domenica, 5 Maggio 2024
13 C
Comune di Sassuolo
HomeEconomiaFestività del 17 Marzo: la posizione di Confesercenti e Confcommercio Modena





Festività del 17 Marzo: la posizione di Confesercenti e Confcommercio Modena

“Appare innanzitutto importante chiarire – premettono Massimo Silingardi e Carlo Galassi rispettivamente Presidenti provinciali di Confesercenti e Confcommercio – il quadro normativo all’interno del quale il 17 marzo ricade. Poiché, come ha spiegato la Regione Emilia Romagna in una recente circolare, tale data non rientra nelle festività individuate dalla Regione (1 gennaio, Pasqua, lunedì di Pasqua, 25 aprile, 1 maggio, 2 giugno, 15 agosto Assunzione, 1 novembre Ognissanti, 25 e 26 dicembre) in cui sussiste l’obbligo inderogabile di chiusura”.

“In conseguenza a ciò – proseguono le due Associazioni – diventa necessario distinguere quindi tra due situazioni: quella in cui gli esercizi commerciali hanno sede e svolgono la loro attività in un Comune riconosciuto Città d’Arte o ad economia prevalentemente turistica e quella, in cui gli esercizi non abbiano sede in un Comune dalle caratteristiche sopracitate”.

“Nel primo caso – precisano Confcommercio e Confesercenti – gli esercizi di vendita al dettaglio il 17 marzo prossimo, in occasione della festività nazionale, avranno facoltà di svolgere senza alcuna limitazione o meno la propria attività commerciale. Nel secondo, affinché gli operatori commerciali possano tenere aperto e svolgere regolare attività di vendita, il Comune dovrà inserire tale data, nel calendario delle 8 festività annuali in cui gli esercizi commerciali possono derogare alla chiusura obbligatoria”.

“Ci aspettiamo dunque che: ove il Comune non è considerato Città d’Arte, l’amministrazione comunale ravvisi l’opportunità di inserire la deroga alla chiusura per il 17 marzo, offrendo in questo modo agli operatori commerciali la facoltà di tenere aperto; di convocare inoltre in tempi rapidi i relativi tavoli di concertazione con le Associazioni di Categoria e le Organizzazioni Sindacali affinché siano rivisti i calendari relativi alle aperture domenicali e festive”.

“Cogliamo infine l’occasione per ricordare – concludono Massimo Silingardi e Carlo Galassi Presidenti delle due Associazioni – che D.L. istitutivo della festività del 17 marzo ha disposto che gli effetti economici e gli istituti giuridici e contrattuali riguardanti la festività del 4 novembre, la cui celebrazione ha luogo nella prima domenica di novembre (art. 1, comma 2, della Legge n. 54/1977) e la cui mancata fruizione determina la corresponsione ai lavoratori di un giorno di retribuzione in aggiunta al normale stipendio mensile, si applicano, per il solo 2011, in sostituzione, alla giornata di festività del 17 marzo 2011. Ne deriva che ai lavoratori, nella busta paga del mese di novembre, non verrà corrisposta per la festività del 4 novembre la quota giornaliera di retribuzione in aggiunta alla normale retribuzione in quanto la festività risulterà effettivamente goduta il 17 marzo 2011”.
















Ultime notizie