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Peformance luminosa dei bolognesi ‘Apparati Effimeri’ per il Parsifal di Wagner a Bruxelles

Apparati Effimeri, gruppo con sede a Bologna che lavora nel campo del visual design, partecipa con una peformance luminosa al Parsifal di Richard Wagner che andrà in scena dal 27 gennaio al 20 febbraio al Théatre de la Monnaie di Bruxelles. L’opera con regia, scene e costumi di Romeo Castellucci, è prodotta con il sostegno di Toyota.

Apparati Effimeri, nello specifico, ha realizzato per lo spettacolo un 3D visual environment, ossia una proiezione in tre dimensioni che segue il perimetro e le prospettive dell’ambientazione boschiva del primo atto.

Il lavoro, ideato e realizzato in stretto contatto con il regista, contribuisce ad amplificare la profondità dell’allestimento scenico, creando un raffinato gioco di inganni e disinganni ottici. Il dialogo tra la virtualità della luce e la virtualità delle scene anima il bosco, aumentando il grado di coinvolgimento del pubblico.

Apparati Effimeri nasce nel 2008 per sperimentare la possibilità di creare nuovi legami tra la storia passata della visione e le tecniche e gli approcci contemporanei dell’arte visiva. Apparati Effimeri è stato selezionato assieme ad altri 12 soggetti attraverso INCREDIBOL – L’Innovazione Creativa di Bologna, il bando che l’Area Cultura del Comune di Bologna assieme ad una fitta rete di partner cittadini ha promosso con lo scopo di sostenere le professioni creative nascenti e, più in particolare, i progetti di start-up o di sviluppo caratterizzati da un’impronta innovativa.

Apparati Effimeri lavora nel campo del Visual Design, sperimentando la possibilità di creare nuovi legami tra la storia passata della visione e le tecniche e gli approcci contemporanei dell’arte visiva. Il progetto nasce a Bologna nel 2008 con l’intento di attualizzare l’idea degli apparati delle feste.

In passato, gli apparati effimeri venivano costruiti su misura per l’evento da celebrare e seducevano attraverso “simboli visuali”. Movimenti, suoni, luci e immagini realizzate appositamente da grandi artisti modificavano per qualche giorno le strade cittadine. Nel solco di questa tradizione, Apparati Effimeri interviene in modo non invasivo, dando vita alle forme preesistenti. Le architetture diventano sia schermi attivi per le proiezioni video che i soggetti delle stesse.

Lo scopo del collettivo è cambiare la percezione degli spazi.

Il lavoro di Apparati Effimeri adotta questo approccio per creare legami che percorrono trasversalmente la storia della visione. Questa metodologia d’intervento permette grande sperimentazione e sempre nuove possibilità.

Nell’ambito dell’underground bolognese nascono i loro primi lavori: negli ambienti dei Festival delle arti digitali, tra il 2007 e il 2008, sperimentano nuovi apparati visuali che accompagnano le perfomances dei soundartists. Da allora la loro ricerca si è delineata con precisione divenendo un linguaggio riconoscibile, caratterizzato da una scrupolosa analisi dei luoghi sul quale agisce.

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