Il city pass che regola gli accessi dei veicoli al centro storico non si spegnerà dalle 18 alle 20 come ha chiesto il Pdl attraverso un ordine del giorno che il Consiglio comunale di Modena ha respinto nella seduta di ieri, lunedì 18 aprile. La mozione ha ottenuto il voto favorevole della Lega nord, oltre che del Pdl, mentre si sono espressi contro Pd e Idv.
Illustrando il documento del Pdl, firmato anche da Adolfo Morandi, Gian Carlo Pellacani e Luigia Santoro, la consigliera Olga Vecchi ha sottolineato: “E’ chiaro che per il centro storico l’Amministrazione non fa nulla, se non iniziative che lo ingessano sempre più. Già dai banchi di Forza Italia chiedemmo l’apertura di percorsi alternativi per favorire i ristoranti, le pizzerie, lo shopping e i cinema, ma nulla fu fatto”. La consigliera ha anche suggerito la possibilità di estendere lo spegnimento del city pass fino alle 22 e ha denunciato quelli che per lei sono i problemi più gravi che affliggono il cuore della città: un trasporto pubblico inefficiente e la carenza di parcheggi reali. Aspetti condivisi da Gian Carlo Pellacani per il quale è importante tentare di “fare andare la gente in centro, sperimentando qualche apertura. Modena sembra una città militarizzata – ha continuato – constatiamo una situazione di degrado; con la nostra proposta abbiamo voluto suggerire una sperimentazione i cui risultati possono essere verificati dopo qualche tempo”. Michele Barcaiuolo, sempre del Pdl, ha ricordato di avere già presentato nella scorsa consigliatura un ordine del giorno che proponeva di spegnere il sistema di controllo di notte. “Il city pass non stop, acceso 24 ore al giorno, come a Modena – ha detto – non esiste in nessuna altra città; a tutto ciò si aggiunge la scellerata scelta di allargare l’area Ztl. Spegnere il city pass vuol dire dare una boccata di ossigeno al centro”.
“Capisco che il city pass regoli l’accesso durante il giorno, ma non la sera quando non ci sono problemi di traffico”, ha commentato per la Lega nord Stefano Barberini, che ha proposto di spegnere il sistema di controllo per tutta la notte in modo da “consentire un accesso più agevole al centro storico e favorire il ripopolamento di alcune zone dando una mano ai ristoranti che vedono calare il numero dei clienti a causa della difficoltà di trovare parcheggio”.
Sergio Celloni del Movimento per le autonomie ha rimarcato i due aspetti della questione: “Da una parte la necessità di pedonalizzare i centri storici per ridurre il più possibile l’emissione di qualsiasi tipo di inquinante, ma dall’altra le esigenze e i bisogni di chi vi abita”. Inoltre, ha sottolineato che “quello di Modena è un centro di dimensioni ridotte e otto anni fa la posizione del Pd in materia era completamente diversa”.
Per Vittorio Ballestrazzi (Modenacinquestelle.it) “discutere dello spegnimento del city pass è sorpassato, poiché le auto non si devono recare in centro che deve essere il salotto della città, quanto più vivibile possibile e messo nelle condizioni di funzionare senza automobili. I clienti – ha aggiunto – dovrebbero poter accedere facilmente senza avere l’incombenza di portarsi dietro gli acquisti; occorrono pertanto un trasporto pubblico e un sistema di parcheggi efficienti”.
Per il Partito democratico, Salvatore Cotrino ha ricordato “i 5 mila permessi verdi, le 2 mila 500 ztl rosse e i meno di 3 mila posteggi regolari che verso le 18 sono già occupati dai residenti”. Inoltre, secondo il consigliere, l’odg “va nella direzione opposta rispetto a quanto richiesto dai commercianti; ciò che favorisce il centro è, invece, il libero passeggio di famiglie e l’unica risposta possibile sta nel Novi Park e nel piano della sosta”. Paolo Trande ha osservato: “La mozione dimostra la differente idea di città che abbiamo; a noi piacerebbe vedere il centro storico senza automobili e su questo abbiamo registrato negli ultimi anni convergenze importanti con gli esercenti. Il centro con meno auto è più vivibile e ha ricadute positive anche sul commercio”. Anche per William Garagnani “il futuro di Modena è legato alla pedonalizzazione del centro, magari da associare all’immagine della bicicletta”. Inoltre, per il consigliere “occorre lavorare alla caratterizzazione dell’offerta commerciale, perché i centri storici o assumono una funzione di centri commerciali naturali o non riescono a sfondare; non è un caso che i negozi di Modena subiscano la concorrenza di quelli di Bologna”, ha concluso.