Nel corso della seduta del Consiglio dell’Unione delle Terre d’Argine di ieri, martedì 19 aprile, sono stati discussi vari temi: in primis il Rendiconto dell’esercizio 2010 dell’ente, presentato dall’assessore al Bilancio Giuseppe Schena. Il Bilancio Consuntivo 2010 dell’ente ammonta per parte corrente a circa 26,8 milioni di euro, a cui vanno sommati 9,8 milioni di investimenti, in parte preponderante relativi all’edilizia scolastica. L’avanzo di bilancio nell’esercizio appena concluso è stato di 725 mila euro. L’assessore Schena ha descritto in primis più nel dettaglio alcune caratteristiche del documento di programmazione economico-finanziaria sottolineando come siano state stanziate somme ben più consistenti che nel 2009 per gli investimenti. Ha poi motivato l’avanzo di bilancio con una gestione oculata dei residui attivi e passivi ma anche grazie a minori spese e a maggiori risparmi nel settore del personale (anche per il blocco degli adeguamenti contrattuali) e a seguito della riorganizzazione di alcuni servizi in campo educativo e scolastico. “Sono poi aumentate le entrate per quello che riguarda i servizi educativi, ad esempio grazie alla gestione telematica della prenotazione e del pagamento dei pasti: sono arrivati infine altri fondi dalla Regione per i servizi 0-6 anni e dal Ministero 50 mila euro per la parità nelle scuole dell’infanzia”.
E’ intervenuto aprendo il dibattito il consigliere del Pd Paolo Zironi, sottolineando come a suo parere “i dati di questo Consuntivo siano una dimostrazione chiara della straordinaria efficacia della scelta fatta a suo tempo quando si è deciso di dare vita all’Unione”. In sede di dichiarazione di voto la capogruppo Pd Daniela Depietri ha invece brevemente commentato le scelte contenute nel documento di Consuntivo ribadendo che “così come ha detto il Revisore dei Conti stiamo votando un bilancio sano”. Argio Alboresi infine ha motivato il suo voto negativo “visto che noi non siamo d’accordo con la scelta dell’Unione”. Il Rendiconto 2010 è stato approvato dai gruppi Pd, Riformisti, Verdi, Idv, Sinistra per le Tda, con il voto contrario di Lega nord Padania, PdL, Luca Lamma (Fli) e Mario d’Ambrosio (Rilanciamo le Terre d’argine).
Il Consiglio ha poi affrontato ieri il tema delle graduatorie per l’assegnazione degli alloggi Erp: all’ordine del giorno c’erano due documenti sul tema, l’uno firmato da Roberto Benatti (PdL) e l’altro dai capigruppo di Pd, Riformisti, Verdi, Sinistra per le Terre d’Argine. Benatti ha ritirato il suo, presentato a novembre, proponendo un nuovo testo (a cui ha poi “per mera dimenticanza” aggiunto un ulteriore periodo). Depietri ha chiesto a questo punto se fosse possibile convergere su un testo unico “visto che i due odg sono assolutamente simili” ma l’esponente del Pdl ha rifiutato: “ogni volta che facciamo una proposta – ha detto Benatti – voi del Pd presentate un vostro odg che la incapsula”. Davide Dalle Ave (Pd) ha criticato l’atteggiamento di Benatti spiegando che “fare un odg unico sarebbe stato un passo nei vostri confronti; fare politica non è fare sceneggiate ma dialogo e convergenza. E nel documento del Pdl manca una frase importante, sulle diverse dinamiche che nei quattro comuni dell’Unione si avvertono sul tema della casa e che dipendono anche dalle differenti situazioni socio-economiche”.
Dopo che la consigliera Maria Grazia Lugli (Pd) e il consigliere Marco Bagnoli (Pd) hanno entrambi stigmatizzato in forme diverse il comportamento di Benatti l’esponente Pdl dal canto suo ha in primis ribadito come la frase citata da Dalle Ave trovasse posto nel suo ordine del giorno di novembre “e solo per un errore non è stata trasposta in quello che ho letto stasera”. Ha poi ricordato come il documento del Pd portasse la data del 23 marzo. “Se era così importante questo tema potevate relazionarvi con me, magari controfirmare il mio odg. Il fatto è – ha detto – che voi non volete confrontarvi con noi ma fare proprie le nostre idee e fare passare a livello comunicativo che è il Pd che decide le cose…Il giochino di cui mi accusate è il vostro. Riguardo al merito dell’ordine del giorno abbiamo visto che inserire l’anzianità di residenza come requisito per l’assegnazione degli alloggi Erp ha poco impatto mentre il tema è piuttosto quello di favorire l’uscita da queste abitazioni di chi non ha i requisiti per la permanenza…”. Critiche verso l’operato del Governo sul tema casa sono poi venute dalla consigliera Pd Francesca Cocozza mentre Riccardo Bassi (Riformisti) ha invece spiegato che preferiva la formulazione del documento presentato dalla maggioranza chiedendo di votare in unica soluzione i due odg “visto che sono uguali”. Al termine del dibattito la consigliera Depietri ha poi rigettato le accuse di Benatti e affermato che avrebbe ritirato l’ordine del giorno da lei firmato assieme ad altri capigruppo, essendo disposta a votare quello invece presentato durante la seduta da Benatti. Tutti i capigruppo presenti in aula hanno accettato di sottoscrivere questo odg, che è stato dunque votato all’unanimità.
Il documento approvato dal Consiglio dell’Unione delle Terre d’Argine di ieri sera ricorda “che l’attribuzione dei punteggi ai fini della graduatoria per l’assegnazione degli alloggi Erp rientra nella discrezionalità delle amministrazioni comunali e che i comuni dell’Unione hanno introdotto il criterio di anzianità di residenza nel comune fra i criteri che la determinano; che il tema dell’uscita dell’utente dall’Erp sia estremamente rilevante per una corretta ed equilibrata gestione delle assegnazioni e che sia necessario potenziare l’edilizia Ers e supportare altre politiche abitative nel pieno rispetto delle autonomie e delle prerogative delle singole amministrazioni e dei singoli territori”. “Invitiamo la Giunta a farsi promotrice a livello regionale di una proposta affinché vengano ripensati i parametri di permanenza negli alloggi Erp, con parametri contestualizzati alla realtà economica e a impegnare la Regione – si legge nell’ordine del giorno – affinché le risorse rimanenti dal Fondo per l’affitto siano destinate a potenziare iniziative e progetti per la locazione permanente e a valutare la possibilità di uniformare i criteri premianti quali l’anzianità di residenza per le graduatorie Erp”.