Una realtà commerciale articolata ed equilibrata, con circa 11 mila attività commerciali, poco più di un milione di metri quadrati di superficie di vendita e una netta prevalenza delle strutture di vicinato e medio piccole, cresciute negli ultimi anni. È l’immagine che emerge dal quadro conoscitivo della rete degli esercizi commerciali della provincia di Modena analizzato lunedì 18 aprile nel corso della prima seduta della Conferenza di pianificazione del Piano operativo degli insediamenti commerciali (Poic). Nei giorni scorsi la giunta della Provincia di Modena ha approvato il documento preliminare che determina obiettivi e scelte strategiche del Piano sulla base delle linee approvate in ottobre dal Consiglio provinciale avviando il confronto con le associazioni economiche e sociali che si è svolto nei diversi ambiti territoriali con il coordinamento dei Comuni.
Un confronto che continua nella Conferenza di pianificazione la quale si concluderà entro maggio con proposte e valutazioni utili per la redazione del Piano che in estate sarà proposto al Consiglio provinciale per l’adozione, mentre l’approvazione definitiva, dopo la fase delle osservazioni, è in programma entro la fine dell’anno.
Come risulta dal quadro conoscitivo, aggiornato al 31 dicembre 2009, sul territorio modenese prevalgono le strutture di vicinato che hanno un’incidenza pari al 94 per cento del totale e sono state le uniche a crescere, del 12 per cento (1.211 in termini assoluti), tra il 1998 e il 2009. In particolare i piccoli negozi alimentari con una superficie fino a 150 metri quadri sono cresciuti di quasi l’11 per cento per superficie di vendita, contro una media regionale dello 0,5 per cento. Sempre in ambito alimentare, Modena vede un peso più accentuato degli ipermercati rispetto alle altre province con una crescita contenuta però nel periodo esaminato che ha influito sulla crescita della piccola distribuzione alimentare.
Nel settore non alimentare la dotazione pro capite è superiore alla media regionale per le strutture di vicinato e medie mentre è notevolmente inferiore, meno della metà, per la grande distribuzione: Modena denota quindi una carenza nel settore rispetto alle altre province, risultando all’ultimo posto nella classifica regionale per dotazione pro capite degli esercizi non alimentari oltre i 2.500 metri quadri, che presentano inoltre una dinamica negativa con strutture autorizzate diversi decenni fa che necessitano di interventi di riqualificazione e adeguamento in quanto non più rispondenti né alle esigenze dei consumatori né ai mutati standard urbanistici.
Tra gli indirizzi del nuovo piano, come spiega l’assessore alle Politiche per l’economia locale Daniela Sirotti Mattioli, c’è proprio la «promozione di investimenti nel comparto dell’extra alimentare con l’ulteriore obiettivo di favorire l’occupazione, con particolare attenzione ai giovani e alle donne. Punto importante – prosegue l’assessore – è la riqualificazione dell’esistente, partendo dai centri commerciali naturali, mantenendo sempre come linee di fondo l’equilibrio della rete e la semplificazione e riconoscendo ai Comuni, anche se in misura minore rispetto a ciò che avviene nel resto della regione, una maggiore autonomia per le previsioni di impatto limitate al loro ambito. La Provincia comunque – assicura Sirotti Mattioli – manterrà un ruolo forte di coordinamento con l’istituzione di un tavolo di valutazione e monitoraggio con le forze economiche e sociali ed esprimendo propri pareri».