sabato, 27 Aprile 2024
13 C
Comune di Sassuolo
HomePoliticaAnche il Centro pasti fra le interrogazioni del Consiglio Comunale sassolese del...





Anche il Centro pasti fra le interrogazioni del Consiglio Comunale sassolese del 14 Dicembre

Il consiglio comunale di ieri sera, 14 dicembre, ha esaurito numerose interrogazioni e alcuni temi tecnici, legati al bilancio e a varianti di piano particolareggiato.

Il primo punto riguardava le iniziative di Natale e l’interrogazione è stata illustrata da Maria Savigni del Pd.

Nessuno è insensibile al valore del Natale per la collettività, anche chi ha altre credenze ne riconosce il significato. Il Natale però è il momento più duro per chi è in difficoltà e chi si trova ad affrontarlo in solitudine. Sarebbe quindi lì’occasione per creare iniziative per fasce diversificate, comprese quelle deboli. L’amministrazione ha stanziato fondi per il Natale in due delibere, una da 30mila e l’altra da 11mila euro. Il programma è ricco, ma crediamo che si sarebbe dovuta usare più sobrietà e lavorare in economia con il volontariato locale e includere anche iniziative per le fasce di popolazione in difficoltà. Quindi chiediamo alla giunta se si è lavorato in questo senso e se non si crede che sarebbe opportuno per esempio un pranzo natalizio o di capodanno per chi è solo.

Ha risposto l’assessore alle attività produttive e marketing territoriale Claudio Casolari.

La mia risposta scritta è molto breve, perché in realtà chiedo di aspettare almeno che il programma di iniziative sia terminato. Durerà fino al 9 gennaio, è cominciato già in novembre, quasi sessanta giorni di iniziative a un costo davvero contenuto. Buona parte dei fondi stanziati infatti sono per le luminarie, alle quali hanno contribuito anche aziende locali. Mentre circa 15mila euro per quanto è stato organizzato mi sembrano una spesa accettabile, anche grazie all’intervento di diversi volontari e dei commercianti. Abbiamo visto una piazza e una città molto dinamiche, anche nel prossimo fine settimana avremo tanti appuntamenti tra cui il mercatino francese.

Non so quanti fossero presenti il 31 dicembre 2009. Io c’ero e ci sarò anche questo 31 dicembre, per la festa di Capodanno che ha appunto mostrato la presenza di una comunità in piazza. Abbiamo cucinato pasta e fagioli per tutti, distribuito 250 fette di panettone, anche in questo caso grazie per esempio all’associazione Alpini e a privati che hanno contribuito. Mi sembra che il senso comunitario delle iniziative ci sia e in ogni caso chiedo di aspettare la fine del programma per giudicarlo.

Maria Savigni ha replicato ringraziando, ma obiettando che il Natale, ha detto, non è solo attività produttive e mercati. I commercianti sono sicuramente contenti di questa programmazione ma non è questo l’unico significato del Natale. E anche la festa di capodanno non centra il “target” da noi indicato, quello degli anziani soli, delle persone in difficoltà che di certo non vengono a festeggiare a mezzanotte.

Mi dichiaro parzialmente soddisfatta per l’offerta di iniziative messa in campo ma non per il senso attribuito all’interrogazione, che era diverso.

*

Il punto successivo riguardava un’interrogazione sulla Giornata internazionale dei disabili del 3 dicembre. Ancora Maria Savigni del Pd ha illustrato il senso della giornata e i suoi scopi, sottolineando la crescente rilevanza dell’appuntamento, che coinvolge disabili, persone in difficoltà e loro famiglie. Molte associazioni, ha spiegato, lavorano in rete per iniziative a favore di queste categorie, La giornata ha anche il senso del riconoscimento della diversità come ricchezza e anche per Sassuolo potrebbe diventare una rilevante opportunità su cui investire.

Chiediamo quindi se per la giornata sono state prese iniziative o se si intende farlo in futuro, quali sono in generale le iniziative a favore dei disabili, in particolare nell’abbattimento delle barriere architettoniche e sociali e se si è lavorato per mettere in rete tutti i soggetti che volontariamente lavorano per questa categoria.

Ha risposto l’assessore alla e al volontariato Luca Cuoghi. Parlare solo della giornata, ha detto, mi sembra fuorviante e limitativo rispetto alle tante iniziative che l’amministrazione mette in campo in questo senso. Fra le azioni ricordo per esempio la presenza in questo anno scolastico di 95 operatori educativo-assistenziali a beneficio di 125 portatori di handicap nelle scuole di ambito comunale, per 1 milione e 150mila euro di spesa a cui vanno aggiunti 84mila euro di contributo per le scuole superiori e i contributi alle scuole paritarie per altri 7 casi per circa 70mila euro.

Il Comune ha erogato 15mila ore di assistenza domiciliare a persone bisognose, oltre 9mila ore all’assistenza di anziani non autosufficienti. 14mila i viaggi di trasporto per persone con difficoltà o handicap.

Numerose sono le azioni condivise con varie realtà associative del territorio: è stata realizzata un’attività sportiva a Braida, è attiva una convenzione con Anffas per 26mila euro; si conferma il sostegno all’Aism; il 4 dicembre abbiamo consegnato alla Pas un pulmino attrezzato per trasporto disabili.

Siamo intervenuti su numerosi marciapiedi cittadini e su edifici pubblici nell’ottica dell’abbattimento delle barriere architettoniche. Ci sono lavori previsti per 335mila euro per il centro.

Maria Savigni ha obiettato che tutto questo è in linea con le politiche precedenti, mentre noi chiedevamo un passo avanti, un impegno visibile, e la giornata della disabilità poteva essere l’occasione per dare un’immagine diversa e solidale di una città che ora emerge più per le feste. Non sono soddisfatta.

*

L’interrogazione successiva riguardava il Centro Polivalente per disabili in realizzazione nella zona di Madonna di sotto.

Il Pd, per voce di Giuseppe Megale, ha chiesto lo stato di quest’opera che, ha sottolineato, è sempre stata prioritaria nella programmazione. La struttura prevede un centro socio-riabilitativo, un centro residenziale, appartamenti protetti e spazi per le famiglie. Chiediamo i tempi di realizzazione di quest’opera attesa da tante famiglie.

Ha risposto il vicesindaco Menani. Nel Piano di zona 2009-2011 l’opera è prevista e i Comuni del comprensorio si sono impegnati alla sua realizzazione, hanno quindi incaricato Sgp di indizione della gara con finanza di progetto. E’ stato redatto uno studio di fattibilità, approvato, e un progetto per una spesa di 7 milioni e 350mila euro. A seguito della procedura di gara è stata data aggiudicazione provvisoria a un raggruppamento temporaneo, ma non si è arrivati all’aggiudicazione definitiva a causa di un taglio nel contributo richiesto alla Regione, che ha erogato 438mila euro, la metà di quanto previsto. L’intervento è quindi nel business plan di Sgp e la volontà è quella di realizzarlo, ma l’aggiudicazione è sospesa per il reperimento della quota parte di fondi mancante. E’ stata richiesta per questo una proroga alla Regione.

Giuseppe Megale ha osservato che il taglio dei finanziamenti regionali è probabilmente dovuto a corrispondenti tagli statali. Io sono interessato alla realizzazione concreta e non alla polemica, ha detto, e quindi presenterò interrogazioni periodiche per conoscere lo stato di avanzamento di questa struttura che è importante per tante famiglie.

*

Al punto successivo Susanna Bonettini ha chiesto informazioni sul Centro di produzione pasti programmato nell’area ex Fratti. Da sottolineare la presenza di numerosi rappresentanti del quartiere interessato alla realizzazione fra il pubblico che assisteva al consiglio comunale.

Abbiamo appreso dalla stampa locale, ha detto Susanna Bonettini, della realizzazione di quest’opera, che produrrà pasti per le scuole cittadine più altri da vendere sul mercato per un totale di duemila pasti al giorno e una produzione di tipo industriale. L’opera vale 2 milioni e 300mila euro e la sua gestione costa al Comune 16 milioni e 600mila euro per dieci anni. Occuperà 2mila metri di superficie e raggiungerà 12 metri di altezza. Provocherà problemi di traffico in una zona già molto frequentata. L’area ex Fratti era l’ultima opportunità per questa zona del quartiere Braida di avere servizi, dopo un’eccessiva cementificazione avvenuta nel corso degli anni. Qui era in programma la realizzazione di una scuola materna, come previsto dal Poc e in seguito nell’area della mensa attualmente esistente sarebbe sorta una scuola primaria e ci sarebbe stato spazio anche per l’allargamento del Parco Le Querce, un piccolo fazzoletto che è l’unico verde a disposizione dell’intera zona.

Chiedo come è stato possibile modificare d’ufficio il Poc passando a una destinazione servizi a una generica, che impatto avrà questa struttura. Quanti mezzi in più porterà in zona, quali i livelli di rumorosità e di inquinamento da fumi e da scarichi fognari. Infine chiedo il perché di questa scelta, se non era possibile fare altrettanto in zona non residenziale.

Ha risposto l’assessore alla pubblica istruzione Orienti.

Non è vero, ha detto, che la notizia è apparsa solo sui giornali, il progetto è stato da me illustrato in commissione. La previsione è di 2mila pasti di cui 1400 sono per le nostre scuole e gli altri destinati con ogni probabilità ad altre scuole fuori città, quindi non esiste una ventilata produzione industriale. L’altezza massima prevista è di 8 metri. Preciso che l’incontro con gli abitanti, richiesto, si svolgerà dopo le vacanze natalizie , intorno al 10 gennaio e lì forniremo tutti i chiarimenti e le rassicurazioni per un progetto in cui crediamo molto e che si è reso necessario per la necessità indicata dalle autorità sanitarie di compiere lavori di adeguamento, anche piuttosto costosi, nelle mense già esistenti. Abbiamo perciò ritenuto opportuno creare questa struttura. La destinazione d’uso dell’area a cui si fa riferimento era inclusa nel Rue (Regolamento urbanistico edilizio) e non nel Poc. La variante ha recepito l’indicazione del dirigente tecnico e ha destinato l’area a strutture di interesse collettivo, quale va intesa un centro pasti comunale. In questi limiti è quindi possibile la variante d’ufficio al documento.

L’attività principale sarà fornire pasti alle mense scolastiche, quindi rientra nelle strutture di interesse collettivo, compatibili con l’area.

Il progetto ha previsto tutte le problematiche relative all’impatto ambientale. La produzione è per i soli pasti scolastici di mezzogiorno, solo nei giorni feriali e nel periodo scolastico. Sostituisce cucine già esistenti in zona. Fra l’altro nel prossimo futuro smetterà anche la produzione pasti del centro mensa La Rocca già esistente in zona, che arrivava a 2500 pasti al giorno senza suscitare lamentele.

I mezzi per il trasporto dei pasti sono 5 a metano, basse emissioni inquinanti, prima se ne usavano due a gasolio. Il piano consegne prevede da 5 a 7 trasporti a settimana più tre a settimana per i prodotti da forno.

L’impatto di frigoriferi, ventilatori verrà limitato con contenimento acustico ed è comunque assimilabile a quello di un insediamento abitativo di 60-80 unità, compatibile con una zona residenziale. Le emissioni saranno nei parametri e i menù prodotti sono di tipo sano e dietetico, escluse quindi fritture e altre produzioni con odori forti.

Inoltre la struttura dovrebbe avere un impianto di cogenerazione e massimo risparmio energetico.

In attesa dell’aggiudicazione definitiva dell’opera la ditta vincitrice produrrà i pasti nelle mense attuali, Sant’Agostino, San Carlo e due nidi comunali.

Susanna Bonettini si è dichiarata insoddisfatta della risposta. Ci sono forti cali nella refezione scolastica con la crisi, ha sottolineato, e quindi anche il numero di duemila pasti andrebbe forse rivisto. Non credo che l’azienda incaricata produrrà solo 600 pasti per il mercato, l’investimento è consistente e richiede profitto. Più in generale ritengo scellerata la scelta della zona e della priorità per l’amministrazione, che con tanti progetti fermi da anni ritiene di dover realizzare per prima quest’opera. C’erano tante zone non residenziali da usare per questo scopo, così si toglie a Braida l’ultima opportunità di riqualificazione.

*

Al punto successivo Antonio Caselli del Pd ha interrogato la giunta sulla realizzazione della nuova struttura di Casa Serena. Visto che è stata indicata come una priorità dall’amministrazione, ha detto, chiedo perché non compare nel piano lavori 2011-2013. Ci si è spinti molto avanti con le dichiarazioni e quindi stupisce non trovarla nel bilancio. Siamo perplessi anche per lo studio di fattibilità finanziaria da 30mila euro, anche perché evidenzia che i problemi sono molteplici, non solo dove e come farla ma perfino come reperire i soldi. Mi chiedo per esempio se la vecchia struttura di Casa Serena servirà a reperire i fondi, attraverso uno scambio, una perequazione e quindi cosa sorgerà al posto della struttura esistente. E’ tutto fumoso e quindi insistiamo nel chiedere spiegazioni, sottolineando anche che la decantata finanza di progetto, prevista anche per quest’opera, non sembra funzionare.

Ha risposto l’assessore al bilancio Paolo Vincenzi. Casa Serena, ha detto, è una priorità e verrà realizzata nell’area dell’ospedale. E’ un’opera complessa che richiede cautela e per questo è stato richiesto un progetto di fattibilità preliminare, legato alla possibilità del project financing. La scelta della zona di realizzazione è ovviamente in continuità con i servizi dell’ospedale. La popolazione si fa sempre più anziana e bisognosa di cure, quindi la vicinanza fra la struttura residenziale e l’ospedale servirà dal punto di vista pratico a evitare costi di trasporto, ad avere la costante presenza medica sul posto. L’area prescelta non è di proprietà comunale, sono in corso trattative con la proprietà. Approfondiremo il percorso con la Regione, siamo interessati ovviamente alla partecipazione al progetto di tutti i soggetti interessati. In particolare per la differenza di posti prevista dalla struttura attuale (oltre 100) e una nuova da un massimo di 75, pensiamo a due corpi (Casa Serena 1 e casa Serena 2) uniti da un corpo centrale adibito a servizi. Faremo una struttura moderna e più adeguata ai tempi.

Antonio Caselli si è dichiarato insoddisfatto: il progetto, ha spiegato, ci interessa, ma non veniteci a dire che sarà realizzato in due anni. Quello che contestiamo infatti è la politica dei proclami, per un percorso che è molto complesso. Ci sono tanti passaggi da fare ma c’è perfino da capire se il piano economico sta in piedi. Il tema della perequazione dovrete affrontarlo, la finanza di progetto non vuol dire che il privato regala dei soldi. Perciò il termine del 2013 mi pare solo propagandistico e quindi mi dichiaro non soddisfatto.

*

L’interrogazione successiva riguardava il palazzo di via Circonvallazione 189, sgomberato e chiuso negli anni scorsi. Susanna Bonettini ha chiesto i progetti in corso su questa struttura, ricordando che dopo lo sgombero la precedente amministrazione era andata alla costituzione di una Società di trasformazione urbana (Stu), che aveva come scopo la riqualificazione dell’area, con la ristrutturazione dell’immobile oppure il suo abbattimento. Chiedo di sapere a tutt’oggi quanti appartamenti ha acquistato il Comune e a quale quota millesimale è arrivato. Visto che è emersa negli incontri di quartiere la notizia di contatti fra il Comune e società immobiliari private, chiedo perché la scelta del Comune di rinunciare eventualmente a partecipare alla riqualificazione della zona, quali sono le ditte contattate, quali i tempi per arrivare a un progetto e come si pensa di far prevalere l’interesse collettivo.

Ha risposto l’assessore al bilancio Paolo Vincenzi. La precedente amministrazione aveva creato solo la Stu, senza un progetto. Ad oggi non abbiamo acquisito alcuna quota millesimale, approfondiremo varie ipotesi tra cui anche la Stu e se risultasse conveniente il Comune si impegnerà. I nomi delle aziende in trattativa non li facciamo per necessaria riservatezza e gli interessi verranno salvaguardati attraverso un controllo e un’attenta mediazione da parte dell’amministrazione su qualunque soluzione verrà intrapresa.

Susanna Bonettini si è dichiarata non soddisfatta. Non è chiaro, ha detto, quale sia oggi il progetto di quest’area. Dallo sgombero, chiusura, creazione della Stu, non è stato fatto alcun passo avanti. Faremo altre interrogazioni e sottolineiamo che neanche questa pare una priorità per l’amministrazione, che invece la attribuisce a un centro pasti. A Braida molto è stato fatto nell’ambito dell’ordine pubblico, ma nessun movimento sulla riqualificazione urbanistica.

Terminate le interrogazioni il segretario ha fatto l’appello e sono stati nominati gli scrutatori.

*

Quindi si è passati al punto successivo, che riguardava l’utilizzo del fondo di riserva per dare seguito alla delibera di giunta che ha previsto l’erogazione di 4mila euro a favore delle popolazioni colpite dalle recenti alluvioni, 3mila al Veneto e mille alla provincia di Salerno. Anche se è una piccola somma, ha spiegato Vincenzi, è un segnale che riteniamo importante di solidarietà a queste popolazioni in difficoltà.

E’ intervenuta Susanna Bonettini del Pd per sottolineare l’opportunità di questa scelta. Anche se si tratta di una cifra quasi simbolica, ha detto, riteniamo che si un bel gesto e lo condividiamo, dimostrando con questo anche che il Pd non è contro a prescindere ma riconosce il buon operato dell’amministrazione quando avviene.

*

Il punto successivo riguardava il riconoscimento di un debito fuori bilancio per gli espropri del 1986 relativi alla Modena-Sassuolo. I proprietari di alcuni tratti, ha spiegato l’assessore al bilancio Paolo Vincenzi, fecero ricorso vincendolo, da poco la sentenza di primo grado ha dato loro ragione e la Provincia ha ritenuto di non presentare appello e pagare. La cifra complessiva è di 900 mila euro ripartita fra i Comuni interessati, Modena, Sassuolo, Formigine e Fiorano. Stupisce, ha detto Vincenzi, che Fiorano paghi solo il 4% della cifra mentre Sassuolo paga il 16% pari a 128mila euro. Abbiamo provato più volte e in più sedi a resistere e a cercare almeno di parificare le percentuali dei due Comuni, ma l’assessore provinciale Pagani ha chiuso ogni possibilità. A titolo personale dico che questo è un pagamento che mi infastidisce molto fare.

Antonio Caselli del Pd ha spiegato che è normale che su tanti tratti privati compresi nella Modena-Sassuolo, qualche caso di esproprio finito in lite ci sia. Tanti però sono stati gli accordi trovati, ha detto. Il valore finale da pagare per i terreni è stato comunque giudicato favorevole e le percentuali dipendono da molti tipi di valutazione. Sottolineo che parliamo della Modena-Sassuolo, una strada per cui in tanti hanno lavorato duramente e la cui utilità mi pare riconosciuta da tutti.

Stefano Bargi della Lega è intervenuto per contestare le percentuali. Non riesco a vedere il criterio con cui sono state calcolate. Se è per numero di abitanti i conti non tornano, se è per appartenenza territoriale della strada nemmeno. Ritengo che siano percentuali sbagliate.

Giuseppe Megale del Pd ha sottolineato che l’assessore Pagani da cui in questo caso è arrivata risposta negativa, ha comunque fatto molte cose anche recentemente per Sassuolo. Non voglio fare il processo agli assenti, sottolineo solo che la Modena-Sassuolo è un’opera utile e sono contento che sia stata realizzata.

Massimo Benedetti del Pdl ha confermato che nessuno contesta l’utilità dell’opera, ma ci troviamo spesso di fronte a risarcimenti per espropri in questo Comune. E’ accaduto per i terreni dell’ospedale, accade ora e ci sono altre cause pendenti. Forse mancò un’adeguata programmazione delle amministrazioni di allora.

Susanna Bonettini del Pd ha spiegato che probabilmente la percentuale è calcolata in base alla superficie territoriale che ogni Comune ha dovuto cedere per la realizzazione della strada, estesa per Fiorano, inesistente per Sassuolo che pure fruisce dei vantaggi che la Modena-Sassuolo procura.

Paolo Vincenzi ha ripreso la parola per spiegare che la sua considerazione personale era relativa solo al dispiacere di aver trovato chiusura totale da parte dell’amministrazione provinciale a una richiesta di ricalcolare il debito. La nostra tesi era che le percentuali dovessero risultare uguali.

Il punto è stato messo quindi in votazione: ha approvato l’intero consiglio con la sola astensione di Adriana Tonelli del Pdl.

*

Il punto 10 riguardava la ricognizione delle società partecipate del Comune. E’ una procedura che si svolge annualmente, ha spiegato Paolo Vincenzi, procedendo poi all’elenco.

Sassuolo partecipa al 100% di Sgp, Sassuolo Gestioni patrimoniali; ha il 20% delle farmacie comunali spa, il resto lo detiene un privato; il 3,605% di Hsst, la holding che controlla le azioni Hera derivate dalla cessione di Sat all’azienda di servizi; il 4,79% di Amo; il 2,44% di Atcm; lo 0,006% di Lepida spa, che si occupa della connettività sulla rete regionale a banda larga; ha un’azione di banca Popolare Etica, con sede a Padova.

E’ intervenuta Franca Cerverizzo della lista Sassuolo con Pattuzzi, osservando soprattutto il ruolo di Sgp. Mi interrogo su alcune funzioni di produzione beni e servizi della società. Approvo la riduzione del ramo eventi e manifestazioni, per cui è stato tagliato lo stanziamento. Riconosco in generale la volontà di snellimento di Sgp da parte dell’amministrazione, ma credo che il ramo eventi dell’azienda sia da mettere sul mercato.

La ricognizione delle società partecipate del Comune è stata messa ai voti, con i Sì di Pdl, Pd, Lega, lista Per Sassuolo,

Contraria Franca Cerverizzo di Sassuolo con Pattuzzi.

Astenuto Sergio Basile dell’Idv.

*

Il punto successivo riguardava il piano particolareggiato del comparto Salvarola, in particolare la proroga della convenzione, stipulata anni fa e poi inclusa negli stessi termini nel Psc, che riconosce alla Salvarola 21mila metri di capacità edificatoria. Ritengo, ha spiegato l’assessore all’urbanistica Claudia Severi, che la proroga sia di interesse pubblico, perché il periodo di crisi impone alle amministrazioni di non fermare le possibili programmazioni edificatorie, che significano anche posti di lavoro. Salvarola poi ha un particolare interesse come polo funzionale.

Susanna Bonettini del Pd ha chiesto all’assessore come conciliare la scheda del Psc che invece a suo parere chiedeva di ridurre la superficie coperta.

Sonia Pistoni del Pd invece ha chiesto cosa accadrà della vicina area di Casa Serena, destinata a essere dismessa per una nuova struttura.

Su quest’ultimo punto Claudia Severi, spiegando che l’area non è inclusa in questa scheda di Psc, ha ammesso di non poter ancora rispondere.

Sulle domanda di Susanna Bonettini ha obiettato che invece la scheda di Psc prevedeva addirittura un ampliamento e quindi è compatibile un rinnovo della convenzione attuale, previsto per 5 anni.

Claudio Corrado del Pdl ha considerato l’importanza del polo termale, il suo interesse collettivo, il fatto che forse dovrebbe essere trattato con regole ad hoc e che comunque si tratterà di edificazione di strutture per servizi e benessere. In piena stagione, ha spiegato, Salvarola dà lavoro a 130 persone e registra 5mila presenza l’anno.

Favorevole anche Franca Cerverizzo, visto il momento di crisi e l’opportunità che la convenzione mantiene.

Francesca Gottardi della Lega ha dichiarato apprezzamento per la decisione unanime di una proroga, utile in un periodo di crisi. Auspichiamo, ha detto, che sia anche sprone al privato per continuare la sua opera.

La proroga è stata votata dal consiglio all’unanimità.

*

Un’altra proroga riguardava il punto successivo, a proposito del Piano particolareggiato del comparto 14 di via Radici in Piano. Il vicesindaco Menani ha spiegato che la richiesta di proroga è di 5 anni e riguarda il completamento delle opere di urbanizzazione primaria. Recentemente, ha ricordato, il comparto è stato diviso in tre stralci per arrivare più rapidamente alla realizzazione e alla messa in vendita degli immobili. Anche in questo caso si tratta di un aiuto per far proseguire i lavori di un’azienda che nonostante la crisi sta continuando a credere nel progetto.

Ugo Liberi del Pdl ha osservato la similarità con il punto precedente. Anche in questo caso si tratta di decidere per aiutare l’iniziativa privata e credo che bloccarla sarebbe sbagliato.

Anche questo punto è stato approvato all’unanimità.

*

Il punto numero 13 riguardava due ordini del giorno, che sono stati discussi in forma congiunta, uno ad opera del Pd e uno ad opera del Pdl, sulle celebrazioni del 150esimo anniversario dell’Unità d’Italia.

Andrea Lombardi per il Pd ha spiegato che l’ordine del giorno veniva riproposto dopo il necessario ritiro di alcuni mesi fa a causa di irricevibili emendamenti arrivati dalla maggioranza,. In questa nuova stesura l’ordine del giorno riconosce il valore del Risorgimento per la nascita dell’unità nazionale, ricorda che anche Sassuolo partecipò a quei moti e che molte vie e piazze della città lo sottolineano. Sassuolo deve molto al Risorgimento, ha detto Lombardi, che da zona povera l’ha portata, grazie alla comunanza di cittadini italiani di ogni provenienza, a essere il polo industriale odierno.

L’ordine del giorno impegna quindi il sindaco e la giunta a formare un Comitato per le celebrazioni del 150esimo, a intitolare una via all’Unità d’Italia e a una pubblicazione sul tema.

*

Simile l’ordine del giorno del Pdl, presentato da Ugo Liberi. Anche Sassuolo ha dato un significativo contributo al processo risorgimentale. Sottolineando la presenza di un Comitato nazionale, presieduto da Giuliano Amato, quella di un comitato provinciale presso la Prefettura di Modena, si impegna il sindaco alla formazione del Comitato locale per le celebrazioni, a organizzare un seminario in tema, a intitolare una strada all’Unità d’Italia. Spero, ha concluso Liberi, che l’ordine del giorno raccolga il consenso di tutti, ferme restando le diverse considerazioni su vari aspetti della gestione nazionale.

L’assessore alla cultura Luca Cuoghi è intervenuto per spiegare come dalla prima presentazione dell’ordine del giorno le cose si siano mosse. Esiste un Comitato provinciale presso la Prefettura, ha spiegato, al quale partecipa l’Università. Alcune grandi iniziative sono già state indicate, tra cui una mostra al Foro Boario e un convegno nazionale di storia economica a Modena.

C’è poi un filone aperto a tutta la provincia che si intitola 150 iniziative per il 150esimo, con uno stanziamento complessivo di 100mila euro.

In questo ambito abbiamo dovuto muoverci in fretta per far arrivare la nostra adesione e abbiamo presentato alcuni progetti con titolo provvisorio. Uno è sui luoghi e sulle persone del Risorgimento a Sassuolo. Ci aiuta un recente ciclo di studi per i 150 anni della Biblioteca, che ha individuato molte fonti, tra cui anche i nomi e le storie dei sassolesi che parteciparono alla spedizione dei Mille.

Un altro è un progetto sull’evoluzione della musica nel periodo storico indicato.

Un altro ancora è rivolto particolarmente ai giovani e si intitola La storia con i se…

Infine abbiamo previsto l’intitolazione del Premio letterario Città di Sassuolo, che ogni anno presenta una sezione a tema, che nel 2011 sarà dedicata appunto al Risorgimento.

Per queste iniziative il Comitato ha corrisposto 5500 euro. Ne dovremo aggiungere 15-20mila dalle casse comunali, oltre a lavorare con le associazioni interessate.

Allo studio ci sono altre due conferenze, un concerto e una mostra di dipinti provenienti dalla galleria Estense al Palazzo Ducale.

Stefano Bargi della Lega ha riproposto un emendamento sulla falsariga di quello già proposto nella prima occasione di discussione dell’ordine del giorno. Addentrandosi in considerazioni storiche sul periodo risorgimentale, ha poi concluso che non chiediamo, ha detto, di eliminare le celebrazioni del 150esimo, ha detto, anzi di arricchirle., impegnando il sindaco e la giunta a dare spazio ad associazioni di rievocazione storica, dibattiti, convegni anche per il fenomeno del Contro-Risorgimento. Questo per offrire una visione più completa di questa fase storica anche dura e sanguinosa. Chiediamo inoltre che non siano eccessive le spese previste a carico del Comune.

Davide Ricci del Pd è a sua volta intervenuto per sottolineare l’importanza della ricorrenza, per ricordarci dell’unità nazionale, che è un valore fondante del paese. L’’Italia è ancora il paese della solidarietà e i sassolesi stessi sanno che l’unità era ed è la soluzione migliore. Ricci ha concluso citando un discorso del presidente Napolitano contro i secessionismi.

Sergio Basile ha ammesso che la fase storica ricordata da Bargi è ineccepibile. La nostra storia passa effettivamente attraverso episodi dolori, le citazioni storiche sono corrette, ma la conseguenza, che è la nostra unione nazionale, è più importante. Un arricchimento per l’intero paese, uno scambio prima di tutto culturale che lo ha reso unico.

Maria Savigni del Pd ha spiegato come il processo di revisione del Risorgimento sia già in corso anche nelle scuole che non lo affrontano più in modo esclusivamente celebrativo. Credo che anche le iniziative delle celebrazioni includeranno numerose occasioni di revisione storica di quelle fasi. Non bisogna avere paura di guardare la storia con occhio critico, ma il risultato è un valore a cui non vogliamo rinunciare..

Claudio Corrado del Pdl ha spiegato che la cultura è fondamentale, la conoscenza anche di questa fase è essenziale. Chiedo all’assessore alla cultura in futuro di informare la prima commissione di queste iniziative, è un consiglio perché siamo più che disponibili a dare un contributo di idee. Mi augurio che le celebrazioni non siano una ricorrenza fine a se stessa. E’ giusto far sapere anche quanto dolore e quanto sangue sono stati necessari per arrivare a questa unificazione.

Susanna Bonettini del Pd ha presentato un emendamento al proprio ordine del giorno, dichiarando invece inaccettabile l’emendamento della Lega. L’Unità d’Italia di approva senza se e senza ma.

Ugo Liberi ha dichiarato di accettare l’emendamento del Pd, che a sua volta ha accettato un mini-emendamento di Liberi all’odg del Pdl.

La Lega, per voce di Stefano Bargi, ha dichiarato la non partecipazione al voto.

Massimo Benedetti del Pdl ha dichiarato di condividere dell’emendamento leghista solo il richiamo a una spesa contenuta e a non banalizzare gli eventi, ma del resto si è capito che l’intento è questo, quindi chiedo uno sforzo a tutti per arrivare a una condivisione unanime.

Si è quindi proceduto alle votazioni

L’emendamento del Pd è stato approvato da Pd, Pdl, Idv, lista Per Sassuolo.

La Lega non ha partecipato al voto.

L’emendamento del Pdl è stato approvato da Pd, Pdl, Idv, lista Per Sassuolo.

La Lega non ha partecipato al voto.

L’emendamento della Lega è stato approvato dalla Lega.

Contrario il Pd.

Astenuti Pdl, Lista Per sassuolo e Idv.

L’ordine del giorno del Pd emendato è stato approvato da Pd, Pdl, Idv, lista Per Sassuolo.

La Lega non ha partecipato al voto.

L’ordine del giorno del Pdl emendato è stato approvato da Pd, Pdl, Idv, lista Per Sassuolo.

La Lega non ha partecipato al voto.

(Resoconto a cura dell’Ufficio Stampa del Comune)
















Ultime notizie