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I pensionati Cgil a Roma per dire che ‘l’Italia non è un paese per tutti’

Oltre 250 pensionati e dirigenti dello Spi-Cgil in trasferta dall’Emilia-Romagna a Roma per dire che l’Italia “non è un Paese per tutti”. È questo lo slogan che, martedì 19 e mercoledì 20 aprile, porterà in piazza Farnese a Roma i pensionati della Cgil. Welfare, redditi, dignità, ma anche accoglienza, cultura, legalità e lavoro per un’Italia più giusta e senza egoismi, sono alcuni dei temi al centro della due giorni di dibattiti e incontri, che saranno condotti dal bolognese Patrizio Roversi.

Al presidio saranno presenti pensionati dello Spi di tutta Italia. Cinque i pullman in partenza da Piacenza a Rimini. A capo della delegazione regionale, il segretario generale dello Spi-Cgil Emilia-Romagna Maurizio Fabbri. “Sarà un grande momento di mobilitazione – spiega – in preparazione dello sciopero nazionale del prossimo 6 maggio”.

Con l’iniziativa di Roma, lo Spi-Cgil chiede al governo di invertire al più presto una rotta che ha portato a un aumento della povertà e delle disuguaglianze e al peggioramento delle condizioni di vita per i giovani, le donne, i lavoratori e gli anziani. L’esecutivo ha infatti cancellato il Fondo nazionale per la non autosufficienza e ha ridotto del 76% (da 1.470 milioni di euro nel 2010 a 350 nel 2011) i fondi per le politiche sociali rivolte a giovani, casa, famiglia.

Secondo lo Spi, i pensionati sono i più tartassati di un Paese “che permette agli evasori fiscali di far sparire 120 miliardi di euro all’anno e alla corruzione di occultarne 60. Nessun anziano – aggiungono – in Europa versa al fisco quanto i coetanei italiani”. Non solo, per lo Spi sette pensionati su dieci in Italia percepiscono una pensione che non supera i 750 euro mensili. Senza dimenticare che sono proprio i pensionati, con il volontariato o con il tempo messo a disposizione di famiglie e nipoti, a dare un grande contributo alla società: una ricchezza quantificata in 18 miliardi di euro. “La tutela del reddito da pensione e il rifinanziamento del Fondo per la non autosufficienza – precisa Fabbri – sono le due richieste principali che faremo al governo”.

La due giorni romana si inserisce nel programma di assemblee (516) e iniziative pubbliche nelle piazze, nei mercati e tra i cittadini (310) che nelle ultime settimane hanno visto protagonisti i pensionati delle 300 leghe dello Spi-Cgil dell’Emilia-Romagna. In regione i pensionati hanno acceso il dibattito su alcuni dei temi più importanti delle mobilitazione, tra cui il reddito, i rapporti intergenerazionali, la dignità sociale e anche l’immigrazione.

“A Roma ci sarà una forte presenza del mondo del volontariato che, come noi, sente il bisogno di avere dal governo risposte adeguate – continua il segretario dello Spi dell’Emilia-Romagna –. È un fatto molto importante anche perché l’iniziativa del 19 e 20 aprile servirà al sindacato per allargare le alleanze in vista della grande mobilitazione nazionale del 6 maggio. L’Italia ha tutte le risorse per ricominciare a crescere – conclude –, ma deve scegliere se continuare a favorire evasori e rendite oppure lavoro, legalità ed equità”.

















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