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Riwoluzione Mv.5 Stelle su ‘incidente’ durante endoscopie al Maggiore di Bologna

La Giunta regionale renda disponibili dati statistici attendibili sulla percentuale di perforazioni accidentali verificatesi all’Ospedale Maggiore di Bologna durante le operazioni endoscopiche duodenali e sulle relative conseguenze. È quanto chiede una risoluzione presentata da Giovanni Favia, del movimento 5 stelle, a seguito delle notizie di stampa sulle risultanze della perizia eseguita dai tecnici nominati dalla Procura della Repubblica di Bologna relative all’indagine sul decesso di una paziente avvenuto all’ospedale Maggiore di Bologna il 25 settembre scorso per “complicanze sopraggiunte dopo l’asportazione endoscopica di un polipo duodenale”.

Caso sul quale i grillini avevano segnalato criticità presentando a suo tempo una interrogazione in Regione e sul quale l’Assessore regionale alla sanità aveva annunciato una commissione d’inchiesta in base alla quale – riferisce Favia – “i comportamenti omissivi dell’Unità Operativa di Gastroenterologia e Endoscopia Digestiva dell’Ospedale Maggiore Azienda USL Città di Bologna non hanno trovato riscontri, in quanto tale commissione aveva il mandato di accertare responsabilità mediche e non comportamenti non consoni agli incarichi ricoperti dal personale sanitario”.

In attesa dell’accertamento della responsabilità penale da parte della Magistratura, nella risoluzione si impegna anche la Giunta regionale ad agire per chiedere “l’immediata sospensione cautelativa” di un medico dell’Unità Operativa di Gastroenterologia e Endoscopia Digestiva dell’Ospedale Maggiore Azienda USL Città di Bologna e del suo direttore. Nel primo caso, si legge nella risoluzione – “per l’alta incidenza di casi di mortalità in un breve lasso di tempo nell’esercizio della sua attività professionale”, nel secondo “per il comportamento morale e istituzionale scorretto assunto nei confronti dei sottoposti, dell’utenza e della magistratura inquirente, nonché, per il grave danno d’immagine che arreca all’Ospedale medesimo con comportamenti non degni del suo ruolo”.
















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