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Centrale elettrica Massa Finalese, Federazione della Sinistra: biomasse e Decreto Galan

L’accordo economico con gli agricoltori per la coltivazione del sorgo, dopo ben 3 anni dall’avvio del processo di riconversione, per ora non si trova, ma Italia Zuccheri procede con la realizzazione della centrale, perché puntuale è arrivato il decreto che permette di derogare dalla tanto reclamizzata filiera corta promessa in tutte le salse dal Pd e da Soragni. Promesse che, come al solito, questa amministrazione ci ha abituato a non mantenere.

È questo il senso delle recenti affermazioni di Italia Zuccheri, disposta a sfruttare le deroghe agli accordi di filiera consentite dal decreto del neo ministro per l’agricoltura Galan, e sostenute irresponsabilmente dal Comune e dalla Provincia. Ma cosa dice questo decreto? Dice che se anche non c’è la partecipazione delle associazioni agricole l’approvvigionamento di biomasse può arrivare almeno da 3 Regioni. Cosa che contraddice clamorosamente gli accordi di filiera corta su cui si era solennemente impegnata l’Amministrazione comunale.

Se alla difficoltà di reperire biomassa per alimentare l’inceneritore di Finale aggiungiamo poi che anche a Bondeno sta per sorgere una centrale a biomassa nell’ex zuccherificio, ne emerge un quadro in cui la domanda di biomassa e molto superiore alla capacità produttiva del territorio.

Da qui la necessità di Italia Zuccheri di estendere il più possibile il raggio di approvvigionamento. Altro che filiera corta e coinvolgimento dell’agricoltura locale come ci hanno sempre raccontato il Pd e Soragni, la riconversione dello zuccherificio in inceneritore di sorgo è sempre più un progetto scollegato dal territorio, che ha solo la necessità di partire in un qualche modo per iniziare ad intascare i lauti contributi pubblici della comunità europea e dei certificati verdi.

Dopo le affermazioni di Italia Zuccheri è quindi sempre più irresponsabile il sostegno che questo progetto riceve dalla Giunta e dalle forze politiche di maggioranza, assieme alla destra del consiglio comunale, responsabili della sciagurata scelta di riconversione e complici di quello che si annuncia una storica occasione sprecata per Finale Emilia.

Sottolineiamo infine, per l’ennesima volta, che la realizzazione di una centrale elettrica per l’impatto sulla salute e l’ambiente, la radicale modifica del territorio che determina e l’uso di ingenti risorse pubbliche, non è una questione che riguarda solo le associazioni di categoria, ma deve richiedere una discussione pubblica e partecipata dal momento che tutta la comunità pagherà le conseguenze degli interessi di pochi.

La Federazione della Sinistra auspica la massima mobilitazione dei cittadini, perché è ancora possibile fermare questo progetto sbagliato.

(Federazione della Sinistra di Finale Emilia)

Testo del decreto Galan

Il Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali

Prot. N. 7493

VISTA la legge 7 marzo 2003, n. 38, recante disposizioni in materia di agricoltura;

VISTA la legge 17 luglio 2006, n. 233, recante disposizioni urgenti in materia di riordino delle

attribuzioni della Presidenza del Consiglio dei Ministri e dei Ministeri;

VISTO il decreto legislativo 27 maggio 2005 n. 102, sulla regolazione dei mercati agroalimentari, a

norma dell’articolo 1, comma 2, lettera c), della legge 7 marzo 2003, n. 38, ed in particolare gli

articoli. 10 e 11 che prevedono che i soggetti economici costituiti da Organizzazioni di produttori e

Organizzazioni di imprese di trasformazione, distribuzione e commercializzazione possono

sottoscrivere contratti quadro relativi ad uno o più prodotti agricoli aventi per oggetto la

produzione, la trasformazione, la commercializzazione, la distribuzione dei prodotti stessi, nonchè i

criteri e le condizioni generali che le parti si impegnano a rispettare;

VISTA la legge 81 dell’11 marzo 2006, recante ai commi 2 e 4 dell’art. 2 quater disposizioni per

la produzione di biocarburanti di origine agricola, oggetto di un contratto quadro o di una intesa di

filiera;

VISTO il D.M. prot. n. 674/TRAV del 30 novembre 2006 recante le modalità di stipula, per la

filiera agro energetica, dei contratti quadro in mancanza di intesa di filiera, ai sensi dell’articolo 10,

comma 2 del decreto legislativo 27 maggio 2005, n.102;

VISTA la direttiva 2009/28/CE del 23 aprile 2009 che fissa per l’Italia l’obiettivo del 17% come

quota di energia da fonti rinnovabili sul consumo finale di energia;

VISTO il decreto 2 marzo 2010 del Ministro delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali relativo

all’attuazione della legge 27 dicembre 2006, n. 296, sulla tracciabilita’ delle biomasse per la

produzione di energia elettrica, che incentiva la produzione di energia elettrica ottenuta da biomassa

e il biogas, prodotti nell’ambito di intese di filiera o contratti quadro di cui agli articoli 9 e 10

del decreto legislativo n. 102 del 2005;

VISTO il verbale della seduta del 9 settembre 2009 del Comitato Interministeriale di cui all’art. 2,

comma 1 della legge 81 dell’11 marzo 2006;

CONSIDERATE le caratteristiche della produzione di energia elettrica da biomasse, legate

all’affermazione ex novo di una filiera nazionale delle colture ad uso energetico;

CONSIDERATO che la recente definizione del mercato agroenergetico, non consente di desumere

la rappresentatività specifica da alcuna fonte statistica ufficiale;

RITENUTO necessario definire per la filiera agroenergetica, con particolare riferimento alla

produzione di energia elettrica da biomasse, ulteriori modalità di stipula dei contratti quadro in

mancanza di intesa di filiera, ai sensi dell’articolo 10, comma 2 del decreto legislativo 27 maggio

2005, n. 102, al fine di agevolare l’affermazione e la crescita delle filiere stesse;

DECRETA

(Articolo unico)

Oltre ai soggetti economici di cui all’articolo 1 del decreto legislativo 27 maggio 2005, n. 102, per

la filiera del settore agro energetico, con particolare riferimento alla produzione di energia elettrica

da biomasse e biogas, in mancanza di intese di filiera, possono stipulare i contratti quadro le

imprese singole o associate della filiera della trasformazione agroenergetica, purché garantiscano la

tracciabilità della materia prima utilizzata, e rispettino almeno una delle seguenti condizioni:

1. che l’approvvigionamento delle biomasse agricole ed agroforestali provenga da almeno tre

Regioni;

2. che il progetto di trasformazione agroenergetica sia stato dichiarato di “interesse nazionale”

dal Comitato Interministeriale di cui all’art. 2, comma 1 della legge 81 dell’11 marzo 2006.

Il presente decreto sarà trasmesso agli Organi di controllo.

Il presente decreto, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica italiana, entra in vigore il

giorno successivo alla sua pubblicazione.

Roma, 12 maggio 2010

IL MINISTRO

 
















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