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Monsignor Adriano Caprioli in visita all’Arcispedale Santa Maria Nuova di Reggio

Sono stati diversi, tutti di intensa partecipazione, i momenti che hanno contrassegnato la visita di S.E. Vescovo della Diocesi di Reggio Emilia e Guastalla Monsignor Adriano Caprioli all’Arcispedale Santa Maria Nuova. Il Vescovo ha dedicato il pomeriggio di ieri, Giovedì, e parte della visita di oggi, venerdì, ad incontrare i pazienti ricoverati nei diversi reparti, dai più piccoli in Pediatria ai più anziani in Geriatria, attraversando l’area dedicata ai nuovi nati nel reparto di Ostetricia e Ginecologia. A tutti, Mons. Caprioli, ha riservato cordiali parole di incoraggiamento, fede e speranza ed ha voluto avvicinare quanti più pazienti è stato possibile nel lungo percorso che, guidato e accompagnato dalla Direzione aziendale, da Padre Paolo Poli, Parroco di S. Maria Nuova, dai medici, si è snodato attraverso molti reparti, nei corpi più e meno recenti della struttura ospedaliera.

Caloroso l’incontro con i dipendenti del Santa Maria Nuova che hanno affollato le aule solitamente destinate agli eventi formativi ed hanno ascoltato con grande attenzione le riflessioni che le parole di Monsignor Caprioli hanno proposto, parole dedicate ad approfondire concetti che toccano da sempre la vita dell’Uomo: la sfida posta dalla condizione di malattia, il rapporto con il corpo quando sano e quando compromesso dalla patologia, il servizio al malato ed il senso di responsabilità, il “rischio che l’incremento del potere della medicina sulla malattia può comportare, nei casi in cui si abusi dei farmaci e dei mezzi diagnostici o si vada incontro all’accanimento in terapie invasive che appaiono non proporzionate ai vantaggi che se ne traggono”. Inoltre, un monito a: “non accogliere una concezione del sistema sanità che lo pone alla stregua di una azienda di produzione” e che vede “la salute come prodotto e il malato come cliente. Afferma il Vescovo: “ È urgente e necessario riaffermare la centralità della persona. Ciò che è in gioco è quella umanizzazione dell’intero sistema sanitario, nei rapporti medico-malato, sia nella gestione delle diverse strutture sanitarie, sia ancora più profondamente come umanizzazione delle condizioni del nascere, del soffrire e del morire.” In questa concezione: “La cura è azione comunitaria, quindi è importante il rapporto tra ospedale e città”.

Anche il Direttore generale dell’Arcispedale Santa Maria Nuova Ivan Trenti ha espresso, nel proprio discorso, alcune riflessioni sulla crescita delle aspettative che la società rivolge alla medicina e che ne alimentano il mito tecnologico e miracolistico, trasformando situazioni fisiologiche della vita quali lo stress e l’invecchiamento in “condizioni patologiche da trattare”. Erronea, parimenti, “la convinzione che il bene prioritario della salute si ottenga aggiungendo nuovi servizi sanitari a quelli esistenti e non, piuttosto, privilegiando la cultura del servizio alla persona e l’introduzione di modelli di cura e di assistenza coerenti con le mutazioni epidemiologiche che avvengono”.

S. Ecc. il Vescovo Monsignor Adriano Caprioli, ha concluso la visita all’Arcispedale, rientrante nell’ambito della Visita Pastorale alla Città nei suoi ambiti di vita, con la celebrazione della Santa Messa per tutti gli ammalati, presso la Cappella Ospedaliera.
















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