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Dichiarazione di Giuseppe Antonio Cau, consigliere comunale PD a Fiorano

Il consigliere comunale di Fiorano Modenese del Gruppo Partito Democratico Giuseppe Antonio Cau: “Spero che gli imprenditori del nostro comprensorio industriale non prendano esempio dal signor Marchionne. Sicuramente il suo comportamento sarà dettato da ragioni strategiche che vanno oltre il nazionalismo e il sentimentalismo. Ma il momento che il nostro Paese sta vivendo, a causa della crisi economica, non è certamente dei migliori e una cosa è affrontarlo insieme uniti, diverso è portare a delle divisioni e degli scontri e risolvere le problematiche, scaricandole sulle spalle degli operai con minaccia di chiusura delle fabbriche. In tutto questo manca un politica di governo che faccia da moderatore in questo delicato momento, giustificando, addirittura, l’abbandono della produzione in Italia, preferendo le vie estere. Gli operai hanno la percezione di perdere i diritti conquistati in tanti anni di lotte, quando, invece, i lavoratori europei dello stesso settore guadagnano il doppio con un mercato in crescita. Non credo sia giusto che questa crisi epocale la debba pagare la parte più debole della società, ma dovrebbe essere affrontata insieme, con una politica solidale tra parti sociali. Il lavoro in se stesso dovrebbe produrre ricchezza ed essere suddivisa in percentuale con tutti gli attori in campo. Questa mossa del delegato Fiat può o no essere considerata giusta, ma l’assenza del governo in questa manovra industriale è preoccupante. Come si può con tanta semplicità condividere la scelta dell’azienda più importante della manifattura italiana, di abbandonare il nostro Paese per produrre all’estero, senza prevederne le conseguenze? Come si può decidere di lasciare senza lavoro più di cinquemila lavoratori senza considerare l’indotto che gira attorno alla Fiat? Questa sembra una scelta basata sull’indifferenza e la dimostrazione che non si vuole il bene dell’Italia né degli italiani. Al nostro Paese non manca solo un governo forte, ma anche uomini che facciano dell’economia un nostro motivo di orgoglio. Riporto qui di seguito le parole di Luigi Einaudi che condivido appieno:

“Migliaia, milioni di individui lavorano, producono e risparmiano nonostante tutto quello che possiamo inventare per molestarli, incepparli, scoraggiarli. E’ la vocazione naturale che li spinge; non soltanto la sete di denaro. Il gusto, l’orgoglio di vedere la propria azienda prosperare, acquistare credito, ispirare fiducia a clientele sempre più vaste, ampliare gli impianti, abbellire le sedi, costituiscono una molla di progresso altrettanto potente che il guadagno. Se così non fosse, non si spiegherebbe come ci siano imprenditori che nella propria azienda prodigano tutte le loro energie e investono tutti loro capitali per ritrarre spesso utili di gran lunga più modesti di quelli che potrebbero sicuramente e comodamente ottenere con altri impieghi”.
















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