lunedì, 20 Maggio 2024
13 C
Comune di Sassuolo
HomeBolognaVenerdì 3 dicembre a Bologna, manifestazione di protesta dei disabili visivi


PUBBLICITA' ELETTORALE A PAGAMENTO


Venerdì 3 dicembre a Bologna, manifestazione di protesta dei disabili visivi

Una vera e propria manifestazione organizzata, con un corteo per la città, cartelli, striscioni e volantini, per chiedere alle istituzioni di rispettare i diritti all’autonomia, alla mobilità e al lavoro e di impegnarsi ancora di più per rendere Bologna e tutta la Regione più sicure e a misura dei disabili visivi.Domani, venerdì 3 dicembre, in occasione della Giornata internazionale dei diritti delle persone con disabilità, le associazioni dei ciechi e degli ipovedenti di Bologna – l’Associazione Retinite pigmentosa Emilia-Romagna, l’Associazione nazionale privi di vista e ipovedenti (Anpvi) e l’Unione italiana dei ciechi e degli ipovedenti (Uici) – scendono in piazza.

“E’ la prima volta che le associazioni bolognesi che si occupano di disabilità visiva si mettono insieme e decidono di manifestare – dice Pasquale Bonamassa, coordinatore regionale dell’Anpvi -. Sarà una manifestazione civile ma di protesta, in cui chiederemo di far rispettare le leggi e di dare concretezza ai diritti sanciti dalla nostra Costituzione e dalla Convenzione delle Nazioni Unite”. “Dopo anni di confronto con le istituzioni locali – continua Bonamassa – ora pretendiamo risposte”.

Venerdì, il corteo dei non vedenti e degli ipovedenti si riunirà alle ore 14.00 in piazza Maggiore sotto la sede del Comune di Bologna. Poi si sposterà alla sede della Provincia di Bologna in via Zamboni e da qui arriverà alla redazione della Rai in via della Fiera e sotto gli uffici della Regione in via Aldo Moro. “Chiederemo di incontrare il commissario Cancellieri, la presidente della Provincia Draghetti e il presidente della Regione Errani – spiega il presidente della Uici di Bologna Andrea Prantoni – e inviteremo loro, i consiglieri, i funzionari pubblici e i semplici cittadini a girare con noi bendati per capire quali difficoltà dobbiamo affrontare per muoverci o lavorare”.

E’ soprattutto la mobilità a preoccupare i disabili visivi bolognesi, dal traffico automobilistico in crescita ai semafori con avvisi acustici guasti, dalle piste ciclabili lungo i marciapiedi, fino alle fermate del Civis in mezzo alle corsie e al parcheggio selvaggio delle biciclette. “Il rumore del traffico copre suoni e voci e non ci permette di orientarci – spiega Tonino Daga dell’Anpvi -. Inoltre, secondo una direttiva europea, tutti i semafori dovrebbero avere un dispositivo acustico che ci permetta innanzitutto di individuare le strisce pedonale e quindi di attraversare con il verde. Invece a Bologna di questi semafori ce ne sono solo settanta e pochi funzionano”. Pochissime, secondo le associazioni, anche le piastrelle tattilo-plantari installate dal Comune ai semafori: “In più erano di bassa qualità e oggi sono state divelte oppure si sono come accartocciate, così che da aiuto ora sono per noi una fonte di pericolo e ci fanno inciampare”.

I disabili visivi lamentano poi la scarsa manutenzione dei dispositivi acustici sugli autobus e alle fermate, che sono frutto di un protocollo firmato nel 2005 con il Comune e l’Atc. “Inoltre – continua Prantoni della Uici – è mancata del tutto un’opera di sensibilizzazione, tanto che sempre più spesso passeggeri e residenti nei pressi delle fermate degli autobus si lamentano per il fastidio dei messaggi sonori”. Anche il servizio taxi a favore dei non vedenti andrebbe rivisto: non più finanziamenti a pioggia, che secondo le associazioni costano al Comune 480 mila euro all’anno, ma buoni da distribuire direttamente ai disabili visivi. Per quanto riguarda i trasporti regionali, chiedono poi le associazioni, “perché non fare come in Lombardia, per esempio, dove con un unico abbonamento agevolato i disabili possono muoversi liberamente con i mezzi pubblici e i treni in tutta la Regione?”.

E poi c’è il tema del Civis, una “questione ingarbugliatissima” riconoscono i disabili visivi bolognesi. “Si è deciso di spostare le fermate degli autobus in mezzo la strada – continua Tonino Daga – senza però creare sui marciapiedi o sotto i portici dei punti di riferimento o dei dispositivi che ci permettano di capire dove attraversare evitando di essere investiti”.

Al centro della protesta non manca il diritto al lavoro. Le associazioni puntano il dito contro la disapplicazione della legge sull’inserimento obbligatorio dei disabili visivi nelle amministrazioni pubbliche e nelle grandi imprese, che “preferiscono pagare una multa piuttosto che darci lavoro”.

“Quando si parla di diritti all’autonomia e alla mobilità si pensa che un disabile voglia uscire di casa per prendere un po’ di aria – conclude Gennaro Iorio della Uic -. Così si dimentica che siamo delle persone, dei cittadini, dei lavoratori e anche dei consumatori. Escluderci è un atteggiamento stupido, soprattutto in tempi di crisi”.

PUBBLICITA' ELETTORALE A PAGAMENTO














PUBBLICITA' ELETTORALE A PAGAMENTO

Ultime notizie