gli effetti reali derivanti dall’inaugurazione del parcheggio interrato. Un’altra richiesta che avanzeremo è quella di abbassare il prezzo degli abbonamenti per il nuovo parcheggio per gli operatori e i lavoratori. In particolare ci pare opportuno allineare, al ribasso, i costi per i lavoratori a quelli dei residenti. Riteniamo inoltre che vada riconsiderata la decisione di allargare la zona ZTL a Corso Cavour, Via Sgarzeria, Via Sant’Orsola e Via San Martino. Di certo, allo stato attuale non ci sono le condizioni per rinunciare ai parcheggi di Piazza Roma” prosegue Brevini.
Qualità strutturale del Centro Storico
Con tre semplici domande si è cercato anche di misurare alcuni aspetti strutturali del Centro Storico: sicurezza, manutenzione delle strade e illuminazione. Nel primo caso prevale, con il 46,7%, la sensazione d’insicurezza, anche se vi è un 41,6% che considera le condizioni del Centro analoghe a quelle di altre zone della città. Sostanzialmente buono è il giudizio sulla manutenzione delle strade: sommando le risposte – accettabile 56,5%, buona 10,6% – il giudizio appare sopra la sufficienza (totale 67,1%). Sull’illuminazione la valutazione è invece abbastanza severa, se infatti il 19% dei commercianti intervistati la promuove, il 48% chiede un miglioramento e il 31% la considera del tutto insufficiente.
Attrattività e possibili sviluppi a breve: Mercato di Via Albinelli, Casa Museo Enzo Ferrari
L’attenzione si è prima di tutto focalizzata sul Mercato Coperto di Via Albinelli, uno dei gioielli esistenti in Centro Storico. La domanda che è stata posta si riferisce all’apertura pomeridiana infrasettimanale quale possibile fattore positivo e ulteriore elemento di attrattività per il Centro Storico. Più della metà, il 57,3%, vedrebbe positivamente quest’ampliamento, il 27,8% pensa invece che sarebbe ininfluente, mentre il 14,5% dichiara che non porterebbe alcun vantaggio. “Siamo di fronte a risposte che testimoniano che comunque un ampliamento dell’apertura risponde a interessi diffusi, fotografati e consegnati anche da chi opera nel Centro Storico. Sarebbe quindi opportuno che il Comune facesse una riflessione su questa istanza espressa da molti operatori” commenta Brevini.
Si è quindi cercato di ampliare l’orizzonte temporale guardando al futuro prossimo e in particolare all’apertura di una delle strutture – Museo casa natale Enzo Ferrari – rispetto alla quale le attese sono molto elevate. Con una certa sorpresa, emerge che, a oggi, resta un 27% d’intervistati che rispondono evidenziando una mancata conoscenza dei contenuti e dei possibili sviluppi derivanti dall’apertura del nuovo museo in Zona Tempio. Va però subito detto che gli operatori sulla capacità del Museo di attrarre in città nuovi visitatori sono in maggioranza ottimisti: risponde infatti positivamente il 70%, anche se non mancano gli scettici (22% delle risposte). Ma c’è un ulteriore dato che l’Associazione sottolinea positivamente: il 51,4% degli imprenditori si dice disposto a modificare alcune abitudini per offrire un maggior servizio. Una conferma che a fronte di progetti di grande rilevanza gli operatori sono disposti a mettersi in gioco e dare il loro contributo.
Governo e promozione del Centro Storico
Da ultimo, attraverso una batteria di domande legate alla “gestione e promozione” del Centro Storico, si è cercato di comprendere quale tipo di Governo si aspetterebbero gli operatori. La prima domanda si riferiva alla scelta del soggetto, non necessariamente espressione della politica, che dovrebbe gestire il cuore della città. Prevale la convinzione che sia necessaria un’unità forte delle politiche d’intervento che riguardano il Centro Storico; ma gli operatori accanto ad una regia eminentemente politica, non disdegnano la presenza di una figura che sia in grado di attuare in modo altrettanto puntuale e coerente le linee strategiche indicate. “È evidente che la gestione del Centro Storico è un’attività complessa e impegnativa e anche le risposte degli operatori, proprio perché molto articolate, evidenziano che l’attenzione su questo tema deve essere molto alta” sottolinea Brevini.
Toccando il tema della promozione naturalmente il questionario non poteva non occuparsi del ruolo e dell’attività di Modenamoremio, per cercare di comprendere dagli operatori prima di tutto quale, a loro parere, dovrebbe essere la sua area di azione. Le risposte si spaccano praticamente a metà, perché il 46,7%, afferma che l’Ente dovrebbe occuparsi solamente della promozione commerciale, mentre il 44,7% suggerisce di ampliare il raggio di azione di Modenamoremio. Entrando più nel dettaglio, da un’ulteriore domanda circa la capacità di valorizzare il Centro Storico, nelle sue funzioni, economico-commerciale, socio-culturale e turistica, emerge che il 53,3% si definisce insoddisfatto, mentre il 36,5% esprime invece un giudizio positivo. L’ultimo quesito, a risposta multipla, ha infine riguardato le eventuali possibili azioni utili per dare rinnovata vitalità a Modenamoremio. La risposta più frequente prevede un rafforzamento del ruolo delle Associazioni all’interno dell’Ente, 28%. Esiste poi un 18% che propone un disimpegno del Comune e un 8% che pensa che una delle soluzioni da seguire riguardi l’alleggerimento della presenza delle Associazioni imprenditoriali.
“Al di là dei singoli giudizi, appare chiaro che i temi della governance e della promozione del Centro Storico meritano un attento approfondimento. Sul tavolo in particolare resta la questione di quale o quali debbano essere i soggetti che elaborano le strategie, compiono le scelte organizzative e operative e, in quest’ambito, quale sia la mission e il ruolo di Modenamoremio. Temi da affrontare senza partire da posizioni precostituite, bensì con il solo obiettivo di avere un Centro Storico più attraente, ricordando il ruolo centrale che il commercio può avere” conclude Brevini.
Per favorire la condivisione dei risultati dell’indagine gli esiti saranno oggetto di una riunione del Consiglio di Confesercenti Modena e saranno presentati agli assessori che si occupano del Centro Storico.