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PSC Formigine, Legambiente: ancora tanto, troppo (ed inutile) cemento!!

Nelle scorse settimane è stata presentata la bozza del Piano Strutturale Comunale (PSC) di Formigine. Il Piano illustrato presenta una grave incongruenza, che auspichiamo venga corretta prima dell’adozione.

Il PSC ignora la priorità di contenere nei prossimi 15 anni la popolazione residente entro i 36.000 abitanti, nonostante tale obiettivo sia stato concordato con la Provincia e indicato nel programma elettorale con il quale Sindaco e coalizione di centrosinistra si sono presentati alle elezioni amministrative.

Pur essendo evidente nel Piano un rallentamento delle espansioni residenziali rispetto ai decenni passati, è altrettanto evidente che se oggi il comune conta 33.500 abitanti, programmare 2.500 nuovi alloggi porterà indubbiamente la popolazione ben al di sopra dell’obiettivo previsto.

Il PSC prevede infatti circa 1.500 alloggi come residui del vecchio PRG o sostituzioni edilizie (che saranno in ogni caso realizzati in quanto trattasi di diritti acquisiti) e oltre 1.000 alloggi di nuova pianificazione.

Andrebbe poi considerato il numero enorme di alloggi sfitti, che non sono ancora stati censiti perché il “sistema informativo territoriale”, che da tempo proponiamo, non è ancora attivo.

Non occorre una laurea in matematica per comprendere che se non si stralceranno dal PSC i 1.000 alloggi di nuova pianificazione si rischia una crescita insostenibile ed uno squilibrio nei servizi, con conseguenze potenzialmente devastanti.

Questi 1.000 alloggi si tradurranno infatti nei prossimi 15-20 anni in ampie aree di territorio agricolo urbanizzate e cementificate, in un aumento di traffico e inquinamento (oltre 2.000 auto in più che girano sul territorio) e in uno squilibrio dei servizi che rischia di far collassare il bilancio comunale.

Colpisce anche l’ipotesi di prevedere ben 17 ettari di possibili nuove espansioni produttive, in aggiunta ai già pianificati 18 ettari di residuo del PRG vigente, che saranno in ogni caso realizzati.

Questo nonostante sia noto a tutti che nel comprensorio esiste una mole enorme di aree produttive inutilizzate da recuperare. Sarebbe incomprensibile ed assurdo cementificare 170.000 mq di territorio agricolo mentre ad una distanza ridicola vi sono grandi superfici industriali che versano in stato di abbandono.

Chiediamo quindi di sostituire questa ipotesi con la definizione di un accordo con Provincia e comuni limitrofi, che localizzi nelle aree industriali dismesse del comprensorio le eventuali nuove espansioni produttive, concordando possibilmente la cessione al Comune di Formigine di parte delle entrate derivanti da questi interventi.

Impostare e dimensionare il nuovo PSC prevedendo il “consumo zero” di territorio, sull’esempio di quanto fatto da altri comuni virtuosi, non è solamente una strada possibile e percorribile.

E’ l’unica capace di dare un futuro sostenibile al nostro territorio.

(Circolo Legambiente “Chico Mendes”)
















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