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Ravarino: controlli contro il fenomeno dell’immigrazione clandestina in capannoni e case coloniche

I Carabinieri della Stazione di Ravarino, in collaborazione con i militari del Nucleo Operativo della Compagnia di Modena, alle prime ore dell’alba di oggi hanno effettuato il controllo di alcuni caseggiati e case coloniche di via Maestra, al fine di contrastare il fenomeno dell’immigrazione cinese clandestina.

In particolare è stato ispezionato uno stabile rurale in stato di semi abbandono intestato ad un imprenditore cinese 32enne residente a Ravarino, già denunciato nel luglio di quest’anno proprio dall’Arma di Ravarino e dai Carabinieri del Nucleo Ispettorato del Lavoro poiché sorpreso ad impiegare alle proprie dipendenze alcuni connazionali in nero, operai in un laboratorio clandestino di pellami, che come spesso già verificato nel corso dei numerosi controlli effettuati negli ultimi anni, erano sottoposti a orari di lavoro e turni estenuanti in cambio di paghe assai esigue ed ospitati in condizioni igienico sanitarie precarie.

All’interno del caseggiato controllato sono state trovate sei persone, tutte sprovviste di validi documenti di identità.

Il successivo accompagnamento in caserma ha consentito di appurare che quattro di queste si identificavano in alcuni dei lavoratori in nero già sorpresi nel luglio scorso all’interno del predetto laboratorio, ubicato in un capannone di via degli Inventori, sempre di proprietà dell’imprenditore segnalato.

Questi ultimi, nella stessa giornata di luglio, si erano visti notificare un decreto di espulsione, provvedimento scaturito per l’appunto dal controllo dei militari dell’Arma di Ravarino.

Ciò nonostante, il controllo della mattinata odierna ha consentito di appurare come i quattro, benché colpiti da decreto di espulsione, fossero rimasti, incuranti, sul Territorio nazionale ed avessero trovato ospitalità e nascondiglio proprio in un caseggiato rurale di proprietà del loro stesso ex datore di lavoro.

Sono in corso ulteriori accertamenti volti ad accertare se il proprietario dell’immobile controllato abbia ospitato altri cittadini cinesi clandestini.

Le rimanenti due persone trovate all’interno della casa colonica, due donne sprovviste di documenti d’identità ma al momento non gravate da espulsione o provvedimenti restrittivi, sono state invitate a regolarizzare la loro posizione sul Territorio nazionale.
















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