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Manutenzioni e alienazione: il Comune di Fiorano risponde ai Consiglieri Cuoghi, Grazioli e Orlandi

“Quando si vuole fare della polemica a tutti i costi e lo si fa in modo sarcastico – dichiara il sindaco di Fiorano Claudio Pistoni riferendosi alla nota inviata dai consiglieri comunali Cuoghi, Grazioli e Orlandi su manutenzioni straordinarie e slienazioni– bisognerebbe almeno sapere di cosa si parla e bisognerebbe evitare di raccontare storie. Non è vero che il Comune di Fiorano sostenga come manutenzione straordinaria gli interventi su opere che potrebbero esser ripristinate a costo zero e io non credo giusto che, in nome di una polemica politica da fare a tutti costi, si giudichino con tanta leggerezza i nostri servizi tecnici comunali.

La rottura delle piastrelle nell’arena delle Case della Musica e dell’Arte è causata da atti di vandalismo e non c’entrano le manutenzioni. La sopraelevazione dei loculi nella zona nuova del Cimitero di Fiorano è prevista nel progetto iniziale; non è quindi un ‘rimedio’ per le infiltrazioni, contro le quali già una volta l’impresa costruttrice è intervenuta a costo zero. Ora i tecnici, non essendo ancora risolto il problema, hanno nuovamente voluto contattarla, ma senza esito, per cui si sta cercando di risolvere il tema delle competenze e di chi debba risponderne.

Per il Lago di Cameazzo, l’intervento non era più rinviabile: ci sono cedimenti e rischi di penetrazione dell’acqua nel terreno circostante, creando problemi alla strada e alle strutture del luogo, con costi di gran lunga maggiori. Le scelte erano due: o chiudere il lago, come Cuoghi, Grazioli e Orlandi di fatto propongono, oppure intervenire cercando di limitare i costi all’essenziale, cosa che stiamo facendo.

Sulla vendita dei due lotti in Via Torrente Dragone, oggi adibiti a verde, i consiglieri chiedono di non procedere oggi, aspettare la variante al Psc, trasformare quei terreni in lottizzabili e poi venderli incassando di più. Faccio fatica a capire come dei consiglieri comunali possano non chiedersi perché quei due lotti sono destinati a verde e non sono edificabili. Qui siamo all’abc dell’urbanistica che programma un uso equilibrato e sostenibile del territorio, affinché sia al servizio e a misura dei suoi abitanti. Quando nasce una lottizzazione, si prevedono spazi per le costruzioni, spazi per il verde, spazi per le strade, i parcheggi ecc. I lotti che il comune ha deciso di vendere costituiscono parte del patrimonio di verde della lottizzazione ed è assurdo che sia lo stesso comune a modificare in modo sostanziale quell’equilibrio. Accettando un ruolo da speculatore del comune, in nome di maggiori incassi per pubblica utilità, si arriva alle estreme conseguenze che si possa dichiarare edificabile e con le cubature massime tutto il suo patrimonio. Noi alieniamo i terreni di Via Torrente Dragone perché per il comune rappresentano un costo; li vendiamo come area verde ed è ovvio che verde rimarranno anche con la variante al Psc; li vendiamo perché quei soldi contribuiscono a realizzare altre opere pubbliche. Non è una iniziativa estemporanea, ma fa parte di un programma generale di revisione e qualificazione del patrimonio comunale (sono già stati alienati i locali di Via Nilo, l’ex Casa del Cappellano, l’ex sala consiliare, porzioni di terreni), che aliena i beni non stratetici e onerosi, per finanziare opere pubbliche e investimenti in grado di garantire un patrimonio al passo con i tempi.
















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