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Sanità, PDL: tagli per 22.055.000. Gravi ricadutesugli ‘ospedali contea’ di Carpi, Finale e Mirandola

Il buco c’è. Varato il piano di rientro: tagli per 22.055.000 euro. Nel silenzio più assoluto è stato approntato dalla direzione un progetto per cercare di coprire la voragine di 26milioni di euro scoperta lo scorso anno. A farne le spese, ovviamente, i piccoli ospedali di periferia mentre i giganti, policlinico e Baggiovara, sono praticamente intoccabili.

Era probabilmente dagli anni del boom economico che non si costruiva un nuovo ospedale senza chiuderne un altro. Quanto fatto dal centro-sinistra con Baggiovara ha avuto ed avrà delle ricadute pesantissime su tutti i comuni di periferia o, come ha detto il nostro Vescovo Tini, di contea.

La filosofia che anima i piani dell’Ausl è quella di un netto taglio orizzontale dei costi. A farne le spese ovviamente gli ospedali di Carpi e Mirandola e, l’oramai trascurato, centro di Finale.

Innanzitutto è prevista la rimodulazione di tutta l’attività chirurgica concentrando le operazioni ‘grosse’ a Baggiovara. Questa scelta, che all’apparenza può sembrare innocua è l’anticamera per un ridimensionamento degli ospedali di Carpi e Mirandola nei quali si potranno effettuare solo interventi di routine, dequalificando i reparti che si appoggiano a chirurgia.

Proprio in questa logica l’AUSL sancisce la creazione di aree omogenee, praticamente una fusione o comunque un livellamento verso il basso. Mirandola e Carpi avranno infatti un’unica area di ortopedia e chirurgia. Al Ramazzini il conto è ancora più salato e, di fatto, saranno pressoché accorpati i reparti di ortopedia e oculistica,chirurgia e urologia e l’area plurispecialistica cardiologia nefrologia. Frutterà ben 200mila euro di risparmi la riorganizzazione della guardia medica che da attivo presidio negli ospedali di Mirandola e Finale e nell’ex nosocomio di San Felice si è trasformato in mero call center di assistenza telefonica.

Ulteriori economie saranno ottenute dall’AUSL andando a limitare le coste operazioni che nella nostra provincia sono più frequenti rispetto alla media regionale: meno 70 interventi di installazione dei pacemaker, meno 100 interventi di protesi all’anca.

Stimano che queste riduzioni porteranno ad un risparmio rispettivamente di 1,1 milioni e 1,6 milioni di euro. Sicuri che i risultati siano gli stessi? E, soprattutto, come si fa a preventivare che ci saranno meno interventi di questi tipi? La sanità pubblica deve essere accessibile a tutti, sempre e comunque.

Sul versante della costruzione del nuovo ospedale di Carpi, opera quanto mai necessaria vista la fatiscenza del Ramazzini, sono ancora ‘oscuri’ i reali progetti. Come PDL di tutta la zona nord della provincia siamo per realizzarlo nel più breve tempo possibile ed in una posizione strategica così da averlo facilmente anche al servizio del bacino di Mirandola. L’area ideale potrebbe essere nella zona di Cortile o San Marino.

Se da un lato si vocifera nuova investimenti dall’altro si taglia pesantemente la manutenzione ordinaria: meno un milione e cento sui 18 preventivati nel 2010.

A farne le spese rischiano di essere ancora una volta gli ospedali più datati. Dulcis in fundo, mentre a Modena raddoppiano le strutture e quindi i mega dirigenti si pensa di “giocare” sui turnover dei dirigenti per raccattare un altro milione di euro in giro per la provincia. E così il provvisorio direttore di Mirandola e Pavullo, due realtà a 100 km di distanza, è destinato a rimanere in sella per fare il pendolo tra la bassa e la montagna.

(Giuseppina Baggio, Consigliere Comunale PDL CARPI – Gianluca Borgatti, Capogruppo PDL FINALE – Antonio Platis, Capogruppo PDL MIRANDOLA)
















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