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Torna a Reggio Emilia la notte dei ricercatori

Tra giochi ed esperimenti, mini conferenze e aperitivi con la scienza, concerti e spettacoli il 24 settembre tutti avranno la possibilità di scoprire chi sono e cosa fanno i ricercatori. L’appuntamento si svolge in contemporanea in tutta Europa e coinvolge, nella nostra regione, sette città.

Per il secondo anno consecutivo l’Emilia-Romagna ha aderito, infatti, al programma che prevede l’organizzazione in contemporanea in tutta Europa di iniziative per accendere i riflettori sull’importanza della ricerca e in particolare sul mestiere di ricercatore, in un momento in cui nel nostro Paese la loro situazione professionale risulta particolarmente difficile.

“Con questa iniziativa, promossa dalla Commissione Europea – spiega il direttore di Aster Paolo Bonaretti – vogliamo mettere al centro dell’attenzione l’impegno con cui tanti giovani lavorano nelle nostre università e i risultati che ottengono. È un’attenzione che il mondo della ricerca merita tutto l’anno. Nonostante i tagli che ne mettono a rischio il futuro la ricerca è fondamentale per costruire le condizioni per la competitività delle nostre imprese e del paese nel suo insieme”.

La Notte dei ricercatori arriva in Emilia-Romagna per il secondo anno consecutivo. Il 24 settembre iniziative sono previste a Bologna, Cesena, Faenza, Ferrara, Modena, Ravenna, e, appunto, Reggio Emilia. In città il programma prevede eventi nella sede Zucchi dell’Università, ai Musei civici e nello spazio Gerra e alla Biblioteca delle Arti. Si va dai filmati d’ archivio che raccontano la vita delle imprese alle lezioni sulla vita artificiale, dalle visite guidate agli aperitivi scientifici.

La Notte dei Ricercatori 2010, sotto l’Alto patronato del Presidente della Repubblica, in Emilia-Romagna è organizzata da ASTER – Rete Alta Tecnologia dell’Emilia-Romagna in collaborazione con il CNR Area della Ricerca di Bologna, le Università di Bologna, Ferrara, Modena e Reggio Emilia, le sedi di Piacenza delle Università Cattolica del Sacro Cuore e del Politecnico di Milano e il Comune di Faenza, grazie anche al patrocinio della Regione e dell’Ufficio Scolastico Regionale e al supporto attivo di Comuni e Province delle città sedi delle iniziative, istituti di ricerca presenti sul territorio, associazioni e imprese private.
















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