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Evasione fiscale: oltre 11mln da accordo Erario-Comuni

Oltre 7 mila segnalazioni di sospetta evasione inviate dai Comuni, 1.400 accertamenti effettuati dall’Agenzia delle Entrate, ma soprattutto un’evasione scoperta di 11,5 milioni di euro, di cui 3 milioni giĆ  restituiti alle casse dell’erario, con un incremento-record rispetto ai 63mila euro del dicembre 2009. Questi i numeri dell’alleanza tra Agenzia delle Entrate e Comuni in Emilia-Romagna, entrata nella fase operativa nel luglio 2009. Nei diciotto mesi trascorsi la fetta dei Comuni che hanno aderito al Protocollo di intesa tra Agenzia e ANCI siĀ ĆØ progressivamente allargata, fino a raggiungere quota 214 su un totale di 348 (61%) e ad oggi solo il 16% della popolazione emiliano-romagnolaĀ ĆØ ancora fuori dallo sguardo incrociato dei funzionari comunali e degli 007 del fisco. La ‘mappa dell’evasione’ disegnata da Agenzia delle Entrate e Comuni vede la maggiore concentrazione di segnalazioni nelle province di Bologna (1.665), Modena (1.556) e Ravenna (942).

Nella classifica per Comune, il municipio-leaderĀ ĆØĀ Bologna (956 segnalazioni), che precede Ponte dall’Olio (558), Rimini (475) e Cesena (442). E’ ancora Bologna a guidare la graduatoria delle segnalazioni piĆ¹ proficue, con una maggiore imposta accertata di 3,1 milioni di euro a livello comunale e di 4 mln di euro a livello provinciale.

Il settore a maggiore rischio di evasione, secondo quanto emerge dalle segnalazioni dei Comuni,Ā ĆØ la ‘proprietĆ  edilizia e patrimonio immobiliare’: il 68% delle segnalazioni riguarda infatti rendite catastali e affitti non dichiarati, per una maggiore imposta accertata di 1,5 milioni di euro. Auto di lusso, abitazioni di pregio, in generale uno stile di vita in palese contrasto con il reddito dichiarato, sono invece gli elementi che hanno dato il via a un migliaio di segnalazioni (14% del totale): una quota minoritaria che ha consentito perĆ² di scoprire un’evasione complessiva di 4 milioni di euro. Ancora piĆ¹ notevole la performance registrata nel settore “urbanistica e territorio” che – a fronte di una percentuale di segnalazioni ridotta (11%) – fa segnare la maggiore imposta accertata piĆ¹ elevata: 5,2 milioni di euro evasi attraverso operazioni di speculazione edilizia. Enti non commerciali che svolgono attivitĆ  lucrative, professionisti privi di partita Iva e residenze fittizie all’estero sono oggetto del restante 6% di segnalazioni, con una maggiore imposta accertata pari a 830mila euro. Le somme riscosse grazie alla collaborazione tra Comuni e Agenzia delle Entrate ammontano a 3,1 milioni di euro, contro i 63mila euro del dicembre 2009. Anche in questo caso, i settori piĆ¹ redditizi si rivelano quelli di “urbanista e territorio” (1,6 milioni di euro riscossi, 53% del totale) e “beni indicativi di capacita’ contributiva” (1,1 milioni, 36%).
















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