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Costruzione del Bla, interviene Biagini (PD)

Marco Biagini, capogruppo del Partito Democratico nel Consiglio Comunale di Fiorano Modenese, in riferimento alla costruzione del Bla, palazzo che ospiterà biblioteca, ludoteca, archivio storico e sale per la corsistica, dichiara:

“Proseguono e si avviano alle battute finali i lavori per il polo biblioteca-ludoteca-archivio storico-sale della corsistica in via Silvio Pellico a Fiorano Modenese.

A dispetto delle numerose critiche rivolte dagli esponenti della minoranza in sede di Consiglio Comunale, è parere nostro che l’opera rappresenti una notevole risorsa per i cittadini e per il territorio di Fiorano; la questione non è solo logistica e funzionale, ma interessa anche la vita del centro cittadino, su cui molti, alle volte anche con giustificati motivi, pongono critiche ma non fanno proposte concrete.

Altro livello del discorso è la messa a norma di numerosi locali pubblici, tanto sul piano anti-sismico quanto sul fronte dell’abbattimento delle barriere architettoniche, per non parlare del ricorso alle energie alternative e di risparmio energetico sul nuovo edificio multifunzionale; questi temi della sensibilità alla green economy, alle persone con disabilità, alla sicurezza, sono molto cari a tutti, ma è logico pensare che per portarli avanti servano investimenti reali e non solo parole di assenso, dal momento che servono azioni concrete e non solo parole cerimoniali.

E’ inoltre doveroso riflettere sull’aspetto meno tangibile e forse per questo maggiormente maltrattato, relativo alla spinta culturale dell’opera; riconoscere l’importanza della conoscenza ed il ruolo che il processo culturale ha nella formazione dell’individuo è basilare per comprendere che se accettiamo di costruire strade, centri commerciali, stadi… non possiamo esimerci dall’edificare anche luoghi di incontro e dialogo con la nostra storia e la storia degli altri, luoghi dove l’aggregazione e il contatto tra le persone sono dettati da un’esigenza di crescita, personale e comunitaria.

Rinunciare a tutto questo, quando le risorse economiche della collettività lo consentono senza che ciò incida sugli altri servizi essenziali, pare un passo in direzione contraria rispetto alla società che pensiamo di voler costruire”.
















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