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Formigine si mobilita per la cultura

Il Comune di Formigine partecipa a “Porte chiuse, luci accese sulla cultura”, mobilitazione nazionale a difesa del diritto alla cultura promossa da Federculture (Federazione delle aziende dei servizi pubblici locali per la cultura) e da ANCI (Associazione Nazionale Comuni Italiani), con il sostegno del FAI (Fondo Ambiente Italiano).

Nella giornata di venerdì 12 novembre la biblioteca comunale, la biblioteca ragazzi e lo Spazio giovani “Centro anch’io” rimarranno chiusi. Gli operatori in turno resteranno in servizio ed effettueranno attività di backoffice e riordino delle raccolte librarie e multimediali.

“Riteniamo che la cultura rappresenti il motore del progresso sociale ed economico del territorio – affermano Mario Agati, Assessore alla Cultura e Renza Bigliardi, Assessore al Turismo – Pertanto, con l’adesione a questa mobilitazione nazionale intendiamo sensibilizzare l’opinione pubblica e il mondo politico sulla necessità di modificare quegli articoli della manovra finanziaria che altrimenti assesteranno un durissimo colpo alla cultura”.

“Avranno in particolare conseguenze disastrose sul sistema culturale italiano – questo l’allarme lanciato dai promotori della mobilitazione – le norme che dispongono un tetto di spesa per l’organizzazione delle mostre pari al 20% di quanto speso dall’amministrazione nel 2009, tagliando di fatto dell’80% le risorse (Art. 6, commi 7, 8, 9, 12 e 13), quelle che obbligano i comuni sotto i 30.000 abitanti allo scioglimento delle società dagli stessi costituite (Art. 14, comma 32) ed infine quelle che fissano limiti alla composizione dei consigli di amministrazione, ostacolando la partecipazione dei privati alla gestione delle aziende culturali (Art. 6 commi 5 e 6).

La legge 122/2010 – come già da mesi ha evidenziato Federculture che si è attivata per studiare gli interventi normativi e le possibili modifiche – renderà impossibile per amministrazioni pubbliche, aziende e fondazioni e tutti gli organismi, che gestiscono i servizi e le attività culturali nel Paese, continuare a svolgere il loro compito istituzionale di promozione e diffusione della cultura. Una vera mannaia che si abbatterà indiscriminatamente su musei, teatri, biblioteche, colpendo anche quelle realtà virtuose che sono state l’elemento di maggiore innovazione e modernizzazione degli ultimi anni nei servizi resi ai cittadini e al territorio e riconosciute anche a livello internazionale.

Alcune norme, inoltre, potrebbero ledere le prerogative di autonomia degli enti territoriali e delle società private che gestiscono i servizi pubblici culturali, così come garantite dalla Costituzione. Per questo alcune Regioni hanno sollevato questioni di legittimità costituzionale relativamente ad alcuni articoli della manovra, così come Federculture aveva già evidenziato nei mesi scorsi.

Si andrà, come chiaramente segnalano gli organizzatori della mobilitazione, verso un’ulteriore perdita di offerta, servizi e occupazione. Se non si interviene per tempo nel Paese non ci sarà una politica culturale da parte dello Stato, né delle amministrazioni locali, né tantomeno dei privati”
















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