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SEL Modena: domani tutti in Piazza Matteotti per difendere la Costituzione e la Scuola pubblica!

La federazione modenese di Sinistra Ecologia Libertà sostiene pienamente la giornata di mobilitazione nazionale in difesa della Costituzione e della Scuola promossa da un ampio arco di forze politiche, sindacali, sociali e culturali e prevista per il 12 marzo, ad un mese di distanza dal milione di donne e uomini in piazza di “Se non ora, quando?”. A Modena l’appuntamento – organizzato dalla Cgil ed al quale aderiscono tante realtà cittadine (Anpi, Arci, Emergency) – è per domani, sabato 12 marzo, dalle 15 alle 18, in piazza Matteotti. Partecipiamo tutti e tutte! Sinistra Ecologia Libertà leggerà e commenterà, in piazza, l’Articolo 41 della Costituzione!

Per rispondere alle scellerate nefandezze di Silvio Berlusconi sulla Scuola pubblica, basterebbe citare l’articolo 33 della Costituzione: “L’arte e la scienza sono libere e libero ne è l’insegnamento. La Repubblica detta le norme generali sulla istruzione ed istituisce scuole statali per tutti gli ordini e gradi. Enti e privati hanno il diritto di istituire scuole ed istituti di educazione, senza oneri per lo Stato”. Accanto a questo richiamo, bisogna dire, forte e chiaro, che le e gli insegnanti della Scuola pubblica non inculcano, ma educano, istruiscono e formano. Educano a pensare con la propria testa, a relazionarsi con il prossimo, a valorizzare e condividere i propri talenti perché possano andare a beneficio di se stessi e della collettività. Istruiscono coltivando le predisposizioni di ciascuno, senza tralasciare l’alfabetizzazione anche nei settori dove non si eccelle, per contribuire a costruire una testa ben fatta. Formano alla convivenza, alla solidarietà e al senso critico, a dubitare di quello che insegnano, onde mettere in grado lo studente, una volta divenuto cittadino, di dubitare di maghi, pifferai e miliardari.

Del resto, il problema non è tanto rappresentato dai ciclici sproloqui di Berlusconi, quanto dagli attacchi – in termini di risorse economiche tagliate col machete (8 miliardi in tre anni per la Scuola) e di un vero e proprio licenziamento di massa dei lavoratori e delle lavoratrici della Scuola (19.700 cattedre in meno, su base nazionale, per l’anno scolastico 2011-2012; in Emilia Romagna, per il prossimo anno, la Flc Cgil calcola che ci saranno 881 posti da insegnante in meno e 606 da personale Ata in meno a fronte di un incremento di 7.235 alunni) – che i suoi Governi hanno, concretamente e sistematicamente, mosso a Scuola, Università e Ricerca, pubbliche. Dietro queste misure si nasconde un Disegno che, anche sul fronte dei Saperi, come per il Lavoro, mira a stravolgere l’impianto costituzionale e l’assetto democratico. Contro questo Disegno occorre mobilitarsi al fianco dei lavoratori della conoscenza, dei precari, degli studenti e delle loro famiglie, per bloccare le finte riforme ma, soprattutto, per lanciare una grande battaglia ideale che contribuisca a realizzare una “Società della Conoscenza” critica, complessa, consapevole e che assicuri una reale mobilità sociale.

Sinistra Ecologia Libertà, per la Scuola, propone:

Il ritiro immediato dei tagli (a partire dalla terza tranche prevista per la riforma delle “superiori”) ed un piano di investimenti straordinario per una Scuola pubblica di massa, democratica, partecipata e di qualità (abrogazione della Legge Gelmini e della proposta di legge Aprea);

L’assunzione dei lavoratori precari della Scuola su tutti i posti disponibili;

L’innalzamento dell’obbligo scolastico a diciotto anni;

La diminuzione del numero degli alunni per classe;

Una formazione professionale regionale complementare e non alternativa al sistema d’istruzione;

Un piano nazionale per l’edilizia scolastica;

Un sistema di formazione e reclutamento trasparente, che tenga conto dell’attuale situazione dei precari, che abilitati, lavorano da anni, inseriti nelle graduatorie provinciali ad esaurimento.

Sul fronte dell’Università, nonostante lo straordinario movimento di studenti e ricercatori fiorito in questi ultimi mesi, non si è riusciti a bloccare il Ddl Gelmini; un Ddl che avvia l’Università sulla strada dell’aziendalizzazione e la Ricerca su quella, sempre più strutturale, della precarizzazione. Il compito attuale è quello di monitorare costantemente le Commissioni Statuto delle varie Università e spostare, quindi, la battaglia politica sui decreti attuativi del Ddl Gelmini. L’obiettivo comune deve essere quello di ricostruire il nesso tra Cultura, Saperi e Lavoro, partendo dal basso, dai soggetti sociali che animano queste dimensioni, per immaginare un’Italia migliore innervata dall’esigenza di ridurre drasticamente le diseguaglianze sociali e redistribuire reddito e ricchezze.

(Sinistra Ecologia Libertà – Federazione di Modena)
















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